Il cortisolo: l'ormone dello stress

Il cortisolo: l'ormone dello stress

Ultimo aggiornamento: 29 giugno, 2017

Il cortisolo è un ormone che agisce come neurotrasmettitore nel cervello. È considerato dalla comunità scientifica come l’ormone dello stress, e viene prodotto dal corpo in situazioni di tensione, per aiutarci ad affrontarle. La produzione di questo ormone è controllata dall’ipotalamo, in risposta a situazioni stressanti e a bassi livelli di glucocorticoidi nel sangue.

Si tratta di un’emozione/stato emotivo che genera tensione fisica. Può essere provocato da qualsiasi situazione o pensiero che ci faccia sentire frustrati, furiosi o nervosi. In piccole dosi, lo stress può essere positivo, poiché ci aiuta, ad esempio, ad evitare un pericolo o a portare a termine i nostri propositi. Tuttavia, quando lo stress diventa ricorrente, può danneggiare la nostra salute.

Tramite il nostro modo di pensare, credere e sentire, possiamo condizionare i nostri livelli di cortisolo. La scienza dimostra che, modificando i nostri pensieri, in un certo modo modifichiamo l’attività biochimica delle cellule del cervello.

La mancanza di senso dell’umorismo, l’irritazione costante, forte ira, costante stanchezza senza aver realizzato uno sforzo e la mancanza di appetito o la fame cronica sono possibili indicatori di livelli troppo elevati di cortisolo nel corpo.

Cortisolo: l’ormone dello stress e dell’insonnia

Le situazioni che interpretiamo come stressanti, aumentano i nostri livelli di cortisolo, influendo negativamente sulla qualità e sulla durata del sonno. Il cortisolo, anche se nel precedente paragrafo ne abbiamo descritto l’azione negativa, deve preservarsi ad un livello basale per mantenerci svegli e attivi durante la giornata, per poi diminuire la sera.  

I livelli di cortisolo variano durante la giornata: ci sono persone che sono più attive di mattina e altre che non riescono a riposare bene nemmeno dopo aver mangiato. Ciò nonostante, è normale che questo si riduca gradualmente man mano che la giornata avanza, raggiungendo livelli minimi quando arriva il momento dimettersi a letto. Ciò nonostante, se i livelli di cortisolo non si riducono durante la notte, poiché la risposta dello stress viene mantenuta attiva, è normale che risulti difficile conciliare il sonno.  

Il cortisolo svolge un ruolo importante per la nostra salute e il nostro benessere, elevando i suoi livelli ogni volta che identifichiamo un problema come una possibile minaccia. Quando i livelli di cortisolo sono ottimali, ci sentiamo mentalmente forti, motivati e vediamo le cose in maniera chiara. Quando i livelli di cortisolo si abbassano, ci sentiamo confusi, apatici e affaticati.     

Regolare lo stress è importante e, molto spesso, semplice. In un corpo sano, la risposta allo stress si presenta per poi permettere alla risposta del rilassamento di prendere il controllo. Quando la nostra risposta allo stress si attiva troppo spesso, è più difficile da spegnere e, pertanto, è più probabile che si crei uno squilibrio. Inoltre, quando lo stress si preserva costante, finiamo per ammalarci.

Lo stress è il meccanismo utilizzato dal corpo per risolvere i problemi, ma quando la situazione diventa ricorrente, può provocare malattie come il diabete, la depressione, la resistenza all’insulina, l’ipertensione e altre malattie autoimmuni. La risposta del corpo allo stress ha natura protettiva e adattativa. Viceversa, la risposta allo stress cronico produce uno squilibrio biochimico che, a sua volta, debilita il sistema immunitario rispetto a determinati virus o alterazioni.

Diversi studi hanno dimostrato che lo stress ricorrente o molto intenso è uno dei fattori che causa lo sviluppo di somatizzazioni, come conseguenza della mancanza di capacità adattative ai cambiamenti. Sono molte le malattie psicosomatiche prodotte dallo stress o scatenate e aggravate da esso.

Quando lo stress acuto è continuo, il nostro corpo può arrivare a produrre ulcere in diverse parti del sistema digerente, così come problemi cardiovascolari. Anche nel caso di persone con fattori di rischio elevati può provocare infarti o ictus. Tutte queste malattie avanzano in maniera silenziosa, somatizzandosi in diversi modi e in diverse zone del corpo, in accordo a determinate caratteristiche della persona che ne soffre.

Il supporto sociale riduce i livelli di cortisolo

Il supporto sociale e l’ossitocina interagiscono nel nostro corpo sopprimendo le risposte soggettive prodotte dallo stress psicosociale. Il supporto sociale offertoci da familiari e amici è uno dei fattori di protezione più potenti contro le malattie relazionate allo stress, come quelle di cui abbiamo parlato prima.          

Uno studio di psicologia biologica svolto presso l’Università di Friburgo, in Germania, diretto da Markus Heinrichs, ha dimostrato per la prima volta che, negli umani, l’ormone dell’ossitocina svolge un ruolo importante sia nel controllare lo stress sia nell’effetto riduttivo dello stesso. L’ossitocina svolge, inoltre, un ruolo molto importante anche nel nostro comportamento sociale (fattore modulatore dello stress).

È complicato controllare i livelli di cortisolo nel sangue, ma esistono determinati fattori più facilmente controllabili e che possono aiutarci. Ad esempio avere un buon supporto sociale (persone sulle quali contare) o ridurre il consumo di determinate sostanze, come l’alcol e il tabacco, che aumentano indirettamente i livelli di cortisolo.

Per ridurre i livelli di quest’ormone, inoltre, non dobbiamo dimenticare l’importanza di una dieta dai nutrienti vari, poiché ridurre l’ingestione di calorie può incrementare i livelli di cortisolo. E, ancora, realizzare alcuni esercizi di rilassamento e meditazione, che riducono il rischio di soffrire di stress cronico, così come ci conferma uno studio svolto dall’Università statale dell’Ohio.

Secondo questo studio, la semplice differenza tra chi medita e chi non lo fa è che per una mente meditativa, il pensiero capita, è testimone, mentre nel caso di una mente che non medita, il pensiero si produce, comanda.   


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