Tristi e arrabbiati senza conoscerne il motivo

Tristi e arrabbiati senza conoscerne il motivo
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Capita spesso: essere tristi e arrabbiati senza comprendere bene la ragione. Alcuni giorni la tristezza ci sorprende, ci coglie e ci intrappola. A essa si mescola anche una sensazione di rabbia inspiegabile, la quale, combinata con il sapore dell’apatia e dello sconforto, appanna e complica ancora di più la nostra realtà o la nostra capacità di raggiungere qualsiasi obiettivo.

Forse questa sensazione ci risulta familiare. La maggior parte di noi, inoltre, darebbe qualsiasi cosa purché questi giorni così grigi non comparissero mai più nel proprio calendario; ci piacerebbe, come no,  scacciare via per sempre dalle nostre vite la tristezza come quando prendiamo una spazzola per togliere la polvere o i peli dal nostro cappotto preferito.

Se proviamo questa bisogno è per una ragione molto semplice: ci hanno insegnato fin da bambini che vi sono emozioni positive e negative. Quest’ultime, come nel caso del fastidio, della rabbia o della tristezza, devono essere nascoste, evitate o, ancora peggio, assorbite in una sorta di pratica insalubre e poco pedagogica. Un’abitudine che ci fa ammalare, con la promessa che, a patto che si simuli che tutto vada bene, avremo un aspetto migliore agli occhi di chi ci guarda dall’esterno.


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  • Berrocal, P. F., & Díaz, N. R. (2016). Desarrolla tu inteligencia emocional. Editorial Kairós.
  • Greenberg, L. (2000). Emociones: una guía interna. Ed. Descleé de Brouwer.
  • Steiner, G. (2007). Diez (posibles) razones para la tristeza del pensamiento (Vol. 38). Siruela.

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