Sono molti coloro che, cercando di dare una risposta a questa domanda, sperimentano un profondo vuoto esistenziale. Cos’è per me il senso della vita se non faccio altro che lavorare, se tutti i miei giorni sono uguali e se, in realtà, non trovo alcun significato in niente di tutto quello che mi circonda? Di fronte a questa situazione tanto comune, il celebre neurologo, psichiatra e fondatore della logoterapia, Viktor Frankl , era solito dare una risposta piuttosto azzeccata che invita a fare un’opportuna riflessione.
L’essere umano non ha l’obbligo di definire il senso della vita in termini universali. Ognuno di noi lo fa a proprio modo, partendo da se stesso, dal proprio potenziale e dalle proprie esperienze, scoprendosi nel proprio quotidiano. Il senso della vita, inoltre, differisce da una persona all’altra, ma anche la stessa persona avrà uno scopo di vita specifico in ogni fase della propria esistenza.
La cosa importante è che ciascun obiettivo ci dia soddisfazione e sollievo per farci alzare ogni mattina e lottare per quello che desideriamo.
Il senso della vita secondo Viktor Frankl
Nel 1945 Viktor Frankl pubblicò “L’uomo in cerca di senso: uno psicologo nei lager e altri scritti inediti”, un libro che ha ispirato milioni di persone ad assumere un atteggiamento molto deciso: l’atteggiamento del “sì” alla vita.
Frankl, come sappiamo, visse sulla sua pelle gli orrori dell’olocausto essendo stato prigioniero nei campi di concentramento di Auschwitz e Dachau, esperienza che superò in modo stoico e che gli permise successivamente di gettare le basi di una terapia molto personale, conosciuta come logoterapia.
Dopo essere sopravvissuto a quegli anni e alla perdita della sua famiglia, ebbe chiaro che il suo proposito personale in questo mondo era aiutare gli altri a trovare il proprio senso della vita, a scegliere il proprio cammino. D’altra parte, proprio come ha spiegato nei suoi lavori, portava a termine detto obiettivo partendo da tre punti: lavorare ogni giorno con motivazione, vivere nel segno dell’amore e avere in ogni momento il coraggio di affrontare le avversità .
Vediamo a seguire su quali dimensioni deve lavorare ognuno di noi per trovare il proprio senso della vita.
Vivere con decisione
Vi sono persone che anche nelle circostanze più complesse restano ferme, positive e motivate per quanto buia sia la loro realtà. Come ci riescono? Di che materiale sono fatte le loro cellule, i loro tendini, il loro cuore o le loro arterie? In realtà, condividiamo tutti le stesse strutture biologiche, ma ciò che ci differenzia da queste persone è la loro decisione.
Essere decisi nel raggiungere qualcosa, nel superare qualsiasi ostacolo e nel lottare per ciò che desideriamo in ogni momento, per quanto piccolo sia, ci aiuterà ad avere chiari i nostri propositi di vita in ogni fase.
“Tutto può essere tolto a un uomo, ad eccezione di una cosa: l’ultima delle libertà umane – poter scegliere il proprio atteggiamento in ogni determinata situazione, anche se solo per pochi secondi. ”
Avere sempre chiaro che si troverà la forza necessaria
Viktor Frankl spiegava nel suo libro “L’uomo in cerca di senso: uno psicologo nei lager e altri scritti inediti” che non c’è niente di peggio della percezione che la nostra sofferenza non serva a nulla, che il nostro dolore non sia altro che l’eco dello sconforto.
Se saremo capaci di trovare un obiettivo, la sofferenza diventerà sopportabile e diverrà anche una sfida.
In questo modo, prima di arrenderci e di vedere il dolore come privo di senso, raccogliamo la forza per trovare in esso un fine, uno scopo di vita con il quale alimentare la motivazione, la resistenza…
Cambiare il proprio atteggiamento
A volte la vita è ingiusta. Talvolta ci sforziamo fino all’esaurimento, investiamo tempo, energie, emozioni e anche un pezzo del nostro cuore , tuttavia, ci ritroviamo davanti all’ironia della sorte e ogni sforzo, ogni nostro sogno viene disintegrato. In questi casi, crollare è più che logico e comprensibile. Tuttavia, quando accade, abbiamo due opzioni.
La prima è accettare che non possiamo cambiare quanto successo, che siamo prigionieri delle circostanze e che non possiamo farci niente.
La seconda opzione (e consigliabile) è accettare che non possiamo cambiare ciò che ci è capitato ma possiamo cambiare il nostro atteggiamento verso tali circostanze.
Dobbiamo assumere un atteggiamento più forte, resiliente e costruttivo per poter così trovare un senso alla vita più positivo ed elevato.
Il senso della vita non si chiede, si sente
Tutte le risposte ai nostri dubbi sulla vita non si trovano all’esterno. I libri non ci spiegheranno qual è il nostro senso della vita, e nemmeno la famiglia o gli amici hanno alcun diritto di dettarci i nostri obiettivi. In realtà, tutti i nostri bisogni, le nostre passioni e i nostri propositi esistenziali risiedono dentro di noi, e ciò che è più interessante ancora è che cambieranno con il tempo, a mano a mano che maturiamo, che cresciamo come esseri umani.
Niente è importante quanto farci carico della nostra libertà e responsabilità personali per definire le nostre mete, quelle che faremo nostre anche nelle circostanze peggiori. Come spiegava lo stesso Viktor Frankl, ogni giorno e in ogni momento abbiamo l’opportunità di prendere una decisione , una decisione che determinerà se: restare vittime delle circostanze, come un giocattolo nelle mani del destino, o agire con una dignità autentica, ascoltando il nostro vero Io.
Pensiamo a quest’ultimo, operiamo nella nostra libertà personale con coraggio, con decisione.