Domande invadenti: dove mettere un limite?

Le domande invadenti ci portano a chiederci dove voglia arrivare l'altra persona. Queste domande infrangono le regole di base della conversazione e possono farci stare male. Non abbiamo voglia di rispondere, ma non vogliamo nemmeno ferire il nostro interlocutore. In questo articolo spieghiamo come affrontarle.
Domande invadenti: dove mettere un limite?
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Alle domande invadenti non sappiamo cosa rispondere: vengono percepite come fuori luogo. Sono legate alla nostra intimità, non si adattano al livello di confidenza che abbiamo con il nostro interlocutore. Molte possono anche mostrare sfumature di rimprovero o celare una forma risentimento dovuto al confronto. Quello che hanno in comune è che ci fanno sentire a disagio e ci costringono ad adottare un atteggiamento difensivo.

Le domande invadenti non vengono fatte perché c’è un interesse reale nei confronti dell’altro. Sono domande del tipo: quanto paghi di affitto al mese? Non vorresti cambiare appartamento? Avrai altri figli?

A volte non sono fatte nemmeno sotto forma di domanda: sono semplicemente commenti inopportuni. In questo articolo ci chiediamo: dove mettere un limite? Nel caso in cui dovessimo dare una risposta alle domande invadenti, come possiamo farlo in modo intelligente?

Donna dallo sguardo sospettoso.


Domande invadenti: quando non sappiamo cosa rispondere

Di regola preferiamo sapere piuttosto che ignorare. O questo è ciò che si dice di solito, che è normale che le persone vogliano sapere degli altri. In questo senso, l’intimità degli altri può risvegliare una grande curiosità. Così come accade per i fenomeni naturali, ci piace conoscere l’origine di quello che succede e questa origine, spesso, risiede nelle motivazioni che spingono le persone ad agire in un certo modo.

Tuttavia, quando l’altro cerca di andare oltre il consentito dalla situazione e dal grado di confidenza, appare una sensazione spiacevole. Probabilmente perché le domande invadenti violano una serie di regole non scritte, protocolli e premesse necessarie per far fluire la comunicazione.

Ci sono domande che è meglio non fare a qualcuno che abbiamo appena incontrato o in presenza di altre persone, che magari voi potresti conoscere, ma l’altra persona no. Si tratta di una regola che ha a che fare soprattutto con l’educazione.

Il grado di esposizione sui social network o il fatto che la maggior parte di noi abbia un profilo pubblico può proiettare la sensazione che le regole precedentemente valide siano in qualche modo diventate obsolete. Tuttavia, le interazioni faccia a faccia non si sono evolute proprio in questo senso. Sembra quasi che non ne abbiamo più bisogno e che stiano diventando meno significative.

Alcune delle domande invadenti più diffuse sono: quanto guadagni? Quanti anni hai? Ti sposerai presto? Avrai dei figli? Stai lavorando?

Come reagire di fronte alle domande invadenti?

Le domande invadenti possono generare delle situazioni spiacevoli, perché bisogna rispondere a una domanda inaspettata durante una conversazione. Una domanda invadente ci fa pensare che l’altro potrebbe non aver voluto darvi quella sensazione, quindi cercate di togliervela di mezzo cercando di fare capire all’interlocutore che non volete percorrere quella strada, ma senza offenderlo.

Raramente le domande invadenti vengono poste per provocare, per quanto non amiamo di certo la maleducazione. Di solito una persona che fa spesso delle domande invadenti ha la tendenza a ripeterle. Il modo in cui rispondiamo determinerà se sia il caso o meno di continuare a porre questo tipo di domande.

A seconda della situazione, potreste scegliere di applicare una strategia diretta e dire all’altro che non vogliamo rispondere. Forse in un primo momento la nostra risposta interromperà il dialogo e creerà una sorta di barriera, ma bisogna fare in modo che questo non incida sul rapporto a lungo termine.

Buon umore e assertività: la risposta meno problematica

Immaginiamo di essere con un’amica e il suo compagno. Le raccontiamo dei nostri ultimi viaggi e lui ci chiede che lavoro facciamo “per guadagnare tanto e viaggiare”. In questo caso, non vogliamo dare una risposta sbagliata, ma non vogliamo nemmeno condividere le informazioni che ci sono state richieste.

Possiamo rispondere con un semplice: “Amo il mio lavoro, per questo posso permettermi di fare tutti questi viaggi” oppure “beh, sono molto brava nel mio lavoro, per questo posso viaggiare tanto”. Oppure, semplicemente, possiamo essere ancora più assertivi e dire “faccio un bel lavoro, te lo dirà la mia amica un giorno”.

Le domande più dirette e indiscrete tendono ad essere anche le più invadenti: quanti anni avete? Siete sposati? Quanto guadagni? Sicuramente non sono domande che ci piacciono, ma possiamo sempre rispondere con un utile “non ricordo bene” o con un sorriso; meglio che con un “non sono affari tuoi”.

Amici che ridono.

Conclusioni

Permettere o tollerare le domande invadenti non equivale a consentire loro di rovinare la nostra giornata. Per questo, sebbene sia paradossale, rispondere in maniera gradevole allenterà la tensione, quella di tutto l’ambiente e creerà dei limiti fatti di rispetto e assertività, non di confronto.

Dopotutto, non siamo mica responsabili della poca o nessuna educazione degli altri in un dato momento, ma di certo possiamo evitare che rovinino la nostra giornata. Ad ogni modo, per prevenire, possiamo evita le persone invadenti, di modo che la prossima volta che vorranno sapere qualcosa che vi riguarda, “dovranno comprare un libro”.


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