Leggere la mente è possibile?

La persona affetta da schizofrenia crede che gli altri possano leggere la sua mente, dunque tutto quello che pensa e prova. Si tratta di una convinzione che causa grande sofferenza.
Leggere la mente è possibile?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

La persona affetta da schizofrenia pensa che gli altri siano capaci di leggere la mente. Questa esperienza è vissuta in modo inquietante e disperato: è come sentire che tutti, all’improvviso, possono entrare nella nostra mente a loro piacimento.

I disturbi del pensiero costruiscono un substrato ad alto rischio nell’individuo con schizofrenia. Purtroppo non è in grado di ragionare in modo chiaro, logico e flessibile.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, immaginiamo per un attimo la mente umana come un puzzle in cui ogni pezzo si incastra perfettamente. La schizofrenia è una malattia che distrugge il puzzle e fa sì che ogni pezzo appaia disordinato e fuori posto.

Per una persona schizofrenica pensare logicamente è impossibile; crolla, precipita nell’incoerenza, nel delirio, nell’incapacità di articolare con le parole il caos che si verifica nel suo universo interiore.

Gli altri possono leggere la mente?

La convinzione che gli altri possano leggere la mente è ricorrente nei soggetti con schizofrenia o altri gravi disturbi mentali. Il soggetto afferma: “Non ho bisogno di parlarti perché sai già cosa sto pensando. Tutti possono vedere quello che mi passa per la testa”.

Questo fenomeno viene classificato all’interno dei cosiddetti disturbi dell’esperienza del pensiero (esperienza del sé) e delle alterazioni della proprietà del pensiero (Higueras et al, 2005). Si tratta di situazioni estenuanti in cui la persona sente che il suo mondo interno è completamente al di fuori del suo controllo.

Smettere di essere padroni di sé è una delle esperienze più devastanti che si possano provare. Per questo motivo la schizofrenia è una malattia molto grave.

Allo stesso modo, non possiamo ignorare che le persone con schizofrenia mostrano molte altre alterazioni. Possono soffrire di allucinazioni, disturbi del linguaggio, problemi cognitivi e comportamenti disorganizzati.

Non solo possono sentire le voci, ma possono anche lottare quotidianamente con il pensiero caotico e l’idea che il mondo intero sia contro di loro.

D’altra parte, è importante tenere a mente che la convinzione che gli altri possano leggere la propria mente fa parte dei cosiddetti sintomi positivi della schizofrenia. Questi includono anche le allucinazioni, i deliri e tutte le alterazioni del pensiero.

I sintomi negativi, invece, vanno dai problemi comportamentali ai sintomi psicofisici (voce spenta, mancanza di espressività, apatia, ecc.).

A cosa si deve l’idea che gli altri possano leggere la mente?

Per rispondere a questa domanda, bisogna indagare sulle cause della schizofrenia. Oggi, questa malattia cerebrale cronica e invalidante viene quasi sempre spiegata da un punto di vista neurologico e biologico.

Entrano in gioco alterazioni biochimiche nei sistemi dopaminergico, GABA e glutammato e nei recettori NMDA e nicotinici.

Oltre a ciò, lo studio condotto dalla John’s Hopkins University di Baltimora indica che le immagini cerebrali strutturali e funzionali della persona che soffre di schizofrenia mostrano diverse anomalie.

Una di queste è la disconnessione di vari circuiti cerebrali che genera pensieri disorganizzati, delusioni, allucinazioni acustiche, disturbi emotivi e un perenne bisogno di stare da soli ed evitare il contatto sociale.

Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), più di 21 milioni di persone nel mondo soffrono di schizofrenia. La prevalenza di questa malattia è molto alta e colpisce anche i giovanissimi.

Altri disturbi del pensiero nella schizofrenia

Un paziente con schizofrenia non solo penserà che gli altri possano leggergli nel pensiero (irradiazione del pensiero), ma soffrirà moltissimo perché, secondo lui, qualcuno gli ha messo in testa delle idee che non sono le sue.

Inoltre, potrebbe persino credere che tutto ciò che ricorda, pensa, sente, sogna o desidera stia sfuggendo dalla sua mente. Si tratta di disturbi dell’esperienza del sé, delle condizioni psicopatologiche molto complicate. Ne analizziamo alcune:

Furto del pensiero

La persona crede che una forza esterna stia entrando nella sua testa per rubargli le idee.

Inserimento del pensiero

Il paziente pensa che un’entità specifica (gli alieni, un computer o dei nemici invisibili) lo abbia rapito per introdurre nella sua testa delle idee che non sono le sue.

Diffusione del pensiero

Il paziente è convinto che tutto ciò che pensa si diffonda intorno a lui. Non importa quanto ci provi, tutto ciò che pensa gli sfugge ovunque vada.

Molto spesso dichiara che la propria voce risuona nella sua mente e che percepisce il modo in cui gli sfugge. Non a caso le allucinazioni uditive sono comuni nella schizofrenia.

Come vengono trattati questi sintomi della schizofrenia?

Al momento non esiste alcun trattamento valido che possa fornire una soluzione a questa malattia. L’unico modo per affrontare deliri, allucinazioni e comportamenti disorganizzati è il controllo dei sintomi al fine di migliorare la qualità di vita del paziente. Per raggiungere questo scopo si rivelano utili due approcci: la psicoterapia e i farmaci.

Generalmente vengono usati gli antipsicotici tipici o atipici. I primi trattano i sintomi positivi, i secondi possono ridurre i sintomi positivi e negativi, cioè le manifestazioni psichiatriche e quelle legate al ritiro sociale, ai disturbi emotivi, eccetera.

Per quanto riguarda la terapia psicologica per la schizofrenia, si sono rivelati utili gli approcci volti alla ricerca del benessere psico-emotivo dei pazienti. Imparare a risolvere i problemi, migliorare l’attenzione e la comunicazione sono le risorse di maggior successo.

In qualsiasi caso, bisogna fornire un sostegno concreto per impedire che la persona abbandoni il trattamento. La schizofrenia è un disturbo dai mille volti che ha un enorme impatto sulla vita del paziente e i suoi cari.


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