Lutto e coronavirus: il dolore degli addii in sospeso

Nell'articolo di oggi parliamo dell'elaborazione di una perdita in questo particolare periodo storico e delle relative restrizioni.
Lutto e coronavirus: il dolore degli addii in sospeso
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Ci sono momenti che possono portarci al limite, in cui ci sentiamo sopraffatti, rabbiosi, impotenti, frustrati e profondamente addolorati. Le crisi in alcuni casi ci conducono proprio a questo, ma per fortuna sono stati d’animo che possiamo superare. In questo articolo parleremo della difficile relazione tra lutto e Coronavirus.

Accettare i cambiamenti provocati dall’attuale pandemia non è affatto facile, molti di noi si trovano, infatti, ad affrontare diversi tipi di dolore.

Per percorrere insieme questo cammino, ci addentreremo nelle diverse teorie psicologiche inerenti al lutto e sulle attuali ricerche sul Coronavirus. Molte di esse sono estremamente recenti e appositamente formulate per affrontare la situazione.

Intanto, proviamo a dare una definizione preliminare di lutto. Secondo Jorge L. Tizón, neuropsichiatra e psicoanalista spagnolo, il lutto è «un insieme di fenomeni attivati da una perdita: fenomeni non solo psicologici, ma anche psicosociali, sociali, fisici, antropologici e persino economici».

Ebbene, la pandemia da Covid-19 ha innescato una serie di cambiamenti a livello globale. Tali cambiamenti hanno causato anche perdite, e di conseguenza dolore, a diversi livelli. Nelle prossime righe approfondiremo nello specifico la relazione tra lutto e coronavirus.

«Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione, ci troviamo di fronte alla sfida di cambiare noi stessi.»

-Viktor Frankl-

Donna che piange

Lutto e Coronavirus: manifestazioni e tipologie

È estremamente comune per una persona che affronta un lutto provare le seguenti sensazioni:

  • Fisiologiche. Ad esempio, un peso sullo stomaco, un senso di oppressione al petto e alla gola, ipersensibilità ai rumori, sensazioni di depersonalizzazione, mancanza d’aria, mal di testa, secchezza delle fauci, palpitazioni.
  • Comportamentali. Come disturbi del sonno, isolamento sociale, piangere e sospirare continuamente, essere distratti, ecc.
  • Affettive. Rabbia, senso di colpa, ansia, attaccamento e assenza di sentimenti.
  • Cognitive. Problemi di memoria, di attenzione e concentrazione, pensieri ripetitivi, tra gli altri.

Queste sono solo alcune delle manifestazioni che tendono a verificarsi in questi casi, e che danno luogo a quadro unico per ogni individuo. Quali sono, invece, le tipologie di lutto correlate all’emergenza Coronavirus? Possiamo affermare che sono le seguenti a seconda del tipo di perdita:

  • Anticipatorio. È il processo di un lutto prolungato, che inizia prima che si verifichi la perdita. In genere si verifica in presenza della diagnosi di una patologia incurabile.
  • Cronico. Anche detto patologico o complicato. Si tratta di un lutto irrisolto nel quale la persona non smette di rivivere i meccanismi legati all’esperienza della perdita.
  • Distorto. Quando si ha una reazione sproporzionata rispetto alla situazione.
  • Assente. Si verifica quando una persona nega l’evento della perdita. Viene anche considerata una delle fasi del lutto.
  • Screditato. Ovvero quando vi è il rifiuto del dolore di una persona da parte di terzi, i quali incoraggiano il contenimento di ogni manifestazione che possa essere un riflesso del lutto.
  • Inibito. Si ha quando non si esprimono i sentimenti e si evita il dolore della perdita.

Perdita e dolore

È possibile manifestare il dolore anche in altri modi in funzione della perdita. Per esempio, c’è il dolore relazionale, più legato alla perdita di persone decedute, di separazioni, ecc. Oppure il dolore materiale, maggiormente legato alla perdita di beni e proprietà.

