Workshop per genitori di bambini autistici

Workshop per genitori di bambini autistici
Fátima Servián Franco

Scritto e verificato la psicologa Fátima Servián Franco.

Ultimo aggiornamento: 02 gennaio, 2023

I risultati di diversi studi confermano una maggior soddisfazione e qualità della vita per le famiglie che migliorano la comprensione delle emozioni di tutti i membri. Ad esempio, i workshop per genitori di bambini con autismo possono essere molto utili.

Vediamo in cosa consistono e perché i workshop per genitori di bambini con autismo sono un utile strumento emotivo.

Sono passati oltre 200 anni da quando è stato scoperto il primo caso di autismo. Era il 1770 quando Prefect descrisse il caso di un bambino di undici anni affetto da un disturbo con prolungati stati confusionali e di delirio che, a volte, venivano alternati a periodi di letargo e agonia. Sorsero disparate teorie nel tentativo di spiegare tale disturbo.

Al giorno d’oggi diversi studi hanno dimostrato che l’origine dell’autismo è da ricercare nell’alterazione di diversi geni. Ma nel passato, come detto, vennero sviluppate diverse teorie. Una delle più influenti è la teoria della mente, formulata nel 1985 da Simon Baron-Cohen, Alan Leslie e Uta Frith. Con i loro studi attorno allo sviluppo della comprensione sociale nei bambini, presentarono l’ipotesi secondo cui le persone autistiche non hanno teoria della mente. Non hanno, cioè, la capacità di attribuire stati mentali indipendenti, né a sé stessi né agli altri, che spieghino o comprendano i comportamenti umani.

Quando a un bambino viene diagnosticato l’autismo, la famiglia si trova costretta a percorrere un viaggio inaspettato. Il futuro, d’un tratto, si fa incerto. Filtrare e comprendere tutte le informazioni e le opzioni relative può essere destabilizzante. Ci si imbatterà in moltissimi professionisti dalle opinioni diversi e termini tecnici difficili da comprendere, oltre che in una grande quantità di informazioni e suggerimenti da parte di terzi. Ci si dovrà preparare ad affrontare emozioni come paura, sofferenza, negazione, senso di colpa, rabbia e tristezza.

“Ti sento meglio quando non ti sto guardando. Il contatto visivo è fastidioso. La gente non capirà mai la battaglia che conduco per riuscirci.”
-Wendy Lawson-

Bambina con autismo

I genitori di bambini affetti da autismo devono affrontare due novità: avere un figlio e dover fronteggiare un disturbo dello sviluppo che, probabilmente, faticano a comprendere. Queste novità sono causa inevitabile di uno squilibrio fisico e psicologico. I comportamenti dei bambini disorientano i familiari. Non rispondere, il gioco ripetitivo e il rifiuto del contatto fisico sono solo alcuni degli atteggiamenti che più si ripercuotono sul nucleo familiare.

È per questi motivi che i workshop per genitori di bambini affetti da autismo sono utilissimi per comprendere la malattia e saperla gestire, fornendo i giusti strumenti per l’educazione dei figli.

Come occuparsi della crescita di un bambino in un mondo che non capisce

L’autismo è una sindrome che compromette la qualità della vita di chi ne soffre e dei membri della sua famiglia, rendendo difficile le relazioni sociali e l’apprendimento, e il futuro incerto dal punto di vista dell’indipendenza, dell’autogestione e della vita produttiva.

I genitori dei bambini con autismo sono costretti a cambiare diversi aspetti della loro vita in relazione alla grande richiesta di attenzioni che questi bambini richiedono, viste le loro difficoltà in termini di sviluppo personale, familiare e lavorativo. Tutto ciò può mettere a rischio la salute fisica e mentale della famiglia.

Dover gestire una persona con molte limitazioni, come quelle legate al linguaggio e all’interazione sociale, impedisce ai genitori di avere tempo e denaro di cui disporre per soddisfare le proprie necessità. La vita dei genitori di bambini autistici non può che girare attorno a questi ultimi, generando un notevole calo nella qualità della vita.

Mamma e figlia con autismo workshop per genitori

Workshop per genitori con figli autistici: educazione emotiva

Viviamo in un mondo in cui le emozioni giocano un ruolo chiave sia a livello personale sia nella relazione con l’ambiente. L’educazione emotiva è una risorsa necessaria e molto proficua. Anche se ogni persona affetta da autismo è unica e diversa, vi sono alcuni tratti comuni. Ne sono un esempio la paura verso il cambiamento, la mancanza di abilità nell’uso del linguaggio, gli interessi limitati, la stereotipia, la sensibilità distorta e la difficoltà a essere empatici.

Sono proprio queste caratteristiche comuni a essere valutate, insegnate e trattate nei workshop per genitori con bambini autistici. Quando ricevono con la diagnosi, i genitori possono entrare in stato di shock. La notizia potrebbe sconvolgerli tanto da mandarli in confusione, quasi paralizzarli. In un secondo momento, entrano di solito in uno stato di negazione nel quale non vogliono accettare la realtà dei fatti. Spesso si rivolgono ad altri medici, aggrappandosi alla diagnosi più favorevole seppur sbagliata.

In seguito comincia il processo di accettazione, che può portare a depressione, momenti di sfiducia e tristezza. Solo alla fine sopraggiunge il momento della realizzazione, nel quale si mettono alle spalle tutti gli stadi precedenti e ci si rimbocca le maniche per aiutare il figlio. Si va alla ricerca del trattamento più personalizzato e vantaggioso per il bambino. La durata di ogni fase appena descritta può variare molto da una famiglia e all’altra.

Per tutti questi motivi è considerato di grande importanza frequentare un workshop per genitori di bambini autistici. I benefici non sono solo per i genitori, ma anche per i figli. I risultati di diversi studi confermano una maggiore soddisfazione e una migliore qualità di vita nelle famiglie che hanno voluto migliorare la loro conoscenza di questo disturbo.


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