Il valore dei ricordi per la vita

-Dr. Seuss-Gli psicologi indicano che tutti i nostri ricordi hanno una strettissima relazione con le emozioni.
Il valore dei ricordi per la vita
María Prieto

Scritto e verificato lo psicologo María Prieto.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il valore dei ricordi positivi è uno dei principali elementi di stabilità, un rifugio in grado di proteggerci. Come diceva Pio Baroja “In buona parte siamo l’estensione del nostro passato; il risultato di un ricordo”.

In quest’ottica, il cervello è un organo capace di conservare, ordinare e dare la priorità a tutti i nostri ricordi. Anche se ormai superata, in psicologia è stata usata per anni la metafora del computer per spiegare il cervello, e soprattutto la memoria; la città dei ricordi.

“A volte non conosci il valore di un momento finché non diventa memoria”.
-Dr. Seuss-

Gli psicologi indicano che tutti i nostri ricordi hanno una strettissima relazione con le emozioni. Proprio per questo, quando ci concentriamo su un determinato ricordo, siamo in grado di richiamare perfettamente le emozioni provate al tempo.

Un ricordo piacevole può restituirci una pace interiore persa o ricostruire un’autostima venuta meno. Viceversa, se l’esperienza che si rivive appartiene a un ricordo amaro, porta con sé emozioni per nulla positive.

Lettere e foto antiche

Il valore dei ricordi

Qualche tempo fa è giunta nelle nostre mani una meravigliosa storia sul valore dei ricordi; un importante incontro, a distanza di anni, con il passato. Nel maggio 2017 un bambino di 14 anni di nome Patryk Lessman si trovava in vacanza con la famiglia in una residenza estiva, presso il lago Jeziorak (Polonia).

Il giovane trascorreva le sue giornate a costruire case di legno e a pescare. Un giorno, per caso, mentre si trovava in una zona boscosa si imbatté in due antichi contenitori di latta, e informò subito i genitori della scoperta. Questi avvisarono le autorità locali, che irruppero nel bosco muniti di metal detector alla ricerca di ulteriori oggetti.

Qualche mese dopo, a seguito di minuziose analisi sul ritrovamento, venne convocata una conferenza stampa per informare la comunità dell’accaduto. I due contenitori ritrovati erano pieni di oggetti personali e ricordi familiari del conte Hans Joachim Finckenstein, in passato proprietario di quella zona boschiva.

Tra i vari oggetti ritrovati nel primo contenitore vi erano anche le ultime volontà del conte, lo stemma e lo scudo della famiglia Finckenstein (un’antica famiglia aristocratica prussiana), il passaporto di Hans Joachim e perfino un diario scritto da lui durante la prima guerra mondiale. Nel secondo contenitore c’erano invece l’uniforme indossata durante la seconda guerra mondiale e una gran numero di cartoline e poesie delle sue figlie.

Hans Joachim Finckenstein nacque nel 1978 e visse entrambi i conflitti mondiali. Durante l’estate del 1944, davanti all’avanzata sovietica, Hans Joachim e sua moglie Hildegard mandarono le loro figlie a Pomerania (un territorio compreso tra Germania e Polonia), dove rimasero nascoste. I vari oggetti ritrovati invece, furono seppelliti sempre in quel periodo, anche se non fu mai chiarito se a occuparsene fu il padre o la madre.

Come un evento passato può ricordarci il valore dei ricordi

Le ricerche permisero di rintracciare la figlia più piccola del conte in Germania, più precisamente a Waldtraut, ancora in vita. Questa, nel vedere gli oggetti appartenuti al padre, si emozionò profondamente, scoppiando a piangere mentre stringeva le scarpe del genitore. La donna raccontò ai giornalisti che, ogni sera, quando suo padre le accompagnava a letto, lei e la sorella si aggrappavano alle sue scarpe ridendo, fin quando il sonno non le vinceva.

Foto antiche

La donna fu anche in grado di ricordare a memoria alcune delle poesie ritrovate, scritte da lei stessa più di settanta anni prima. Con gli occhi colmi di lacrime di gioia, ai giornalisti che la volevano intervistare disse: “ho sempre desiderato scrivere. Mia madre insisteva perché imparassi a cucire e ricamare, ma era evidente che il mio futuro era tra i libri”.

Ricordava i temporali estivi sul lago Jeziorak e l’odore di terra bagnata: “quelle sere interminabili quando non potevamo uscire per la pioggia e io recitavo poesie, mentre mia sorella invocava l’arrivo del sole con la musica; tutta la famiglia si godeva entusiasta lo spettacolo. Fu un momento meraviglioso della mia vita, che ora posso recuperare grazie a questi ricordi”.

Questa storia ci ricorda quanto sia prezioso il tempo se motivato da desideri reali e profondi. Spesso siamo abituati a posticipare ciò che è importante, nascondendo le nostre emozioni. Ma ogni momento è carico della magia che siamo noi stessi a dargli. Se poteste disegnare il vostro miglior ricordo, come lo disegnereste?

“I ricordi sono un modo per aggrapparsi a ciò che amiamo, a ciò che siamo e alle cose che non vogliamo perdere”
-Anonimo-


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