L'intuito: quella bussola difficile da seguire dopo una delusione

L'intuito: quella bussola difficile da seguire dopo una delusione
Alicia Garrido Martín

Scritto e verificato la psicologa Alicia Garrido Martín.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Tante volte ci rifiutiamo di dare retta alla nostra bussola interiore, al nostro intuito perché ci ha spesso guidati verso il baratro. Così come, altrettanto spesso, ci accorgiamo che la sfiducia è strettamente relazionata alle delusioni ricevute durante la propria esistenza.

Quando in ambito di relazioni sociali le cose non vanno esattamente come vorremo, impariamo una lezione. Non si può sempre prevedere ogni cosa. A volte ci sbagliamo, e altre abbiamo ragione, anche quando non vorremmo… perché fare la cosa giusta non è sempre questione di fortuna.

Tante volte il nostro intuito verrà confermato. Lo sapevo! Te l’avevo detto! Quando il nostro intuito ha un riscontro reale in ciò che ci accade, ci sentiamo soddisfatti. Soddisfatti della nostra bussola rapida, meravigliosa ed economica. Possiamo prevedere alcuni risultati. Non tutto va alla deriva e non tutto è già stato scritto.

Ragazza che segue la bussola del suo intuito

Quando la nostra bussola fallisce, ci sentiamo indifesi

Immaginate per un momento come vi siete sentiti quella volta in cui la vostra bussola ha fallito. Non ha seguito il cammino corretto. È inciampato ed è caduto. Giaceva sul pavimento e vi siete domandati: cosa è successo? Eravate così sicuri e, improvvisamente, ha fallito. Com’è possibile?

Quando il nostro intuito fallisce, una parte di noi si sente indifesa. Con una bussola capricciosa che ignora il nord (e il sud, l’est e l’ovest), in un mondo a volte imprevedibile, il cammino diventa insicuro. Soprattutto quando cerchiamo relazioni autentiche, in cui speriamo che regni la sincerità. Relazioni in cui l’altro può essere un mezzo, ma non smette mai di essere il fine. Cerchiamo un modo sincero e limpido di relazionarci.

Ecco che si presenta la delusione. Lo schiaffo alla nostra “ingenuità”, ma non credetevi ingenui per esservi fidati di quella parte di voi che ragiona più velocemente e senza spiegare i propri meccanismi. Non ritenetevi nemmeno sciocchi se lo rifarete, piuttosto accettate che esistono anche le delusioni. Fanno parte della regola del gioco, di voi e dei meccanismi che utilizzate per prendere delle decisioni. E non saranno mai perfetti.

La teoria del mondo giusto è l’inclinazione della quale dobbiamo essere coscienti

Non si può prevedere ogni cosa, la maggior parte di noi dispone solo di informazioni parziali. D’altro canto, le nostre risorse sono limitate e vengono meno quando i dati e le possibilità sono numerose. Quando aspettiamo o interpretiamo la realtà, intervengono nella nostra mente diversi filtri. Uno di questi ha a che vedere con la nostra predisposizione a credere, specialmente quando siamo gentili, che viviamo in un mondo giusto, o perlomeno più giusto di quanto lo sia in realtà.  

Crediamo, o a volte vogliamo credere, che le cose positive arriveranno alle persone buone e che quelle negative accadranno a quelle cattive. Una specie di giustizia silenziosa o di karma. Qualcosa che ci permetta di avere ciò che meritiamo. Tuttavia, questo modo di pensare che influisce sulla nostra vita mentale, non sempre si realizza: è una legge con molte eccezioni.

Ragazza che si è persa seguendo la bussola dell'intuito

A volte la vita estrae le unghie e ci ricorda com’è: imprevedibile; almeno più di quanto lo sarebbe un postulato, come quello del mondo giusto, se funzionasse sempre. Non c’è intuito che sia in grado di prevedere determinati risultati. Pensiamo che quella persona sia giusta con noi e che si comporterà in accordo ai suoi valori. Riponiamo tutta la nostra fiducia in essa e, improvvisamente, ci sentiamo delusi.

Fidarsi comporta dei rischi e, pertanto, richiede coraggio

Alla fine, quella persona non era come diceva di essere o ha fatto qualcosa che ci ha lasciato sorpresi. Non ci aspettavamo un tale comportamento. Ci ha colti di sorpresa, proprio quando abbiamo abbassato la guardia. Proprio quando avevamo cominciato a riporre ciecamente la nostra fiducia in lei, la vita ci ha colpito. Il nostro cuore si spezza. La nostra illusione si sgretola davanti ai nostri occhi.        

Sbattiamo le ciglia e ci rendiamo conto di quanto sia instabile, che il grigio diventa nero e il bianco grigio. È come se fossimo saliti su una nave durante una tempesta. È in questi momenti che abbiamo bisogno di coraggio, quando è difficile mettere nuovamente i piedi per terra con sicurezza e continuare a lavorare.

Parliamo di uno studente che ha dedicato anima e corpo allo studio e viene bocciato, di una coppia che hanno vissuto una relazione violenta, della figlia che ha visto improvvisamente sua madre morire, dell’uomo che è rimasto tranquillo quando i medici gli hanno comunicato che il cuore di suo figlio si era fermato. Parliamo di una città che ha subito un attacco terroristico da parte di coloro che pensano che la vita possa occupare il secondo posto all’interno di una gerarchia.

Non possiamo prevedere ogni cosa

L’intuito si mette in moto soprattutto quando è in grado di riconoscere dei modelli. Per questo motivo, possiamo prevedere più facilmente il comportamento delle persone che conosciamo. Il loro modo di agire è in grado di produrre sensazioni piacevoli, ma anche sgradevoli. Inoltre, può agire come una voce interiore che ci dice: “corri, buttati!”, “vai avanti così”, oppure “fermati”.

Donna delusa dal la bussola del suo intuito

Se la vita vi ha sorpresi con un tradimento doloroso ed inaspettato, non incolpate il vostro intuito. Semplicemente, a volte non possiamo prevedere ogni cosa. Non viviamo in un mondo giusto in cui ogni carta è già stata scelta.

Tuttavia, possiamo costruire il nostro piccolo mondo giusto, essendo autentici e reali. Quando qualcuno è sincero, risulta fiducioso e prevedibile. Sapremo sempre cosa aspettarci. Starà a noi scegliere di fare affidamento su quella persona o allontanarla dal nostro cammino. Quindi, non incolpate il vostro intuito per le sue mancanze, poiché l’errore appartiene alla sua, e alla nostra, natura.


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