Donne della Generazione NoMo: oltre la maternità

Le donne NoMo (Not Mothers) subiscono le pressioni di una società che si aspetta che, in quanto donne, debbano essere anche madri. Vogliono che la loro decisione di non avere figli venga rispettata.
Donne della Generazione NoMo: oltre la maternità
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Nel corso della storia e in diversi contesti, alle donne è stato assegnato il ruolo di madri. Tuttavia, nel tempo questo concetto è andato trasformandosi in alcune culture. Al giorno d’oggi, un numero sempre più alto di persone non ritiene giusta questa associazione. Esistono, inoltre, le donne della generazione NoMo, ossia che hanno deciso di non avere figli.

Si tratta di donne che rivendicano la loro libertà di scegliere di non essere madri semplicemente perché non vogliono esserlo. Seguire questa strada non le renda meno donne o addirittura incomplete.

Il termine “NoMo” deriva dall’inglese Not Mothers. È diventato popolare grazie alle numerose donne che hanno unito le forze affinché la società iniziasse a vedere la maternità come un’opzione piuttosto che come un obbligo.

Origini del movimento

Ci sono sempre state donne che non desiderano avere figli. La differenza è che al giorno d’oggi è più semplice esprimere questa scelta grazie al maggior numero di spazi che le donne hanno acquisito.

Si tratta quindi di un fenomeno con diversi gradi di visibilità a seconda della cultura, ma come è diventato popolare? Grazie ad associazioni che si fanno garanti della libertà e del diritto delle donne a non essere madri.

Donna con gli occhiali lavora sul portatile.

Una di queste associazioni è Gateway Woman, che tramite un blog, una comunità virtuale, libri, incontri e altre risorse invitano le donne a separarsi dalla maternità; ossia dalla pressione di dover essere madri solo perché sono donne.

La sua fondatrice, Jody Day, ha contribuito molto a rendere visibile questo movimento, grazie, tra le altre cose, al suo libro Living the life unexpected in cui esprime riflessioni sulla non maternità, comprese alcune esperienze personali, come quando si è resa conto che la vita che le avevano preannunciato e per cui si era preparata fin da bambina non esisteva.

Grazie a questi movimenti, si sensibilizza sulla maternità come questione di scelta, e che non optare per quest’ultima non debba diventare un pretesto per accusare la donna di non esserne in grado.

Società e maternità

La società vede le donne e la maternità come qualcosa di congiunto da molti anni. Sebbene attualmente esistano movimenti che salvaguardano il diritto delle donne di scegliere se vogliono essere madri o meno, esistono ancora società in cui la maternità viene imposta in qualche modo. Ciò è evidenziato in frasi come:

  • Il tuo orologio biologico sta ticchettando.
  • Inizia a essere un po’ troppo tardi per fare figli.
  • Non avere figli è una scelta egoista.
  • Lo dici adesso perché sei giovane.
  • Cosa succederà quando invecchierai e non avrai qualcuno che si prenda cura di te?
  • Come darai un senso alla tua vita?

Si avverte dunque una forte pressione sociale attraverso questi e altri commenti. Ma in realtà non avere figli è tutt’altro che una prospettiva drammatica. È piuttosto una decisione consapevole e in linea con i desideri della persona.

Tuttavia, ci sono molte donne che, pur sapendo cosa vogliono, continuano a sentirsi sotto pressione da parte del proprio ambiente sociale e non sanno come comportarsi in questa situazione.

Per questo, ci sono vari gruppi di supporto o la possibilità di rivolgersi a uno psicoterapeuta che funga da supporto per uscire da quel circolo vizioso da cui non sanno come uscire.

Donna preoccupata.

Donne della generazione NoMo

Chi aderisce al movimento NoMo non smette di essere donna perché decide di non avere figli né si sente incompleta, egoista o incapace di compiere il proprio dovere per questo motivo. Ha semplicemente deciso di non avere figli. Queste donne sono accomunate dai seguenti punti:

  • La loro realizzazione personale non dipende dall’avere dei figli.
  • Non associano il successo alla maternità.
  • Ritengono la maternità sia una decisione personale.
  • Non si accontentano di quello che la società si aspetta da loro per sentirsi realizzate.
  • Non vogliono sacrificare i loro obiettivi o progetti per diventare madri.

Studi sulle donne della generazione NoMo

Per le donne della generazione NoMo non avere figli non significa non avere istinto materno, in quanto quest’ultimo può essere provato nei confronti dei propri animali domestici, nipoti, parenti, ecc. Inoltre, ritengono che i motivi per cui hanno fatto questa scelta debbano essere rispettati.

Vi sono diverse ricerche su questo movimento. Per esempio, Sharon K. Houseknecht, docente del dipartimento di sociologia presso la Ohio State University, nel suo articolo Voluntary Childlessness, esamina la letteratura relativa agli studi sulla scelta di non avere figli.

Houseknecht esplora questioni quali la tendenza e l’incidenza del fenomeno, i motivi per non avere figli, i processi coinvolti nella decisione di non avere figli, il ruolo della società in questo ambito e le differenze tra non volere figli e non poter avere figli.

Prima di tutto, come ogni altra decisione, riguarda la singola persona. Ecco perché le donne della generazione NoMo non capiscono perché ci si aspetti da loro che siano madri solo perché donne. Hanno semplicemente altri obiettivi e progetti e pretendono che la loro scelta venga rispettata.


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  • Day, J. Rocking The Life Unexpected: 12 weeks to Your Plan B for a Meaningful and Fulfilling Future Without Children. (2016) Londres: Pan Macmillan.
  • Gateway Women, United and beyond childlessness. Recuperado de: https://gateway-women.com/
  • Houseknecht, S.K. (1987). Voluntary childlessness. En Handbook of marriage and the family. Springers, Boston, MA.

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