Sapete chiedere scusa?
Tutti commettiamo degli errori, facciamo passi falsi, ci sbagliamo. Di solito, quando succede, ce ne rendiamo conto velocemente: nel momento stesso in cui facciamo o diciamo qualcosa di sbagliato, si mette in moto un meccanismo di valutazione quasi automatico, che ci lancia un campanello di allarme.
A volte i nostri errori si ripercuotono sulle persone che amiamo o fanno loro del male, per quanto possa sembrarci contraddittorio. A chi non è mai capitato di ferire qualcuno con un commento detto al momento sbagliato o con un’accusa infondata? Quante volte, senza volerlo, abbiamo giudicato qualcuno quando non ne avevamo il diritto o ci siamo sfogati per un’arrabbiatura con una persona che non aveva nessuna colpa?
Quando succedono queste cose e ce ne rendiamo conto, dobbiamo affrontare il difficile compito di chiedere scusa e dire che ci dispiace. Un gesto che da fuori sembra semplicissimo, ma che spesso si trasforma in un processo complicato. E questo accade perché molte volte pensiamo che, quando chiediamo scusa, non stiamo riconoscendo solo il nostro errore, ma anche una nostra debolezza.
Può anche accadere che la persona con cui abbiamo sbagliato ci avesse fatto del male in passato e non ci abbia mai chiesto scusa: quindi perché dovemmo fare quello sforzo se lei non l’ha fatto per prima? A volte sono le circostanze a metterci in difficoltà, semplicemente perché non vogliamo rivedere la persona che abbiamo ferito. Altre volte è la vergogna ad agire come una barriera che ci limita. Infine, un ulteriore motivo che a volte si presenta è il fatto di non sapere come farlo. Ve lo diciamo noi!
Come chiedere scusa
Una scusa come si deve dovrebbe sempre comprendere tre parti:
– Mi dispiace: quando chiedete scusa, state dicendo all’altra persona che averle fatto male ha in qualche modo fatto male anche a voi, che non volevate che le cose andassero così e che se poteste tornare indietro, agireste in modo diverso. Con un “mi dispiace”, state in qualche modo aprendo un canale empatico verso l’altra persona e vi state aprendo ad un dialogo in cui siano i sentimenti i veri protagonisti. Se ci riuscirete, avrete accesso alla parte più profonda della ferita che avete causato, e questo vi permetterà di curarla.
– È stata colpa mia: quando chiedete scusa, vi assumete la responsabilità di ciò che è successo. Ammettete che siete stati voi e che l’altra persona non ha nessuna colpa. Questa parte fa trasparire la maturità della persona che sta chiedendo scusa e porta l’altro ad avere maggiore fiducia in voi.
– Che cosa posso fare per risolvere la situazione? A volte il male che abbiamo causato non si può risolvere in modo immediato, ma altre volte sarebbe possibile, solo che non sappiamo come farlo. Fare qualcosa per la persona che abbiamo ferito in modo volontario o farle capire che abbiamo la volontà di farlo le dimostrerà che le stiamo dando l’importanza che merita. Molto spesso è solo questione di tempo, la persona ferita ha bisogno di sapere che le scuse che le stiamo dando non sono una semplice formalità o un modo per chiudere l’argomento e considerarlo acqua passata.
Se le vostre scuse conterranno queste tre parti, avrete molte più possibilità che siano efficaci e che la persona che le riceve le comprenda e si senta confortata da ciò che le state trasmettendo.
Immagine di copertina per gentile concessione di Auremar