Abuso psicologico nella coppia

Se si è vittima di abuso psicologico nella coppia, difficilmente si riconoscerà di trovarsi in questa situazione. Fattori come la paura, l'indecisione o anche il senso di colpa possono ostacolare la decisione di chiudere la relazione.
Abuso psicologico nella coppia
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Siete vittima di abuso psicologico nella coppia e vi sentite infelici, la prima domanda che viene in mente in questi casi è “perché non lo/a lascio?”. Questa domanda, posta da una persona coinvolta in una relazione tossica, nasconde spesso una realtà molto più complessa. I legami basati sul dominio sono avvolti dalla paura. Vi abita la vergogna, l’indecisione, la confusione e l’amore. Situazioni estremamente difficili da comprendere per chi non le vive.

Le neuroscienze affermano che il nostro cervello è progettato per favorire la connessione tra esseri umani. In questo senso, quando si inizia una relazione, si costruisce qualcosa di più che un impegno o una vita in comune. Anche le nostre strutture cerebrali si abituano a quel legame, si alimentano di quella vita quotidiana condivisa, di quell’affetto, dell’intimità e dello spazio reciproco.

Quando compaiono comportamenti di controllo o di abuso, l’altra persona tende a minimizzarne l’effetto. Il cervello si rifiuta di elaborare chiaramente la realtà. Si aggrappa al legame perché ammettere la verità può essere tremendamente doloroso. Piano piano, la percezione si ottunde dando vita a un sofisticato meccanismo di autodifesa per preservare l’idea che tutto va bene.

L’abuso psicologico nella coppia è una trappola molto sofisticata. Non possiamo banalizzare affermando che la vittima è cieca, ingenua o indecisa perché non reagisce. La manipolazione attuata dal partner si basa spesso su strategie subdole e spietate. Non è per niente facile uscire all’improvviso da questa realtà.

“Date al dolore la parola; il dolore che non parla, sussurra al cuore oppresso e gli dice di spezzarsi”.

-William Shakespeare-

 

Ragazzo triste

Perché la vittima di abuso psicologico nella coppia non mette fine al rapporto?

Se attualmente siete vittima di abuso psicologico nella coppia, probabilmente vi ci vorrà molto tempo per ammetterlo. È probabile che nel contesto familiare vi abbiano insegnato a tollerare certe azioni, parole o comportamenti. Tuttavia, quando qualcuno vi mette in guardia sulla situazione, ne prendete subito le distanze. Gli altri non vedono quello che vedete voi nel vostro partner. Dite a voi stessi che è una persona speciale, qualcuno per cui vale la pena sopportare un po’ di sofferenza.

Questo dialogo interiore andrà avanti di giorno in giorno finché a un certo punto ne avrete abbastanza e prenderete coscienza di essere caduti in una trappola. Ma questo momento segna l’inizio di un’altra dinamica. Nonostante la presa di consapevolezza dell’abuso, non sarete ancora abbastanza forti per chiudere la relazione. Perché sarà proprio allora che emergerà la paura.

Studi come quelli effettuati da Jacobson. N, Gottman. JM e Gortner. E, presso l’Università di Washington, evidenziano che queste situazioni possono durare in media tra i due e i cinque anni. Vediamo a seguire le ragioni per cui è così difficile mettere fine alla relazione quando si è vittima di abuso psicologico nella coppie.

Lo stato di “congelamento” psicologico

L’abuso psicologico, in fin dei conti, esercita lo stesso impatto di un trauma. È un danno che si infligge quotidianamente attraverso le strategie più subdole. È una costante erosione di autostima, dignità e concetto di sé.

La vittima finisce per subire gli stessi sintomi di una situazione stressante: stanchezza mentale, mal di testa, dolori muscolari, piccole perdite di memoria… Ciò induce ben presto a uno stato psicologico di “congelamento”. Ovvero la persona si separa dalle emozioni per non soffrire, per non provare dolore. E questo permette all’aggressore di continuare a perpetrare il danno.

Donna con nuvola tra le mani

Tattiche di abuso che cambiano lo stile di pensiero

L’aggressore sfrutta un elemento a suo grande vantaggio: l’amore. Utilizzerà questo ingrediente base per avere potere sull’altro. Ogni richiesta, ogni filo che muoverà a suo favore sarà giustificato dall’affetto, da quell’arma a doppio taglio, a cui l’altra persona finirà sempre per cedere.

La vittima farà ricorso alle auto-giustificazioni, alle dissonanze cognitive e alle false credenze per integrare quelle dinamiche e non soffrire. A poco a poco, queste tattiche manipolative ne cambieranno anche il modo di pensare e la personalità. Ci saranno momenti in cui sarete portati a credere che la colpa di tutto è vostra, finendo per odiarvi, provare vergogna, ansia.

Il bisogno di raccontarsi di nuovo, di ridefinirsi nel modo corretto

Quando si subisce un abuso psicologico, si è costretti a ridefinirsi in quanto persone. È tale il degrado a cui si può arrivare, il logoramento e la vulnerabilità, che è perfettamente comprensibile la difficoltà nel trovare la forza per chiudere la relazione.

Avremo bisogno del giusto supporto, di professionisti fidati che possano aiutarci a ridefinirci nel modo corretto. Guarire. L’abuso psicologico nella coppia può anche non lasciare segni visibili, ma offusca completamente. Cancella l’identità, indebolisce le qualità, consuma l’autostima e distorce i valori.

Possiamo raccontarci nuovamente, ma in modo sano, con l’inchiostro della resilienza e la carta della speranza. Dare forma a qualcuno di più forte, pronto a scrivere capitoli migliori. Perché anche se il passato non si dimentica, è solo una parte della nostra storia, un vissuto che non può impedirci di creare storie più belle; racconti più felici.


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  • González-Ortega, I., Echeburúa, E., & De Corral, P. (2008). Variables significativas en las relaciones violentas: Una revisión. Psicologia Conductual.
  • Jacobson, NS, Gottman, JM, Gortner, E., Berns, S., y Shortt, JW (1996). Factores psicológicos en el curso longitudinal del maltrato: ¿cuándo se separan las parejas? ¿Cuándo disminuye el abuso? Violencia y víctimas , 11 (4), 371–92. https://doi.org/methoden;qualitative inhaltsanalyse

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