Dolore neuropatico: tipi, cause, trattamento
Il dolore è un meccanismo di difesa che ci indica un danno, reale o potenziale. Quando si prolunga nel tempo e si cronicizza, tuttavia, diventa esso stesso malattia. Il dolore cronico colpisce tra il 19 e il 31% della popolazione mondiale. Tra questi si stima che il 20% sia di origine neuropatica. Che cos’é il dolore neuropatico?
Il dolore neuropatico deriva da una lesione o un’alterazione del sistema nervoso centrale o periferico. Queste provocano un’esperienza dolorosa anche quando non esiste una minaccia esterna, al contrario di quanto avviene nel dolore nocicettivo.
Dolore nocicettivo: percezione o sensazione sgradevole legata a uno stimolo doloroso; sorge, ad esempio, quando ci pungiamo con uno spillo.
Che cos’è il dolore neuropatico?
Si manifesta in maniera diversa a seconda della persona; va da un dolore lieve a una sensazione molto intensa. Compare a seguito di una lesione a carico del sistema nervoso e raramente regredisce in modo spontaneo.
Dolore neuropatico: percezione e sensazione di dolore in assenza di uno stimolo doloroso, causata da una lesione del sistema nervoso.
Sebbene si parli genericamente di dolore, le sensazioni possono essere molto diverse anche quando due persone soffrono della stessa malattia. Questa variabilità dipende da fattori causali, ereditari e ambientali. Il dolore neuropatico comprende sintomi negativi e positivi.
I primi indicatori sono di solito i sintomi negativi, come la perdita di sensibilità agli stimoli dolorosi o alla temperatura. I sintomi positivi, conseguenza di una lesione a un nervo, possono essere spontanei o evocati. I sintomi spontanei comprendono:
- Parestesie: anomalie non fastidiose, come il formicolio.
- Disestesie: anomalie particolarmente fastidiose.
- Dolore spontaneo: sensazione lancinante, intermittente o acuta.
I sintomi evocati comprendono:
- Allodinia: percezione dolorosa di uno stimolo non doloroso, come il calore o la pressione.
- Iperalgesia: risposta estremamente dolorosa a uno stimolo doloroso.
- Iperpatia: risposta ritardata o esplosiva a uno stimolo doloroso.
Oltre a questi sintomi, le persone con dolore neuropatico tendono a sviluppare disturbi del sonno e psicologici.
Quali sono le cause?
Il dolore neuropatico è legato a una lesione alle vie che trasmettono le informazioni dolorose a seguito di una malattia o di una lesione.
Le cause sono così varie che di solito si riconoscono quattro gruppi in base alla localizzazione o distribuzione anatomica:
- Lesioni focali o multifocali asimmetriche del sistema nervoso periferico. Tra queste troviamo le neuropatie post-traumatiche, postoperatorie, la sindrome dell’arto fantasma, la neuropatia post-erpetica, HIV, ecc.
- Lesioni generalizzate del sistema nervoso periferico: neuropatia diabetica, tossica, farmacologica, post-infettiva o immunologica, ecc.
- Lesioni del sistema nervoso centrale: accidenti cardiovascolari, traumi cranici, sclerosi multipla, tumori, ecc.
- Disturbi neuropatici complessi (senza lesioni evidenti): sindromi dolorose regionali complesse di tipo I e II.
Nel dolore non cronico, i tessuti lesi si infiammano e provocano una sensibilizzazione temporanea dell’area che permette la guarigione dei tessuti. Tuttavia, quando il dolore e la sensibilizzazione perdurano, i neuroni ricettivi cominciano a comportarsi in modo disadattivo. Ciò fa sì che alcuni stimoli causino dolore oppure che il dolore venga percepito in modo più intenso.
Trattamento del dolore neuropatico
Per poter trovare un trattamento efficace è necessario partire da una corretta diagnosi. È altrettanto essenziale valutare la presenza di altre patologie che possano provocare dolore.
Poiché il dolore neuropatico presenta un ampio ventaglio di sintomi, bisogna trovare una combinazione ottimale, adattata al paziente e alla sua patologia.
Tre terapie farmacologiche
I farmaci di elezione e più indicati includono gli antidepressivi, i neuromodulatori e gli anestetici locali.
- Gli antidepressivi possono essere triciclici (agiscono sulla noradrenalina e vengono prescritti da oltre 25 anni per il dolore neuropatico) o duali (agiscono sui recettori della serotonina e della noradrenalina).
- I neuromodulatori riducono il rilascio di glutammato, norepinefrina e sostanza P. Tra questi troviamo gli analgesici, gli ansiolitici e i farmaci antiepilettici.
- Sono molto raccomandati anche gli anestetici topici in forma di gel o cerotti medicati a base di lidocaina. Quando il dolore è localizzato, sono una scelta ottima, sicura ed efficace.
I farmaci di seconda linea includono gli oppiacei. Per molto tempo sono stati oggetto di controversie, ma grazie alla loro dimostrata efficacia vengono prescritti in alcuni casi, singolarmente o in combinazione con altri farmaci.
Gli anticonvulsivanti e gli antidepressivi specifici costituiscono il gruppo di terza linea, poiché hanno dimostrato minore efficacia.
Trattamenti non farmacologici
In alcuni casi può essere consigliabile ricorrere alla fisioterapia, all’agopuntura, alla manipolazione, ecc. Anche la terapia psicologica può aiutare a calmare la componente psicologica e migliorare la qualità della vita.
L’aspetto fondamentale nel trattamento del dolore neuropatico, tuttavia, è il monitoraggio e la rivalutazione della terapia, allo scopo di verificarne l’efficacia.
Se il paziente ha già provato vari trattamenti e questi si sono dimostrati inefficaci, sarà opportuno indirizzarlo a un centro di terapia per il dolore e valutare altri interventi.
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