Zona della felicità nel cervello, esiste davvero?

Alcuni ricercatori, quasi per caso, avrebbero scoperto la cosiddetta zona della felicità nel cervello umano. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta.
Zona della felicità nel cervello, esiste davvero?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Oggi parliamo di uno studio che è stato presentato in relazione all’affascinante funzionamento del nostro cervello. Sembra incredibile, ma ogni giorno riusciamo a scoprire qualcosa in più su questo straordinario organo vitale. Sembra che la zona della felicità sia stata finalmente trovata e che, inoltre, possa essere stimolata elettricamente. Questo apre una nuova gamma di possibilità per il trattamento di alcune patologie.

In realtà, la ricerca è iniziata come una mappatura del cervello mediante stimolazione elettrica per i pazienti affetti da epilessia. I ricercatori coinvolti nello studio, però, hanno scoperto per caso che la stimolazione elettrica della corteccia cingolata (un tratto di sostanza bianca che collega diverse regioni del cervello) produceva una reazione nervosa tale da produrre un considerevole numero di risate. Allo stesso tempo, l’azione su questa zona della felicità sembrava indurre un incredibile benessere e una piacevole sensazione di calma.

I ricercatori sapevano già che stimolare certe parti del cervello può causare un incontrollabile desiderio di ridere. Ma la novità di questa scoperta è che, per la prima volta, è stata identificata una specifica area interna su cui intervenire. Inoltre, la buona notizia è che tale stimolazione è in grado di ridurre l’ansia in maniera significativa.

A caccia della zona della felicità

Il team di neuroscienziati della Emory University School of Medicine di Atlanta, a cui si deve questa scoperta, stava conducendo delle ricerche su alcuni pazienti affetti da epilessia. Gli studiosi avevano posizionato piccoli elettrodi sul cervello per stimolare elettricamente alcune aree. L’obiettivo era quello di trovare informazioni sulla fonte neuronale delle convulsioni.

Stimolando il fascio della corteccia cingolata di uno dei giovani pazienti, quest’ultimo iniziò a ridere in modo incontrollabile. Rideva, contento, avvolto da una sensazione di calma e relax.

Zona della felicità nel cervello, forse è stata trovata

I medici hanno quindi deciso di mostrare al paziente una serie di espressioni facciali che passavano dalla felicità alla tristezza, inserendone alcune neutrali. Ebbene, hanno riscontrato che vedeva i volti molto più felici di quanto non lo fossero se sottoposto a stimolazione elettrica. Insomma, un chiaro indicatore del fatto che godeva di un migliore stato d’animo.

Anche il livello di cognizione è stato misurato nel corso della stimolazione di questa zona della felicità nel cervello. Il paziente è stato sottoposto a test di memoria, attenzione e linguaggio. La cognizione non viene influenzata positivamente né negativamente. In altre parole, la stimolazione elettrica non sembra interferire con la cognizione.

Lo studio è proseguito con gli stessi test su altri due pazienti affetti da epilessia. Questi soggetti hanno mostrato le stesse risposte alla stimolazione elettrica del fascio della corteccia cingolata come nel primo paziente. In tutti predominava una reazione di allegria, con calma e risate incontrollabili.

Il motivo per cui questa area cerebrale provoca un senso di calma e risate

Il fascio della corteccia cingolata si trova nella parte inferiore della corteccia cerebrale e si incurva attorno al mesencefalo. La zona della felicità è stata localizzata nella sua parte frontale superiore. Quest’area ha molte connessioni che uniscono gran parte delle aree cerebrali a emozioni assai complesse.

La sostanza bianca che attraversa il fascio del cingolato collega diversi lobi. Se stimolati, possono essere influenzate altre reti che si estendono attraverso il resto del cervello. Sembra quindi un ramo intermedio tra altre regioni del cervello.

Jon T. Willie, uno scienziato che faceva parte del team di ricercatori, lo paragona a una super autostrada con molte rampe di entrata e di uscita. Ritiene inoltre di poter avere accesso a diverse reti che regolano l’umore, l’interazione sociale e le emozioni. Un fatto che apre infinite possibilità nell’ambito dell’intervento terapeutico per una grande quantità di patologie che interessano il cervello umano.

Ragazza sorridente guarda in basso

Cosa implica questa scoperta per il futuro?

L’idea principale su cui la ricerca si concentrerà a partire da questa straordinaria scoperta sembra essere l’uso della stimolazione elettrica come parte dell’intervento nei disturbi d’ansia, nella depressione e persino nel dolore cronico.

Un’altra linea di ricerca potrebbe riguardare l’uso della stimolazione elettrica in questa zona della felicità in quanto contribuisce a esperienze migliori e più piacevoli durante operazioni di neurochirurgia in cui i pazienti sono costretti a rimanere svegli.

In ogni caso, occorrerà aspettare che le tecnologie migliorino poiché questo trattamento richiederebbe un intervento chirurgico invasivo, dal momento che gli elettrodi dovrebbero essere posizionati direttamente nel cervello, il che implica un’operazione ad alto rischio.

Ad ogni modo, è una scoperta di enorme importanza che ci avvicina alla conoscenza del nostro cervello e che cambia notevolmente l’orizzonte per quanto riguarda il futuro e lo sviluppo di tutti gli interventi relativi allo stato mentale.


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