Pericolo, capricci in vista!

Pericolo, capricci in vista!
Laura Reguera

Scritto e verificato la psicologa Laura Reguera.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

“Voglio le caramelle!”. Oh, oh. Come genitori, potreste pensare che forse non è il momento per far mangiare dolci a vostro figlio, ma siete anche consapevoli che una risposta negativa porterebbe con sé una sicura conseguenza incontrollabile: i capricci. Ma siamo davvero sicuri che siano così incontrollabili?

Quando dite a vostro figlio che in quel momento non può avere ciò che vuole, vedrete pian piano apparire tutti i sintomi… Comincerà a gridare insistendo che vuole le caramelle. Se provate a parlare con lui, magari all’inizio avrete il potere di tranquillizzarlo, ma presto si innervosirà ancora di più e finirete così col gridare anche voi. Cosa possiamo fare affinché la situazione non ci sfugga di mano? Leggete questo articolo e lo scoprirete!

 “Una condotta disordinata sembra un torrente invernale di breve durata.”

-Epicuro di Samo-

È normale che i bambini soffrano di capricci?

Da piccoli non sappiamo esprimere in modo adeguato le nostre idee: nessuno ce lo ha mai insegnato o, se lo hanno fatto, non possediamo le capacità di autocontrollo necessarie per metterlo in pratica. Per questo, nel periodo compreso tra il primo anno e mezzo e i cinque di vita, il bambino è solito fare i capricci in risposta alle regole che gli vengono imposte, o quando non è d’accordo con il nostro volere. Generalmente, raggiunge il momento di massima irascibilità tra i due e i tre anni, essendo questa l’età in cui i capricci sono più frequenti.

Il fatto che la condotta di disobbedienza sia propria di un preciso stadio evolutivo dei bambini, non vuol dire che non si possano attuare delle contromisure per diminuirne la frequenza. Anzi, se non si fa nulla per porvi rimedio, il rischio è che compaiano problemi di condotta più gravi a mano a mano che il bambino cresce, come il disturbo di personalità negativistico o il disturbo della condotta.

Per evitare che i bambini ricorrano troppo spesso all’aggressione come strumento per risolvere conflitti e ottenere ciò che vogliono, è importante che i genitori capiscano una cosa importante: il pianto che esibiscono quando fanno i capricci non è dovuto a una grande sofferenza, ma al fatto che si tratti dell’unico strumento a disposizione per conseguire i loro scopi.

 “Una condotta sconsiderata aguzza l’ingegno e falsifica il giudizio.”

-Louis de Bonald-

Bambino che fa la linguaccia

Estinzione: la nostra grande alleata contro la rabbia

Dato che i capricci sono una condotta tipica del bambino, un aspetto chiave per farli sparire consiste nel rinforzare tutte le condotte e attitudini adeguate. Secondo questa linea, dirgli che ci piace il suo atteggiamento quando è tranquillo o quando ci chiede le cose senza urlare, favorirà un suo maggiore uso di questi atteggiamenti positivi. Questo perché l’attenzione verso determinati atteggiamenti è alla base del mantenimento e dell’aumento della frequenza di condotte.

Per questo motivo, bisogna non prestare loro attenzione quando sono arrabbiati e prestargliene quando, invece, si stanno comportando in modo adeguato. Questo “ritirare” le attenzioni corrisponde all’estinzione, di cui parleremo dettagliatamente nel paragrafo seguente. Prima di “ritirare” le nostre attenzioni, è importante avere chiari alcuni concetti. In primo luogo, è fondamentale farlo in modo sistematico e senza tentennamenti, a prescindere dal fatto che la reazione capricciosa del bambino possa aumentare di intensità.

Solitamente, è proprio questo che succede le prime volte in cui il bambino si rende conto che non gli si stanno prestando le dovute attenzioni: aumenta l’intensità delle sue lamentele per riuscire a ottenere le attenzioni che non gli stiamo dando. Quando i capricci aumentano, possono succedere due cose: cominciamo a prestargli attenzione oppure no. Se lo facciamo, rafforzeremo la sua condotta negativa. Gli staremo implicitamente dicendo: per ottenere ciò che vuoi, non devi far altro che arrabbiarti di più. E non è ciò che vogliamo.

Il secondo scenario ha bisogno di tutta la nostra pazienza, perché bisogna essere sistematici anche nell’attuarlo. L’obbiettivo è che sia il bambino stesso a porre fine ai capricci nel momento in cui si rende conto che insistendo così non otterrà nulla. In questi casi, il messaggio che riceve è il seguente: continua pure con i tuoi capricci, tanto non otterrai comunque nulla. Questo sarà il messaggio che fisserà nella sua memoria archiviando la sua condotta come “non di successo”. In questo modo, la volta successiva in cui si troverà di nuovo a volere qualcosa, è poco probabile che ricorra ai capricci per ottenerla.

Infine, è bene sapere che quanto più tempo si aspetta prima di porre rimedio ai capricci del proprio bambino, quanto più sarà difficile riuscire poi a placarli. Il cammino per riuscire a indirizzare la condotta rabbiosa del bambino è difficile, ma se non iniziamo, le conseguenze a medio e lungo termine rischiano di essere ben peggiori.

 “Sono quelli con cui viviamo, quelli che amiamo e conosciamo che più ci sfuggono.”

-Norman Maclean-

Bambino con giocattolo che fa i capricci

L’estinzione passo a passo per porre fine alla rabbia

In luce di quanto spiegato finora, quando arriva il momento di mettere in atto l’estinzione per combattere i capricci è importante imparare a lavorare sull’autocontrollo. Un altro strumento che possiamo utilizzare è anche il rilassamento.

A questo punto, abbiamo capito cosa sia l’estinzione, ma siamo però in grado di applicarla correttamente? Vediamo come farlo:

  • Quando compaiono i capricci, dobbiamo ignorarli e continuare a fare quello che stavamo facendo, come se non sentissimo nulla.
  • Basta dirgli una volta sola come ci stiamo sentendo a causa del suo atteggiamento (“mi sto arrabbiando”) e spiegargli come vogliamo che si comporti (“quando ti sarai calmato, ti ascolterò”).
  • Dobbiamo quindi allontanarci dalla situazione e aspettare circa un minuto per ogni anno di età del bambino. Se il piccolo insiste nel suo atteggiamento, dovremo tornare a fare quello che stavamo facendo senza prestargli attenzione (quindi senza parlargli né guardarlo).
  • Dopo che si sarà calmato, dobbiamo fargli notare che ci piace il suo atteggiamento tranquillo.

La verità è che, quando i bambini fanno i capricci, è molto difficile ignorare le grida, i calci e gli insulti, ma riuscirci è la chiave per far sparire queste condotte distruttive. Per questo motivo, è molto importante armarci di pazienza e agire in modo intelligente contro i capricci.

Immagini per gentile concessione di Vance Osterhout, Hunter Johnson ed Eddie Kopp.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.