Sorridete, scombussolate chi vi circonda

Sorridete, scombussolate chi vi circonda

Ultimo aggiornamento: 29 ottobre, 2016

Nella sua opera “L’Adolescente”, il celebre scrittore russo Fëdor Dostoevskij scriveva che per conoscere davvero l’anima di una persona, bisogna scoprire il suo sorriso. La risata, insieme alle mani e ai piedi, è tra le caratteristiche che possono dirci di più su una persona.

Talvolta chi ci è accanto esplode in una risata improvvisa, e in un solo secondo rivela la sua anima. Una risata può essere contagiosa, naturale, sincera o anche falsa. Ci sono persone che ridono senza motivo, come reazione spontanea a qualcosa o, viceversa, nel tentativo volontario di soddisfare i desideri altrui.

 “Questo fatto soltanto comprendo, però, che il riso costituisce il più sicuro saggio dell’animo. Guardate un bambino: soltanto i bambini sanno ridere in maniera perfetta, ed è per questo che sono incantevoli. Un bambino che piange lo trovo ripugnante, mentre un bambino che ride e si rallegra è un raggio del paradiso, è una rivelazione del futuro, quando l’uomo diventerà finalmente puro e semplice di cuore come un bambino.

– Fëdor Dostoevskij –

La risata fa parte, ad un livello “evolutivamente inferiore”, del campo della sincerità emotiva. Non così ampia, non così appariscente. Di certo più austera per intensità e più generosa per frequenza, la risata è l’etichetta personale e psicologica di ciascuno di noi.  

Alle volte il potere della risata è immenso. Provatelo. Sorridete e scombussolate la gente. Saranno così grati di vedere il sorriso sul vostro volto, che alla fine della giornata il sorriso si tramuterà in risata, proprio come quella di un bambino.

Il sorriso: erede della risata e nostro alleato emotivo

A volte, anche se siamo emotivamente a pezzi e non riusciamo a farlo da giorni, sarebbe bene provare ad abbozzare un sorriso; non per la ridicola imposizione di mostrarci felici agli altri, bensì per dare a noi stessi l’opportunità di sfidare i nostri sentimenti, facendo ciò che tanto desideriamo per cominciare a risalire.

Sorridere quando siamo tristi, stanchi e demotivati vuol dire sfidare il sentimento negativo che si è impossessato di noi e la credenza diffusa che per fare le cose bene bisogna essere felici. È un omaggio a noi stessi, contagioso e speranzoso. È il segnale esterno che vogliamo restare in piedi, a prescindere dalle tormente interne.

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Non si tratta di ingannare voi stessi, bensì di farvi un favore. Non badate agli schemi e alle leggi dettate dalle vostre emozioni e dai vostri sentimenti di sconforto, non dovrete mostrarvi leali ad essi se ciò implica stare ancora peggio.

Abbozzate un sorriso sul volto per mostrare a voi stessi che potete essere più forti della tristezza temporanea che vi affligge: provate a sorridere per un solo attimo e a mostrarlo agli altri, anche se non ne avete alcuna voglia. Sfidate la mancanza di voglia con i fatti.

Sorridete: rompete i rigidi schemi che vi siete imposti

Talvolta crediamo che essere leali nei confronti di noi stessi significhi agire esattamente come ci sentiamo. Ma ciò non corrisponde sempre alla realtà, e un simile atteggiamento è negativo sia per noi sia per le persone che ci circondano. Essere fedeli ai propri principi e valori non vuol dire diventare schiavo dei propri stati d’animo, i quali, se rafforzati dalle azioni, possono arrivare a persistere più a lungo del dovuto.

Si tratta di un comportamento piuttosto paradossale, poiché non vi renderà più liberi o autentici, bensì schiavi delle imposizioni della vostra mente: “Siccome sto male, mi prendo il lusso di essere di pessimo umore. Non posso farci niente. Gli altri dovranno sopportarlo, perché quando sono triste, di cattivo umore o stressato, non c’è niente da fare”.

Agendo in questo modo, non sarete più liberi, ma vi lascerete solo influenzare dall’idea che vi siete fatti di come dovreste comportarvi, senza neanche contemplare un’altra possibilità. Come uscire da questa situazione? È facile, sorridete e scombussolate le persone. Sorridete e guardatevi allo specchio, scombussolate voi stessi.

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Sul lungo termine, questa contraddizione darà i suoi frutti. Rompendo la monotonia del vostro volto, sfiderete il vostro stato d’animo. Dimostrerete a voi stessi che “alzarsi con il piede sbagliato” non implica essere zoppi tutto il giorno. Dimostrerete al vostro mondo interno che la realtà alle volte può essere sfidata, per il bene vostro e di chi vi circonda.

Sorridete, scombussolate la gente che si è abituata a vedervi taciturni e demoralizzati. Sorridete, scombussolate voi stessi e fatevi travolgere da questa contraddizione, come un gioco o un indovinello che vi emoziona. Sorridete anche se vi vergognate dei vostri denti imperfetti, del vostro stato d’animo triste e della scarsa voglia che vi assale.

Sorridete, perché nessuno potrà conoscere il potere del vostro sorriso finché non lo farete vostro tutti i giorni. Fate un favore al mondo intero, così abituato a ricevere soltanto freddo da parte vostra da provare eccitazione di fronte al miele delle vostre labbra. Sorridete, e senza rendervene conto il potere del vostro sorriso vi porterà a ridere a crepapelle. L’allegria è spontanea, ma sono i sorrisi a poterla scatenare, in voi e negli altri.   

Immagini per gentile concessione di Mercedes DeBellard


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