Test psicologici: caratteristiche e funzionamento

I test psicologici rappresentano gli strumenti usati dagli psicologi per misurare alcune variabili. Sono una specie di bilancia che "pesa" le emozioni.
Test psicologici: caratteristiche e funzionamento
Alejandro Sanfeliciano

Scritto e verificato lo psicologo Alejandro Sanfeliciano.

Ultimo aggiornamento: 29 dicembre, 2022

Usati dagli psicologi per determinare il livello di ansia, le emozioni e la personalità, i test psicologici sono efficaci se rispettano gli standard di qualità.

Esiste una branca specifica di studio, detta psicometria, che si occupa di creare strumenti di misurazione degli aspetti psicologici. I test psicologici, infatti, sono uno strumento molto utile a disposizione degli studiosi della mente.

Anche per i test psicologici vale la formula applicata a tutti gli strumenti di misurazione: X=V+E. In questo caso, la X rappresenta la misurazione ottenuta con il test. La V rappresenta il punteggio reale, mentre la E è il margine di errore. Attraverso questa formula, è possibile creare strumenti in cui X e V siano il più possibile simili per tutti i soggetti.

Detto questo, sorgono due domande: come è possibile creare uno strumento efficace? Quali sono gli indicatori necessari per sapere se un test psicologico è affidabile? Per rispondere a queste domande, vediamo quali sono gli aspetti da considerare per creare un efficace strumento di valutazione. Inoltre, scoprirete il significato di validità e attendibilità, due concetti che definiscono la qualità dei test psicologici.

Validità e affidabilità test psicologici

Come vengono creati i test psicologici?

La creazione di un test psicologico prevede un processo laborioso e molte ore di lavoro e ricerca. Come prima cosa, è necessario rispondere a tre domande:

  • Che cosa misura il test?
  • A chi verrà sottoposto?
  • A quale scopo verrà usato?

La prima domanda consente di stabilire la variabile oggetto di studio. Definire esattamente cosa si desidera misurare può sembrare superfluo, ma non è così. S non viene stabilito un obiettivo corretto, si può generare confusione. Ciò accadde, ad esempio, con le prime misurazioni dell’intelligenza. Nonostante i numerosi strumenti proposti, nessuno era in grado di definirla.

Le conseguenze di quelle ricerche sono tuttora visibili. Attualmente esiste una miriade di definizioni dell’intelligenza e diversi test che ne misurano diversi aspetti.

Un aspetto chiave per misurare un concetto consiste nel conoscere lo strumento di misurazione. I concetti psicologici non sono osservabili direttamente (ad esempio, l’ansia), ma è possibile misurarli attraverso il comportamento che generano. È dunque necessario individuare i comportamenti che causano la variabile oggetto di studio.

La popolazione target

La seconda domanda è utile per adattare il test alla popolazione presa in considerazione. Ovviamente, non è possibile realizzare test psicologici validi per tutte le età e condizioni. Per cui è essenziale conoscere il target del test e adeguare lo strumento alle sue qualità specifiche.

Tutti i test si creano con uno o più obiettivi, ad esempio: diagnosticare un disturbo, selezionare alcuni soggetti, fare ricerca… La terza domanda aiuta a orientare lo strumento affinché sia efficace. Due test che misurano lo stesso parametro possono dare risultati molto diversi. Se l’oggetto di misurazione è l’intelligenza, ad esempio, il test sarà diverso per un bambino con alcuni deficit piuttosto che per un bambino superdotato.

In conclusione, le risposte a queste domande costituiscono la base di qualsiasi test psicologico. Se l’oggetto della ricerca è uno strumento valido e attendibile, è indispensabile realizzare uno studio approfondito.

La qualità dei test psicologici

In psicometria, per la valutazione di un test vengono presi in considerazione due fattori fondamentali: la validità e l’attendibilità. Nel corso degli anni, sono stati create innumerevoli formule statistiche per calcolare e provare la qualità dei test psicologi. Ma cosa significano i termini validità e attendibilità?

Validità di un test psicologico

La validità di un test si riferisce alla capacità di misurare l’oggetto di misurazione. Vale a dire: se vogliamo misurare il livello di ansia, il test sarà valido se misura solo ed esclusivamente questa variabile. Ciò spiega l’importanza di conoscere esattamente il concetto che verrà misurato per evitare confusione nei risultati.

Per misurare la validità di un test, esistono alcune risorse statistiche. La più comune consiste nel paragonare il test con un altro già verificato anteriormente. In alternativa, il test viene valutato da alcuni giudici esperti per osservare le eventuali concordanze d’opinione.

Caratteristiche dei test psicologici

Attendibilità dei test psicologici

Il grado di attendibilità rappresenta la scala che indica la precisione della misurazione di un test. Un test è attendibile quando, sottoposto alla stessa persona per due volte, porta allo stesso risultato. Se invece il risultato è diverso, significa che esiste un errore di misurazione che provoca una distorsione nei risultati. È come usare più bilance che indicano un peso diverso per pesare lo stesso oggetto più volte.

Esistono anche alcune strategie statistiche che misurano l’attendibilità. La più conosciuta consiste nel sottoporre lo stesso test per due volte allo stesso gruppo di persone. In seguito, si verificano le correlazioni fra la prima e la seconda volta. Una correlazione alta dimostra che il test compie la sua funzione.

Infine, vale la pena ricordare che i test psicologici sono usati in tutti i rami della psicologia, dalla psicologia applicata alla ricerca. È quindi essenziale che siano sottoposti a un controllo costante per dare risultati validi e attendibili.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.