Quella strana sensazione che niente sia più come prima

Quella strana sensazione che niente sia più come prima

Ultimo aggiornamento: 30 marzo, 2017

A volte arriva quella strana sensazione: ci sembra che niente sia più come prima. Gli sguardi perdono luminosità, le parole la loro melodia e, giorno dopo giorno, siamo sempre più consapevoli che ci rimane solo cenere e che, prima o poi, arriverà un forte vento che spazzerà via tutto e cambierà ogni cosa. Momenti per i quali dovremo essere pronti.

Non è facile. Durante la nostra vita abbiamo provato più volte questo stesso sapore. Molti dicono che è tutta colpa della quotidianità, che ci circonda con le sue catene  per trasformarci in esseri meno spontanei, meno avidi di vicinanza, di carezze nascoste e di piccoli gesti che fanno battere il cuore.

Forse è proprio questa, la temuta routine, o forse siamo noi a cambiare con il tempo, noi che permettiamo giorno dopo giorno, e senza sapere perché, che le nostre emozioni si spengano. A volte siamo come candele che brillano intensamente durante la notte, una luce che balla e ci ispira con le sue forme, ma che si consuma con il passare delle ore, fino a rilasciare nell’aria uno strano profumo dolce e sconosciuto, come un sogno del passato che nel presente non ha ormai più senso. Forse…   

Accettare che niente è più come prima ci invita ad una profonda riflessione. Forse non si tratta per forza di una fine, ma di un momento in cui è necessario il dialogo, e sforzi da parte di entrambe le parti per rinnovare il legame, la relazione. Agire con maturità e responsabilità è il miglior modo per dare vita ad un nuovo inizio, o ad una fine inevitabile.  

Niente è come prima e non siamo più quelli che eravamo

Quando una persona prende piena coscienza del fatto che le cose non hanno più la brillantezza, l’intensità e la magia del passato, la prima sensazione che si prova è una profonda contraddizione, amarezza e nostalgia. Più che i momenti, proviamo nostalgia per le emozioni del passato e quella complicità che edificava la quotidianità, che era priva di buchi, perché l’entusiasmo li riempiva tutti e dava senso alla vita.

Quando quel vincolo emotivo perde la forza e l’intimità del passato, alla coppia manca tutto. È un lento tramonto che rende tutto triste e fa disperare, perché il cervello ha bisogno in primo luogo di sentirsi sicuro. Non ama le contraddizioni e questi dubbi vengono interpretati all’istante come una minaccia, un segnale di pericolo.

Quando entriamo in tale fase di allarme, la prima cosa che facciamo è cercare un perché. Anche se la maggior parte delle persone si concentra sul “chi”. È frequente scaricare tutte le colpe sull’altro: “non mi dedichi attenzioni, non mi prendi in considerazione, prima facevi questo e quell’altro e adesso non t’importa più dei piccoli gesti”.      

Concentrarci solo sull’altro per accusarlo può essere giustificato a volte, ma non tutte le relazioni hanno un solo colpevole. Anzi, sarebbe una buona idea che ci abituassimo a cambiare certe espressioni in questo tipo di dinamica relazionale. Invece di utilizzare la parola “colpevolezza” e il componente negativo che questa implica, dovremmo ricorrere alla parola “responsabilità”.       

Nel gioco delle energie e del rinforzo, tanto positivo come negativo, che conforma l’universo delle coppie, due membri sono responsabili del clima e della qualità dello stesso. A volte, e questo va ricordato, non bisogna cercare disperatamente un colpevole per capire che le cose non sono più come prima, perché non vediamo le cose come un tempo e perché non ci sembra di avere tanto bisogno di queste come in passato.

L’amore a volte si spegne. E questo potrebbe riguardare solo un componente della coppia o entrambi. Perché anche se molte volte ci hanno convinti del contrario, le persone cambiano con il tempo, o più che cambiare, crescono. Si presentano nuove necessità e nuovi interessi: ciò che prima era una priorità, ora non lo è più.

Un fatto non esente da una certa serietà che è bene saper gestire in maniera adeguata.

Se niente è più come prima, agite

Nessuno può e merita di vivere eternamente in quest’anticamera di emozioni spezzate, di relazioni incomplete o di speranze che non verranno compiute. Se ormai niente è più come prima e non esiste soluzione, bisogna andare avanti in modo maturo e terminare la relazione nel modo più degno possibile.    

In un interessante studio del 2005 presentato sul Journal of Social Personal Relationships si concludeva che esistono tre segreti per mettere fine ad una relazione nel modo più positivo ed adeguato per entrambi i membri della coppia. Secondo le conclusioni tratte da questo articolo, bisogna evitare l’effetto fantasma, vale a dire mettere in pratica condotte evasive in cui, semplicemente, allontanarsi dall’altro senza dare alcuna spiegazione.

Vediamo di seguito i tre punti chiave per concludere con maturità una relazione.

Se niente è più come prima, bisogna cominciare a camminare ognuno per conto proprio

Il primo punto quando si tratta di gestire tali situazioni è essere certi che non rimane nessun’altra opzione che separarsi. Ricordate sempre che affronteremo molto meglio il dolore sapendo di aver fatto tutto il possibile.

Il secondo passo che consigliano gli esperti è quello di non “distruggere” l’altro prima di concludere la relazione. Lo dicevamo prima, a volte cercare dei colpevoli non serve a molto. Se ricorriamo alle critiche, alla rabbia, rinfacciamo ed umiliamo, non facciamo altro che alimentare le emozioni negative, fino a creare un’energia così profonda da impedirci di concludere davvero questa fase.

Per ultimo, e anche se si tratta di un aspetto difficile e che molti considerano senza senso, bisogna perdonare. Perdonare non significa vacillare: è una fase necessaria per lasciar andare, per non provare rancore. Significa mettere fine ad una fase in cui si perdonano entrambi per il dolore causato, accettando, però, tutti i bei momenti condivisi. Un addio, seguito a tempo debito da un perdono coraggioso, ci aiuterà ad iniziare un nuovo cammino, lasciandoci alle spalle un passato che non comprendeva più né entusiasmo né speranze.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.