Stimolazione sensoriale nelle persone con l'Alzheimer

La stimolazione sensoriale nelle persone affette dall'Alzheimer favorisce lo sviluppo delle funzioni cognitive, emotive, motorie e psicosociali. Oltre a ciò, facilita l'apprendimento attraverso i sensi e la percezione.
Stimolazione sensoriale nelle persone con l'Alzheimer
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa sempre più diffusa a causa della maggiore aspettativa di vita della popolazione mondiale. Non è ancora stata trovata una cura, ma sono disponibili diversi interventi in grado di  ritardarne il decorso o ridurre l’intensità dei sintomi. Tra questi, vi è la stimolazione sensoriale.

Questo tipo d’intervento è incentrato sui sensi, sugli stimoli che arrivano dall’esterno. Pensiamo al fatto che i malati di Alzheimer possono subire un declino cognitivo, ma anche emotivo poiché perdono la loro capacità di regolare le emozioni. Non viene meno, tuttavia, l’abilità più primordiale: ovvero quella di sentire. Ed è proprio questo aspetto a essere sfruttato dalla stimolazione sensoriale.

Nelle prossime righe presentiamo i potenziali benefici di questa tecnica e le modalità di applicazione. Continuate a leggere!

La malattia di Alzheimer in sintesi

Si tratta di una malattia neurodegenerativa in grado di compromettere diverse funzioni dell’organismo. In tal senso, si manifesta a livello fisico, cognitivo, emotivo e comportamentale (funzioni esecutive).

Tra i primi campanelli d’allarme vi sono la perdita di memoria e una maggiore distrazione o disorientamento (sia spaziale che temporale). La persona ha bisogno di istruzioni precise per svolgere un’attività; mostra un calo di iniziativa e perdita del lessico che la porta a comunicare in maniera meno precisa.

L’Alzheimer rende più difficile svolgere anche le più semplici attività quotidiane. Oltre a ciò, ha anche un impatto emotivo, in quanto il senso di irritazione o di impotenza derivati dalla perdita delle abilità possono rendere la persona più irascibile.

Uomo con declino cognitivo.

Esistono diverse teorie sulla causa di questa malattia. Alcune parlano di ammassi neurofibrillari, ovvero un anomalo conglomerato di proteine ​​costituito da piccole fibre che si intrecciano all’interno dei neuroni. In tale processo interviene anche la proteina tau: l’elemento principale di questi ammassi.

In cosa consiste la stimolazione sensoriale?

Quando si parla di stimolazione sensoriale, ci si riferisce a un insieme di tecniche ed esercizi atti ad attivare i sensi attraverso precisi stimoli. Parliamo, pertanto, di una sorta di risveglio dei sensi. Lo scopo di questo intervento è agevolare l’ingresso di informazioni sensoriali nel sistema nervoso; in questo modo si aiuta la persona a sviluppare un insieme di sensazioni e percezioni.

Così, attraverso la stimolazione il paziente impara ciò che gli servirà da base e da rinforzo per gestire le funzioni cognitive indebolite, per capire il mondo che lo circonda e per la sua espressione emotiva.

Stimolazione sensoriale nelle persone affette da Alzheimer

La stimolazione sensoriale è un intervento di tipo non farmacologico che consiste nel risvegliare le sensazioni e le percezioni dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer. Per raggiungere tale obiettivo, si stimolano i seguenti campi:

  • Visivo.
  • Uditivo.
  • Vestibolare.
  • Tattile.
  • Olfattivo.
  • Gustativo.

L’intervento viene effettuato in ambienti multisensoriali denominati Snoezelen room. Queste stanze sono nate in Olanda intorno agli anni 70 da un’idea di Hulsegge e Ad Verheul. Detti spazi sono dedicati a tre diversi tipi di attività: rilassamento, interattività e avventura.

La stimolazione multisensoriale eseguita nelle stanze Snoezelen è basata sul modello dell’integrazione sensoriale, sviluppato da Anne Jean Ayres, terapeuta occupazionale e neuroscienziata americana.

Si lavora con le facoltà cognitive, sensoriali, motorie e psicosociali, che vengono stimolate nelle Snoezelen room; queste ultime possono essere passive o attiva a seconda del tipo di attività.

Snoezelen room:

  • Passive. Il paziente entra in un ambiente nel quale viene stimolato per mezzo di effetti sensoriali.
  • Attive. L’individuo partecipa e impara attraverso le attività. Viene dunque incoraggiato a prendere coscienza degli effetti delle sue azioni sull’ambiente circostante.
  • Stanza bianca. Il bianco è il colore predominante in questi ambienti. Lo scopo è fornire un ambiente rilassante all’interno del quale stimolare passivamente il soggetto.
  • Spazio nero o scuro. Si tratta di ambienti nei quali si impiega l’illuminazione a luce UV, con elementi che luccicano. In questo caso, i pazienti ricevono forti stimoli.
  • Immersione nell’avventura. Queste stanze sono ricche di materiali che facilitano lo sviluppo sensoriale, cognitivo e motorio. Sono dunque presenti materiali con diverse trame, colori e odori.

Le attività, inoltre, vengono condotte da professionisti quali medici, psicologi clinici, neuropsicologi, infermieri e terapisti occupazionali.

L’idea è intervenire sulle persone affette da Alzheimer durante le diverse fasi della malattia, sebbene gli effetti risultino più marcati nelle fasi iniziali e intermedie del disturbo.

Madre e figlia contente.

Stimolazione sensoriale: una preziosa risorsa contro l’Alzheimer

Abbiamo già spiegato in cosa consiste la stimolazione sensoriale nelle persone affette Alzheimer. Ma quali sono i benefici? Vediamoli:

  • Occasione di movimento e attività.
  • Espressione emotiva.
  • Favorisce la percezione delle sensazioni.
  • Acquisizione dell’apprendimento.
  • Promuove l’interazione con l’ambiente.
  • Consapevolezza delle sensazioni e delle percezioni.
  • Favorisce la comunicazione.
  • Fornisce una sensazione di benessere.
  • Accresce il tempo di attenzione e di concentrazione.
  • Riduce l’apatia, l’aggressività e i comportamenti distruttivi.

Indubbiamente, questo tipo intervento va svolto in modo rigoroso e richiede auto-organizzazione, adattamento all’ambiente, creatività e partecipazione attiva della persona interessata.

In sintesi, esistono tecniche in grado di offrire un certo livello di benessere nei pazienti affetti da Alzheimer. La stimolazione sensoriale è sicuramente tra queste. Grazie a questa tecnica, la vita dei pazienti migliora gradualmente con conseguente sollievo anche delle persone che le assistono.


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  • Monsalve Robayo, A.M & Rozo Reyes, C. M. (2009). Integración sensorial y demencia tipo Alzheimer: principios y métodos para la rehabilitación. Revista Colombiana de Psiquiatria, 38 (4).

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