Estetismo: l'arte del bello

L'estetismo è un movimento artistico dell'Ottocento nato in opposizione alla morale e alla rigidità vittoriane. Perseguiva l'idea che l'individuo dovesse vivere la propria vita come se fosse un'opera d'arte, considerando la bellezza come unico ideale.
Estetismo: l'arte del bello
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

L’estetismo è un movimento artistico nato nella seconda metà dell’Ottocento con l’intento di opporsi alla visione tradizionale e alle rigide regole dell’era vittoriana, che pensava che l’arte dovesse veicolare messaggi morali e socio-politici. L’estetismo si discosta da questa percezione, rivendicando la libertà di espressione dell’artista contro il restrittivo conformismo vittoriano.

Il cuore pulsante dell’estetismo è l’intenzione di perseguire “l’arte per l’arte”. Questo movimento artistico e letterario ricerca la bellezza, la sensualità, la creatività e predilige l’esaltazione del buon gusto. Si concentra sull’esplorazione del colore, della composizione e della forma, allo scopo di perseguire la bellezza sopra ogni altra cosa.

Si potrebbe dire che più che un movimento artistico, l’estetismo sia stata una vera e propria rivoluzione del mondo delle idee, che si è estesa oltre i confini di quanto all’epoca era considerato arte.

L’estetismo ha influenzato la pittura, la scultura e l’architettura, per poi diffondere i suoi canoni estetici anche nella vita di tutti i giorni attraverso la moda, la ceramica, le decorazioni per la casa, i mobili e, nella sua massima espressione, la letteratura.

Gli autori più influenti e rappresentativi di questa epoca, come Oscar Wilde, adottarono l’estetismo come stile di vita e vissero secondo i principi di libera espressione della bellezza. Si trattava di una ribellione contro il materialismo vittoriano, la bruttezza e l’industrialismo.

L’estetismo, di fatto, non ammette i prodotti industriali, dal design impoverito, nati come oggetti di consumo e realizzati da macchine “senza anima”. Rifiuta gli elementi artistici vittoriani dalle forme delicate e curvilinee e la loro abbondanza di ornamenti.

Piuttosto opta per un ritorno all’artigianato come forma di creazione ed espressione artistica, dando la priorità ai disegni geometrici, alle forme lineari semplici e ai colori tenui.

Contesto e principi dell’estetismo

Il movimento dell’estetismo nasce nel 1851, subito dopo la Grande Esposizione delle Arti Visive in Gran Bretagna, evento che mostrò al mondo le più grandi innovazioni dell’epoca, soprattutto nel campo della fotografia. Tuttavia, l’arte presentata durante la mostra apparve a molti artisti disumanizzata, soprattutto per quanto riguardava il design e le forme, influenzati dai rivolgimenti dell’industrializzazione.

Tutte queste opere così prevedibili e ripetitive creavano un ambiente soffocante per gli artisti, che si sentivano limitati nella propria espressione artistica. Molto presto un gruppo di dissidenti, i preraffaelliti, iniziò a manifestare un’espressione estetica diversa nelle proprie opere, che apparivano più semplici, dai colori espressivi e arricchite dai disegni intricati dell’arte medievale.

I preraffaelliti furono a tutti gli effetti i predecessori degli estetisti. Artisti giovani e ribelli come Dante Gabriel Rossetti, William Morris e Edward Burne-Jones unirono le forze per dar vita ad un “culto della bellezza” che avrebbe posto le basi del movimento estetista.

Soprattutto, misero su carta e su tela una nuova idea di bellezza femminile che sfidava apertamente la morale vittoriana, contraria ad ogni forma di dissolutezza sessuale.

Inoltre, l’arte proveniente dall’Oriente, che stava entrando con forza nel mercato britannico grazie al commercio con il Giappone, ebbe una grande influenza sull’estetismo. I motivi geometrici, i disegni circolari e i motivi organici semplici e stilizzati, che contrastavano con l’affollata estetica vittoriana erano proprio ciò di cui gli estetisti avevano bisogno.

L’estetismo in pittura, architettura e letteratura

È stata proprio la pittura la base da cui è partito il movimento estetista, un mezzo ideale per perseguire il principio dell’arte per l’arte: la funzione delle opere pittoriche non poteva che essere estetica e senza altra utilità che la bellezza. Pavoni, ventagli, vasi, piume e forme semplici ma dalla forte carica estetica cominciarono a riempire le tele.

L’architettura cominciò a prendere le distanze dalla tradizione classica, fondendo gli stili più disparati per creare dei progetti più strutturali. Gli artisti e gli architetti cominciano a combinare fra loro elementi rinascimentali, orientali e italiani.

L’innovazione principale del movimento architettonico estetista fu la sostituzione della tradizionale lobby britannica con quella che veniva chiamata “Arab Hall”. Si trattava di una stanza a volta arricchita da diversi stili di design mediorientale.

All’interno del movimento estetista, per la prima volta la figura del designer comincia ad acquisire importanza. Gli artisti che progettavano mobili, tessuti e ceramiche diventarono molto famosi per il loro lavoro. Infatti, secondo i principi dell’estetismo, se vuole essere di ispirazione per chi la abita, l’interno di una casa deve sempre esprimere il bello.

Anche la moda venne fortemente influenzata da questo movimento. L’estetismo promuoveva il progressivo abbandono dei corsetti, l’uso di tessuti più leggeri e di modelli più bohémien e destrutturati. L’elemento caratteristico dell’estetismo, il pavone, smise di essere una prerogativa femminile per diffondersi anche tra i capi maschili.

Per quanto riguarda la letteratura, i massimi rappresentanti dell’estetismo furono sicuramente Oscar Wilde e Algernon Charles Swinburne. A differenza delle opere vittoriane, la poesia e la prosa di Wilde e Swinburne non trasmettevano messaggi morali e sociali, bensì erano cariche di sensualità. La letteratura si discosta così dalle dichiarazioni aperte optando per il suggestivo e il mistico.

Il piacere estetico

L’estetismo si configurò come una vera e propria rivoluzione nel campo dell’arte, schierandosi apertamente contro la bruttezza e il materialismo. Questo movimento consigliava persino l’isolamento dell’individuo rispetto alla società per trovare ispirazione in se stesso attraverso la ricerca personale della bellezza e dando la priorità alle emozioni.

Questo movimento artistico è stato studiato dalla filosofia e dalla psicologia. Sebbene i suoi concetti oggi possano apparire in qualche modo astratti, per l’estetismo l’introspezione e la bellezza erano gli unici mezzi di ispirazione artistica.

Non a caso, uno dei principi più importanti del movimento estetista era quello di vivere la vita intensamente, considerando la bellezza come unico ideale, come se la vita fosse un’immensa opera d’arte.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Barringer, T., (2016). Art, Music, and the Emotions in the Aesthetic Movement. 19: Interdisciplinary Studies in the Long Nineteenth Century, 2016(23), p.None. DOI: http://doi.org/10.16995/ntn.784
  • Henry Rutgers Marshall (1905). The Relation of Aesthetics to Psychology and Philosophy. The Philosophical Review Vol. 14, No. 1), pp. 1-20 (20 pages). Published by: Duke University Press on behalf of Philosophical Review
  • Souter, Anna. (2016). The Aesthetic Movement Overview and Analysis. TheArtStory.org Recuperado de https://www.theartstory.org/movement-aesthetic-art-history-and-concepts.htm

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.