Fake news scientifiche: consigli per riconoscerle

Oggi più che mai, le fake news scientifiche si comportano come un vero e proprio virus. Il pensiero critico agisce invece come un vaccino. I seguenti consigli possono rivelarsi utili per individuarle efficacemente.
Fake news scientifiche: consigli per riconoscerle
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La diffusione delle fake news scientifiche e l’interpretazione errata dei dati rappresenta un altro virus contro cui combattere. Nei momenti di crisi, il bisogno di certezze, evidenze e rassicurazioni si fa sempre maggiore. Per tale ragione è necessario adottare una visione critica per affrontare l’inevitabile infodemia di questi giorni.

Non è una questione di poco conto. Le bufale sul Coronavirus circolano più rapidamente sui social network rispetto alle informazioni provenienti da fonti ufficiali e verificate. Ragione per cui nelle ultime settimane sono circolate notizie che affermavano fosse possibile curare il Coronavirus con l’assunzione di bevande calde o che con l’arrivo dell’estate ci saremmo liberati del rischio di infezione.

A ciò si aggiunge un aspetto non meno problematico. È facile imbattersi in studi “apparentemente scientifici” considerati attendibili perché provenienti da un certo ente o da una presunta università. Tuttavia, è importante capire che la fretta, e talvolta persino il fervore corporativo, fanno sì che queste ricerche possano non essere ritenute valide, sostenibili o rappresentative.

Un esempio sono le frequenti notizie sui presunti vaccini. Accogliamo queste informazioni perché mossi da necessità emotive, perché bramiamo soluzioni portatrici di speranza. Condividiamo senza verificarle, ne diamo per scontato la veridicità senza sottoporle al vaglio del pensiero critico e, quasi senza rendercene conto, cadiamo ancora una volta nella trappola delle fake news scientifiche.

Quotidiani

Fake news scientifiche: imparare a riconoscerle come farebbe uno scienziato

Secondo Noam Chomsky  l’esplosione delle fake news ha prodotto una sorta di disillusione. Alimentando, in tal senso, una certa disaffezione nei confronti delle strutture istituzionali e ciò, nella situazione attuale, può rappresentare un pericolo. Possiamo persino arrivare a diffidare delle pubblicazioni scientifiche ufficiali e più rigorose; il che assume un risvolto preoccupante.

In un recentissimo studio condotto dagli scienziati Dietram A. Scheufele e Nicole M. Krause dell’Università del Wisconsin- Madison, si afferma quanto segue: è necessario informare di più la gente nell’ambito delle materie scientifiche. E ciò passa necessariamente dall’imparare a riconoscere il vero dal falso, ciò che è affidabile da ciò che non lo è.

Bisogna allenare lo sguardo per riconoscere gli errori sistematici. Trovare la motivazione per andare oltre un titolo a effetto, che non cela altro che l’agognato clickbait.

Analogamente, è necessario sviluppare un filtro mentale ed emotivo che permetta di separare la scienza dalla pseudoscienza, quella che afferma che con taluni complementi nutrizionali è possibile proteggersi dal Coronavirus o che questo virus sia causato dal 5G.

Ovviamente non tutti siamo scienziati, ma per riconoscere le fake news scientifiche si richiede un approccio rigoroso al riguardo. Si tratta di una questione di responsabilità e di necessità in questo periodo. Le seguenti strategie ci possono aiutare a filtrare ciò che attendibile da ciò che è incongruente, dubbio o palesemente falso.

Lente d'ingrandimento

1. Da chi proviene l’informazione? Bisogna cercare sempre la fonte

Ogni volta che accediamo ai nostri profili social e ci troviamo di fronte al vasto oceano di notizie, possiamo notare due cose. La prima è che i media competono tra loro per offrirci notizie sensazionaliste. La seconda è che spesso le condividiamo limitandoci a leggerne solo il titolo. E questo è decisamente un errore.

Per riconoscere una fake news scientifica bisogna risalire alla fonte. A volte sono gli stessi giornalisti a interpretare uno studio in modo del tutto errato oppure a informarci dell’esistenza di un vaccino quando la ricerca si trova ancora nella prima fase di sperimentazione.

Dobbiamo dunque essere consapevoli che le notizie possono anche essere il frutto dell’interpretazione di altri. Troviamo lo studio di partenza, la notizia all’origine e analizziamola con calma.

2. Diffidare dei titoli a effetto per non cadere nella trappola delle fake news scientifiche

Diffidare dei titoli sensazionalistici, di quelli che fanno ricorso all’impatto emotivo è essenziale per riconoscere una fake news.

I media che ricorrono s questi titoli mirano al clickbait, alla condivisione della notizia o alla diffusione delle bufale. Ricordiamo che spesso dietro una fake news ci sono interessi di parte.

3. Notizie dettagliate e obiettive: l’imparzialità è la chiave

Timothy Caulfield, docente di diritto sanitario presso l’Università di Alberta (Canada), afferma qualcosa di interessante. Le persone mostrano una maggiore tendenza a concentrarsi sui titoli che trasmettono un messaggio negativo, positivo o quasi miracoloso.

Per individuare le fake news scientifiche, non dobbiamo farci trasportare dall’emotività. Gli studi più rigorosi, affidabili e validi non fanno uso delle emozioni. Sono concisi, obiettivi, forniscono molteplici dati e dettagli.

Ancora una volta, vogliamo ricordare la necessità di verificare le fonti dei mezzi attraverso i quali ci informiamo. Le notizie possono essere frutto d’interpretazione e per questo è opportuno ricorrere alle fonti originali.

Donna con tablet

4. Adottare un approccio scientifico: quando si legge una notizia, bisogna cercare le fonti e i collegamenti

Come già segnalato, quando clicchiamo e leggiamo una notizia, dovremmo sempre essere esigenti e razionali: cerchiamo i link, le fonti, i riferimenti, le informazioni originali anche se in lingue straniere.

5. Quali altri media hanno pubblicato la notizia?

Un’altra strategia per individuare le fake news scientifiche consiste nel verificarne la diffusione su altri mezzi di informazione. Se la ricerca della notizia su un motore di ricerca mostra che nessun altro media ha pubblicato nulla al riguardo, ebbene, si tratta di una fake news.

6. Per rilevare fake news scientifiche sono necessari tempo, pensiero critico e volontà

Se esiste qualcosa in grado di definire la contemporaneità, è indubbiamente l’immediatezza. Una notizia sensazionale diventa virale in pochi minuti. Tuttavia, appena il 20% di coloro i quali hanno condiviso l’informazione si sono preoccupati di leggerla, verificarla e valutarne l’affidabilità.

Bisogna prendere coscienza di un aspetto importante, un dettaglio più che mai decisivo: per riconoscere le fake news scientifiche è necessario investire tempo, volontà e uno sguardo critico. Non basta leggere solo il titolo. Non è sufficiente sposare l’opinione di un giornalista.

È invece necessario ampliare lo sguardo, diventare degli Sherlock Holmes di fronte alle informazioni che ci vengono sottoposte. Cerchiamo di essere, soprattutto, esigenti con noi stessi. Meritiamo rispetto in termini di informazione. Abbiamo bisogno di notizie veritiere e pertanto dobbiamo essere critici e responsabili nel verificarle prima di condividerle.


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  • Dietram A. ScheufeleyNicole M. Krause Science audiences, misinformation, and fake news. PNAS April 16, 2019 116 (16) 7662-7669; first published January 14, 2019 https://doi.org/10.1073/pnas.1805871115

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