Secondo altre classificazione ancora, il dolore è legato a fattori familiari e sociali come perdita di autonomia o di funzionalità, isolamento sociale, mancanza di risorse finanziarie o di un sostegno adeguato.

Per quanto riguarda lutto e Coronavirus, Cara L Wallace e i suoi colleghi hanno pubblicato sul Journal of Pain and Symptom Management un’analisi nella quale suggeriscono che le politiche di distanziamento sociale, le restrizioni riguardanti i visitatori nelle strutture sanitarie e l’impatto della diffusione del virus rendano più complicato elaborare il dolore.

Basti pensare che le dinamiche che accompagnano il lutto e alle quali eravamo abituati sono sensibilmente cambiate. I funerali ne sono un esempio: dopo le restrizioni totali delle scorse settimane, nella fase 2 è prevista la presenza di un numero limitato di partecipanti.

Uomo che piange sul bordo del letto

Come affrontare la situazione?

Vivere una perdita significa attraversare diverse fasi e il lutto legato al Coronavirus non fa eccezione.

Secondo l’esperta Elisabeth Kübler Ross, tali fasi sono: negazione, nelle quale sospendiamo il dolore; rabbia, dove il risentimento nasce dalla frustrazione; negoziazione, caratterizzata da forme e tentativi di controllo; depressione, segnata da una profonda sensazione di vuoto e accettazione, caratterizzata dalla risignificazione e dalla comprensione dell’evento. Per raggiungere quest’ultima fase è necessario:

  • Esprimere le proprie emozioni. Rilasciare le tensioni e sintonizzarsi con il proprio universo emotivo.
  • Lasciare andare. Per quanto possa essere doloroso, è importante lasciar andare la situazione e fluire nella vita. Ciò, però, non significa che si debbano dimenticare i propri cari o il passato.
  • Chiedere aiuto. A supporto di questa emergenza sono nati svariati canali telematici di supporto. Non dimenticate, inoltre, che esistono professionisti esperti in materia di lutto, ad esempio gli psicologi, molti dei quali sono anche professionisti della teleterapia.
  • Utilizzare tutte le risorse disponibili. Cosa possiamo fare con quello che abbiamo già? Non tralasciate nessuna area.
  • Prendersi cura di sé. Non trascuriamo la nostra salute sociale: il distanziamento fisico non equivale all’isolamento sociale. Non dimentichiamoci, inoltre, della salute fisica, prestiamo attenzione alla dieta, all’esercizio fisico e al riposo. Occupiamoci della nostra psiche, dedicando del tempo a qualcosa che amiamo, alla meditazione e al rilascio delle tensioni.

Alcune ricerche, come quella degli autori Cyrus SH Ho, Cornelia Yi Chee e Roger CM Ho, sostengono la validità della psicoeducazione e dell’intervento psicologico online. D’altra parte, dedicarsi alla mindfulness, alle tecniche di rilassamento, di gestione dello stress e alla meditazione consente di essere più sereni.

Lutto e Coronavirus: per concludere…

Il lutto legato al Coronavirus è molto particolare proprio a causa delle circostanze in cui si verifica. In tal senso, è probabile che si riveli più complicato proprio perché molte risorse necessarie per portarlo avanti sono bloccate dall’emergenza.

Ne è un esempio il contatto interpersonale. Ecco perché è così importante utilizzare tutte le risorse disponibili, soprattutto quelle tecnologiche.


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  • Ho, C.S., Chee, C.Y., & Ho, R.C. (2020). Mental health strategies to combat the psychological impact of COVID-19 beyond paranoia and panic. Ann Med Singapore, 49 (1), 1-3.

  • Tizón, J.L. (2004). Pérdida, pena, duelo. Vivencias, investigación, y asistencia (Vol 12). Madrid: Planeta.

  • Wallace, C.L., Wladkowski, S.P., Gibson, A., & White, P. (2020). Grief During the COVID-19 Pandemic: Considerations for Paliative Care Providers. Journal of Pain and Symptom Management.


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