Zone blu, dove le persone vivono più felici

Gli abitanti di questi luoghi hanno in comune determinate abitudini e routine, nonostante vivano distanti migliaia di chilometri l'uno dall'altro. Un dato che fa pensare che sia il loro stile di vita a influire sulla felicità e sulla salute piuttosto che il luogo geografico.
Zone blu, dove le persone vivono più felici
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Negli ultimi anni sono stati identificati cinque luoghi nel mondo in cui le persone vivono più a lungo della media e dove sembrano essere più felici; parliamo delle cosiddette zone blu. L’analisi condotta sui motivi per i quali questi luoghi presentano una maggiore longevità ha fornito dati che ci rivelano i segreti da mettere in pratica ogni giorno per godere di una vita migliore.

Gli abitanti di questi luoghi hanno in comune determinate abitudini e routine, nonostante vivano lontano l’uno dall’altro migliaia di chilometri: un dato che ci fa pensare che siano il loro stile di vita e il loro modo di affrontare il mondo a influire su felicità e salute, e non il luogo in cui vivono. Vediamo quali sono i fattori che accomunano queste comunità e le cosiddette zone blu.

Le zone blu e Dan Buettner

Il ricercatore statunitense e membro di National Geografic, Dan Buettner, ha condotto una ricerca sulla base di uno studio demografico che presentava la Barbagia, in Sardegna, come la zona con gli abitanti più longevi.

Buettner riunì un gruppo di ricercatori composto da medici, nutrizionisti, epidemiologi, antropologi e demografi. Nella sua ricerca, Buettner e la sua squadra identificarono quattro luoghi con le stesse caratteristiche, accomunati non solo dai dati statistici, ma anche dallo stile vita.

Di conseguenza, la mappa delle zone blu è composta dalla Barbagia, che possiede la maggiore concentrazione di centenari al mondo. A seguire troviamo la Penisola di Nicoya, il secondo luogo con il maggior numero di centenari a livello mondiale. In Giappone, l’isola di Okinawa ospita la concentrazione di donne più anziane di tutto il nostro pianeta. A seguire, un’altra isola del mar Egeo, Icaria, ha la popolazione più longeva, con i più bassi livelli di demenza senile al mondo. Infine, è stato identificata la città di Loma Linda, nella costa occidentale degli Stati Uniti; si tratta di una comunità la cui speranza di vita supera di 10 anni la media del Paese.

Isola Icaria
Isola Icaria

Cosa hanno in comune questa zone?

Nonostante appartengano ad aree geografiche, climi e culture totalmente diversi, gli abitanti delle zone blu condividono sorprendenti dati demografici. Tali dati escludevano che queste coincidenze fossero determinate dal clima o da una specifica cultura.

Lo studio ha rilevato almeno cinque fattori che sembrano essere il segreto della spettacolare longevità e della qualità della vita dei loro abitanti. Tali fattori fanno riferimento alla dieta, all’attività fisica e allo scopo vitale, oltre che al modo in cui gestiscono lo stress e le relazioni sociali.

Alimentazione e attività fisica

Nelle zone blu gli abitanti consumano molte più verdure e pesce rispetto alle carni rosse. In alcune di esse, inoltre, vengono consumati regolarmente anche olio d’oliva e vino rosso. Inoltre, gli abitanti sono abituati a mangiare lentamente e a non saziarsi del tutto.

A Okinawa queste abitudini alimentari vengono racchiuse nell’espressione hara hachi bu: “il segreto della lunga vita”, secondo cui mangiare meno vuol dire vivere più a lungo.

Studi eseguiti su questa pratica hanno dimostrato che applicare questo concetto riduce il rischio di malattie coronarie e diagnosi di cancro. L’hara hachi bu è una pratica che fonda le sue radici nel pensiero di Confucio, che consigliava un regime calorico autoimposto: mangiare fino a riempirsi all’80%.

Un’altra abitudine comune alle persone che vivono nelle zone blu è che non concepiscono la sedentarietà. Non si allenano presso centri sportivi, ma la loro routine quotidiana prevede lunghe camminate e passeggiate in bicicletta. Inoltre, lavorano in campagna e coltivano gli orti, introducendo, quindi, naturalmente l’attività fisica nelle loro vite.

Zone blu Penisola Nicoya
Penisola Nicoya

Scopo vitale

Svegliarsi ogni mattina felici, perché hanno qualcosa da fare, sembra essere uno degli elementi fondamentali che hanno in comune queste persone. Anche per questo c’è un nome a Okinawa: Ikigai. Possiamo tradurlo con “avere uno scopo nella vita e non perderlo con l’età”.

Questo concetto non è legato in assoluto a scopi lavorativi o economici, quanto piuttosto alla voglia di fare qualcosa che renda davvero felici.

Gestione dello stress e relazioni sociali

Un altro aspetto che sembra essere determinante per la qualità e la durata della vita è sentirsi utile e sviluppare relazioni sociali che non si limitino esclusivamente all’ambito familiare. Chi vive nelle zone blu coltiva le amicizie ed evita le relazioni tossiche. Partecipa attivamente ai circoli sociali per il bene della comunità. Insomma, condivide del tempo di qualità con le altre persone.

Sono stati condotti diversi studi sulle persone che vivono nelle zone blu e sui modi in cui gestiscono lo stress. In pratica, non ne soffrono. Queste comunità sono particolarmente attente ad aspetti come il riposo e la qualità delle proprie ore di sonno. Molti di loro, infine, praticano meditazione o tecniche di rilassamento molto antiche e custodiscono profonde credenze spirituali.


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