Infanzia tranquilla: come favorirla?

Infanzia tranquilla: come favorirla?
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Lo stress non risparmia nessuno, non tiene conto dell’età. Anche i nostri bambini possono essere stressati, addirittura prima ancora di venire al mondo. I fattori scatenanti dello stress durante l’infanzia sono rappresentati da quelle circostanze che per i bambini costituiscono delle vere e proprie sfide. Ecco perché è importante favorire un’infanzia tranquilla e rilassata, così un domani i bambini saranno adulti senza ansie.

La separazione dai genitori quando comincia la scuola, un rimprovero dell’insegnante, i litigi con gli amici a ricreazione, una punizione per non aver mangiato tutto quello che c’era nel piatto o dormire da soli in camera sono piccoli problemi che i bambini cercano di risolvere giorno dopo giorno con le risorse che hanno a disposizione e che sono comunque scarse. I piccoli non hanno ancora raggiunto una maturità tale da affrontare lo stress.

Consigli per garantire una infanzia tranquilla

Gravidanza senza stress

Michel Odent, famoso ostetrico francese, ha dedicato la maggior parte della sua vita a studiare l’influenza della gravidanza e del parto sullo sviluppo del bambino. L’esperto sostiene che lo stato emotivo della madre durante la gravidanza ha un peso maggiore sullo sviluppo del bambino rispetto al suo stato emotivo nel suo primo anno di vita.

Questo ci fa capire che qualsiasi fattore esterno in grado di generare stress alla madre si ripercuote in maggiore o minor misura anche sul feto.

“È importante proteggere lo stato emotivo delle donne incinte, dato che stanno crescendo le generazioni future; perché dal loro benessere ed equilibrio emotivo dipende la salute fisica ed emotiva dei bimbi che nasceranno.”

Michel Odent

Donna incinta

Durante la gravidanza, le donne devono affrontare momenti di grande nervosismo: esami continui, fastidi, preoccupazioni. Non compromettono il feto se sono momenti sporadici e occasionali. Tuttavia, se lo stress perdura a lungo nel tempo, può danneggiare fisicamente e mentalmente la madre e anche il bambino.

Attenzione agli agenti teratogeni

L’ambiente prenatale dell’utero è molto più costante rispetto al mondo esterno. Tuttavia, esistono molti fattori ambientali che possono compromettere l’embrione e la sua futura infanzia. Sono i cosiddetti agenti teratogeni. Possono causare, direttamente o indirettamente, anomalie strutturali o funzionali al bambino, anche dopo la nascita.

Le conseguenze possono essere davvero gravi. Stiamo parlando di problemi di sottopeso alla nascita, nascita prematura, deformità, difetti fisici o anche morte. I genitori e la società stessa, dunque, devono darsi da fare per creare un ambiente sicuro per lo sviluppo del nascituro.

Alcuni di questi agenti teratogeni sono sostanze psicoattive. L’effetto più conosciuto della nicotina in gravidanza, ad esempio, è il sottopeso del neonato, ma può anche provocare un aborto. Le radiazioni, l’inquinamento ambientale o le malattie batteriche e parassitarie come la toxoplasmosi, la varicella o la parotite sono altri fattori pericolosi.

Alimentazione adeguata della madre

Un’alimentazione equilibrata e corretta prima e dopo la gravidanza è fondamentale affinché il bambino si sviluppi al meglio nell’utero e sia pronto ad affrontare il momento della nascita. Di fatto, le condizioni nutrizionali della madre prima di rimanere incinta hanno un peso maggiore sul peso del bambino che non i chili presi durante la gestazione.

Se la futura madre presenta carenze nutrizionali, sarà difficile che il bambino viva una infanzia tranquilla e rilassata. Alcuni effetti di questa malnutrizione, infatti, sono la riduzione dell’efficienza immunitaria, la prematurità o l’interruzione dello sviluppo del sistema nervoso del bambino.

Il parto naturale per una infanzia tranquilla

La nascita è per il bambino un momento altamente stressante e traumatico. Il neonato abbandona l’ambiente protettivo dell’utero per raggiungere il mondo esterno in cui deve respirare da solo. Nota subito un cambiamento di temperatura, più bassa, e di luminosità, diversi effetti sonori e gli viene richiesta una certa autonomia.

La scienza ha dimostrato che il parto naturale è più sano per il bebè e per la madre perché, in questo modo, non vengono somministrati ormoni sintetici, come ad esempio l’ossitocina che può causare delle difficoltà. Nonostante il parto naturale, il bambino subirà comunque lo stress dell’impatto del nuovo mondo.

Bambino appena nato tra le braccia della mamma

Affinché possa vivere una infanzia tranquilla, dunque, bisogna creare le condizioni favorevoli alla sua crescita ottimale. Dopo il parto, è importante che il neonato sviluppi adeguatamente il suo sistema di regolazione interno, sia viscerale sia nervoso.

La prima ora, pelle contro pelle

Un momento bellissimo e intenso quello in cui il neonato entra in contatto pelle contro pelle con la madre. È stato dimostrato che il contatto fisico precoce migliora l’allattamento e favorisce un’infanzia rilassata, infatti evita che il bambino risenta troppo dello stress nelle ore successive al parto.

In questo momento si produce quella che gli esperti chiamano transizione ecologica, in altre parole l’accoppiamento fisico del corpo materno e del feto durante la gravidanza viene sostituito da un legame di natura psicologica dopo il parto.

I nove mesi successivi

Dopo la nascita, comincia la fase di estero-gestazione, i secondi nove mesi di gestazione per cui il bambino continua  a crescere fuori dall’utero.

La madre diventa un regolatore fisiologico ed emotivo, perciò deve prestare attenzione a ogni segnale che trasmette. Se appare stressata, il bambino potrebbe riprodurre la stessa reazione tossica.

Mamma felice con il suo bambino

Rete di protezione adulta

A mano a mano che il bambino cresce, crescono anche le sue relazioni sociali e intime. È necessario, pertanto, che abbia accanto degli adulti come punti di riferimento che formino la sua rete di protezione e sostegno.

Questo non vuol dire che debba essere iper-protetto, ma che dovrà avere sempre un punto di appoggio a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Invece di manifestare iper-sensibilizzazione allo stress, nella sua infanzia sarà in grado di sviluppare la resilienza, ovvero la capacità di superare le avversità.

Se per qualsiasi motivo il bambino arrivasse a produrre una risposta di stress, la figura principale di attaccamento servirà da ammortizzatore. In questo modo, il piccolo soffrirà meno se ha accanto un adulto che gli dona amore, cure e protezione. Solo con questa barriera di sostegno potrà godere di un’infanzia tranquilla e serena.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.