Sofferenza irrisolta: sintomi per riconoscerla

Sofferenza irrisolta: sintomi per riconoscerla
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

È un errore pensare che le situazioni difficili o che generano in noi una grande sofferenza si risolvano con il semplice passare del tempo. Non agire d’impulso o distogliere il pensiero, in molti casi, non basta. Se il problema o il trauma non viene elaborato o affrontato, la sofferenza difficilmente cesserà del tutto, per quanto lo scorrere delle pagine del calendario possa attenuarla. Si parla, allora, di sofferenza irrisolta.

Di norma, né concentrarsi solo sul dolore né evaderlo del tutto sono soluzioni efficaci. Queste esperienze dolorose richiedono una digestione attiva. Questo significa comprenderle a fondo e agire sull’impronta che lasceranno nella nostra vita.

In caso di sofferenza irrisolta, la vita  inizia a complicarsi. Il malumore diventa cronico, il sistema immunitario si indebolisce e mantenere la concentrazione richiede un grande sacrificio. Inoltre, vi capita di stare male, ma non riuscite a trovare la fonte di questo malessere. Tutti questi segnali indicano che non avete elaborato un evento del vostro passato.

Questo è uno dei principali sintomi della sofferenza irrisolta, la quale viene filtrata nella vostra vita sotto forma di irritazione costante. Ci arrabbiamo per qualsiasi cosa e le discussioni o i conflitti con gli altri diventano frequenti. Siamo di malumore a qualsiasi ora e non vi è alcun gesto né evento fortunato che migliori il nostro stato d’animo.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.