Scienza dell'anima o scienza della condotta?

In senso etimologico la parola "psicologia" significa scienza dell'anima. Con gli anni, però, il suo concetto ha subito una notevole evoluzione.
Scienza dell'anima o scienza della condotta?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

Il concetto e l’oggetto della psicologia sono cambiati nel corso della storia. Dopo un’evoluzione durata più di un secolo, non viene più considerata scienza dell’anima, ma scienza della condotta.

Scienza dell’anima o della condotta? La psicologia attuale non è cambiata solo nella definizione. Sono cambiati anche i metodi e la relazione fra lo specialista e il paziente.

Nel corso della storia si sono susseguite diverse correnti e interpretazioni della psicologia. Nata come scienza dell’anima, si è poi concentrata su altri aspetti dell’individuo.

Al giorno d’oggi la psicologia è associata anche all’ambito farmaceutico, ma non è sempre stato così. Per molti secoli lo studio della vita mentale ha rappresentato solo lo studio dell’anima, ovvero della nostra essenza più profonda.

Psicologia: scienza dell’anima o della vita mentale

Le due parole greche che compongono il temine psicologia sono: psyche (anima, nel senso classico del termine) e logos (discorso). Dal punto di vista etimologico, il termine significa dunque scienza o studio dell’anima.

Studio dell'anima

La psicologia esiste da quando l’uomo ha cominciato a porsi le prime domande esistenziali. La storia della psicologia è pertanto legata alla storia dell’umanità. In realtà, quando ha cominciato a dirigersi verso una dimensione diversa dall’introspezione, si è prodotta una separazione.

Verso la fine del XIX secolo la psicologia passò da scienza dell’anima a scienza della vita mentale. Smise di occuparsi di problemi spirituali e cominciò a indagare sui fenomeni della mente. Fu in questo periodo che nacquero i primi laboratori.

In quel periodo, William James (1842-1910) definì la psicologia come la scienza della vita, dei fenomeni e delle condizioni della mente. Così, la psicologia si concentrava sulle esperienze interiori della coscienza e sullo studio dei sentimenti e delle sensazioni.

Da scienza della vita mentale a scienza del comportamento

La psicologia non ha smesso di evolvere. La fase successiva è costituita dal passaggio da scienza della vita mentale a studio della condotta umana. Gli psicologi cercavano informazioni basandosi sulle esperienze coscienti. Attraverso il “vissuto” del paziente osservavano la relazione alle risposte provenienti dai diversi stimoli esterni.

Di conseguenza, verso la prima metà del XX secolo, il concetto di psicologia venne definitivamente associato alla condotta. Il cambiamento fu promosso da un gruppo di psicologi definiti “comportamentisti“. Secondo questi studiosi, solo le condotte esterne dell’uomo in relazione agli stimoli che lo raggiungono sono osservabili. Pertanto, i pensieri non possono essere oggetto di studio.

Ritorno alle origini: la psicologia come scienza del comportamento

Negli anni ’60 del secolo scorso la psicologia ha recuperato gli studi sui processi incoscienti. La psicologia cognitiva ha iniziato a studiare i processi attuati dalla mente al fine di elaborare le informazioni e venne rivista anche la definizione. Sono così apparsi i primi modelli di elaborazione delle informazioni e la psicologia è diventata la scienza dei processi mentali.

Elaborazione dell'informazione

Giunti a questo punto, è importante evidenziare che i termini condotta e comportamento sono sinonimi. Pur presentando alcune sfumature differenti, possono essere usati entrambi nel linguaggio colloquiale. Il comportamento si riferisce al nostro modo di esistere nel mondo, e comprende due dimensioni: quella esterna e quella interna. La prima è osservabile, mentre la seconda è intima e privata. La condotta si riferisce, invece, soprattutto al comportamento visibile, quello esteriore. Infine, quando ci si riferisce al comportamento interno si usa il termine coscienza.

Attuale definizione di psicologia

Definire la psicologia attuale come la scienza della condotta e dei processi mentali, anche se corretto, può essere riduttivo. La psicologia moderna va oltre, cerca di spiegare in che modo l’essere umano sente, percepisce, impara, comunica e risolve i problemi. D’altra parte, anche l’influenza sociale o dei gruppi di appartenenza sono diventati aspetti essenziali.

Al giorno d’oggi l’obiettivo della psicologia è quello di spiegare, misurare e capire la natura di una persona. Quali sono le sue motivazioni? In che modo la sua intelligenza può essere perturbata? Si occupa degli aspetti emotivi e mentali che interessano l’essere umano. Ma studia anche i problemi personali, sociali, individuali e di gruppo.

Possiamo quindi affermare che l’attuale definizione della psicologia come scienza è molto ampia. Questo perché il suo obiettivo e oggetto di studio si sono estesi. In conclusione, è possibile descrivere la psicologia come lo studio della condotta dell’individuo e dei suoi processi mentali, compresi la dimensione interiore e le influenze dell’ambiente fisico e sociale.


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