Emmeline Pankhurts: bleader delle suffragette

Emmeline Pankhurts fu una carismatica leader del movimento delle suffragette e una delle figure note per aver lottato senza sosta per il diritto delle donne al voto. Oggi faremo un breve ripasso della sua vita e dei suoi principali traguardi politici e sociali.
Emmeline Pankhurts: bleader delle suffragette
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Oggi intraprenderemo un breve viaggio attraverso la vita e i successi di una leader del movimento delle suffragette e attivista politica dell’Inghilterra vittoriana. Le campagne guidate da Emmeline Pankhurts furono terreno fertile per la nascita del suffragio femminile, e portarono alla conquista del diritto delle donne al voto.

Emmeline Pankhurts è passata alla storia come la personificazione della sentita credenza che le donne meritassero gli stessi diritti civili degli uomini. Lottò instancabilmente per tutta la sua vita a favore del suffragio femminile, dello sradicamento della povertà e dell’ignoranza.

La rivista Time l’ha considerata una delle 100 persone più importanti del ventesimo secolo. La sua lotta fu sempre a carattere sociale e i suoi metodi furono più volenti di quanto la società fosse abituata ad assistere da parte del genere femminile.

Fu una donna dal grande carisma e dalle notevoli doti per muovere le masse. In cosa consistette esattamente la sua lotta? Come influì la sua figura sulle generazioni posteriori? Come contribuì a cambiare il suo presente e, di conseguenza, il nostro futuro?

Emmeline Pankhurts

I primi anni di Emmeline Pankhurts

Emmeline Pankhurts nacque il 15 luglio 1858. Era figlia di Robert Goulden, proprietario del teatro di Salford, già appartenente a una famiglia di attivisti politici. La madre di Emmeline era Sophie Craine, anch’essa attivista politica dell’Isola di Man. Entrambi sostennero il movimento per l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti quando Emmeline era ancora piccola.

A 20 anni, conosce e si innamora dell’avvocato Richard Pankhurts, attivista politico a favore della riforma educativa e del suffragio femminile, 24 anni più grande di lei. Si sposarono ed ebbero cinque figli, ma la vita matrimoniale e familiare non impedì loro di partecipare attivamente alla vita politica e sociale.

Il suffragio

Le organizzazioni suffragiste di allora iniziavano a cedere di fronte all’idea di ottenere il voto soltanto per le donne nubili o vedove. Emmeline e il marito si svincolarono da quest’idea e organizzarono un nuovo gruppo, la Women’s Franchise League.

Questo nuovo movimento sosteneva il diritto di voto per tutte le donne senza eccezioni, per l’uguaglianza dei diritti nel divorzio e nell’eredità. Il movimento assunse presto un’impronta di estrema sinistra e molti dei suoi membri lo abbandonarono.

Emmeline Pankhurt: carriera politica

Dopo aver vissuto un periodo a Londra, Emmeline Pankhurts torna a Manchester e avvia la sua carriera politica. Dopo alcuni tentativi falliti in cui viene respinta perché donna, riesce a unirsi al Partito Laburista Indipendente. Qui inizia a occuparsi della distribuzione del cibo attraverso il Committee for the Relief of the Unemployed.

Lo stato di povertà e abbandono che trova la influenza profondamente e la porta a sostenere la riforma della legge per la protezione dei lavoratori. Dopo varie vicissitudini legate al suo matrimonio che la lasciano con un’importante perdita economica, Richard si ammala e muore, lasciando a Emmeline la famiglia a carico e svariati debiti.

La donna ottiene un lavoro nel registro civile e si impegna nella denuncia delle condizioni sociali delle donne della regione. Le sue figlie, ormai maggiorenni, si uniscono alla lotta per il suffragio femminile.

Fatti, non parole

Delusa dai partiti politici e dai movimenti suffragisti per i loro risultati scarsi o nulli, Emmeline decide di abbandonare tutti i movimenti e fondare la Women Social and Political Union (WSPU), aperta solo alle donne e per la quale conia il motto “fatti, non parole”.

In poco tempo i membri della WSPU si radicalizzano e iniziano a usare tattiche violente per attirare l’attenzione sulle loro rivendicazioni. Fra le loro azioni diventano popolari la rottura delle vetrine, la violazione di proprietà private e gli scioperi della fame nelle carceri.

Emmeline Pankhurts, come molte altre, fu attaccata dagli uomini del Partito Liberale e dalle forze dell’ordine, arrivando a essere arrestata e messa in carcere in più occasioni. In questo periodo aveva ormai venduto la sua casa a Manchester e viaggiava per l’Inghilterra e gli Stati Uniti, dando assemblee e conferenze a favore della sua lotta.

Emmeline Pankhurts seduta

Emmeline Pankhurts e il diritto di voto delle donne

Agli inizi della Prima Guerra Mondiale, Emmeline giunge a un accordo con il Parlamento per il quale tutte le attiviste del WSPU sarebbero state rilasciate in cambio di una tregua delle azioni violente. L’accordo prevede anche il supporto delle donne alla causa britannica contro la Germania.

Questo accordo crea divisioni all’interno del movimento e segna la rottura con una delle sue figlie, che finirà per essere irrecuperabile. Dopo la guerra, Emmeline inizia a sentire un rifiuto per le politiche di sinistra e si unisce al partito conservatore.

I conservatori godevano allora delle simpatie della popolazione, ed Emmeline Pankhurts vide in loro l’opportunità di ottenere il futuro diritto al voto per le donne. Tale diritto venne finalmente realizzato poche settimane dalla morte di Emmeline, che si spense a 69 anni.

Il lato più violento del suffragismo

Controversa, energica, lottatrice e radicale. Attaccò e approvò diverse idee politiche, sempre mirate all’ottenimento del suffragio femminile. Amata e odiata in parti uguali, Emmeline non lasciò nessuno indifferente e fu d’ispirazione alle donne di ogni classe sociale.

Rappresentò il lato più duro del suffragismo, sebbene i suoi metodi violenti non furono approvati da tutte le suffragiste. Metodi e usi tipicamente maschili che furono in realtà l’unico modo per attirare l’attenzione sulle rivendicazioni delle donne. Emmeline Pankhurts ebbe il coraggio di impiegare l’unica lingua compresa dal sistema patriarcale: quello della protesta violenta. E non c’è dubbio sul fatto che fu ascoltata.


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  • June Purvis (2003) “Emmeline Pankhurst: a biographical interpretation” [1], Women’s History Review, 12:1, 73-102, DOI: 10.1080/09612020300200348
  • Budner, Sonia (2018) History Knitters. Collection in miniature of Great Women. Chapter 12. Independently published.

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