Homunculus corticale: caratteristiche e funzioni

Homunculus corticale: caratteristiche e funzioni
Lorena Vara González

Scritto e verificato la psicologa Lorena Vara González.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il nostro cervello è straordinario. Sono anni che lo studiamo e ancora non abbiamo scoperto tutte le sue possibilità. È come l’universo: infinito e pieno di sorprese. Forse è per questo motivo che, quando si scoprono nuove funzioni o aree cerebrali, si cerca di semplificare le scoperte. Questo è ciò che è successo con il noto Homunculus corticale.

L’Homunculus corticale è stato descritto per la prima volta dal Dottor Wilder Penfield tra gli anni ’40 e ’50. Questo neurochirurgo canadese cercava di spiegare e curare alcune malattie neurologiche come l’epilessia. Nel corso del suo lavoro, dato che il cervello non sente il dolore, applicava delle scariche elettriche nelle diverse aree cerebrali e chiedeva ai suoi pazienti, che erano svegli, cosa sentivano.

Applicando tali scariche, scoprì una piccola area cerebrale dove si trovava una mappa sensoriale del corpo. Questa mappa sensoriale rifletteva la sensibilità di ciascuna parte della nostra anatomia. Decise di rappresentare tale area come se si trattasse di una forma di essere umano, dando così origine all’Homunculus corticale .

Ciò che rende speciale questa rappresentazione è la consapevolezza che vi siano delle zone nel nostro corpo più sensibili di altre alla stimolazione. Dando luogo così a un uomo deforme, sproporzionato, in cui le aree più sensibili sono più grandi di quelle meno sensibili. Ma questo non è tutto: poco dopo si scoprì che non era solo uno l’uomo che abitava nella nostra testa, ma due, uno sensitivo e l’altro motorio, entrambi molto diversi ma con dei punti in comune.

Ora che sappiamo che vi sono due Homunculus corticali, uno sensitivo e l’altro motorio, analizziamoli.


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