Camminando accompagnati arriverete più lontano
La vita è un cammino personale da percorrere, il quale contiene ostacoli che non si possono evitare. Quello che possiamo fare è decidere come vogliamo superare tali scogli e in che modo vogliamo indirizzare il percorso verso le nostre mete; in questo senso, è bello sapere che siamo accompagnati.
“Durante un viaggio in Kenia, chiesi a un Masai che ci accompagnava cosa sarebbe successo se fosse apparso un leone. Mi rispose che non sarebbe accaduto nulla, dato che lui possedeva una lancia ed un coltello. Allora gli chiesi cosa sarebbe successo se fossi stato solo. E lui rispose Se fossi solo saresti morto. Presi quel momento come una lezione di vita”.
(Alberto Chicote)
L’autore di queste parole, Alberto Chicote, un celebre cuoco spagnolo, dichiarò in un’intervista che una delle lezioni più importanti della sua vita era stata proprio questa: rendersi conto che stare da soli equivale a morire. Probabilmente lo capì quando realizzò che il cammino della vita è pieno di leoni con tante facce e tante forme, e che forse da soli si può essere capaci di batterne qualcheduno, ma è impossibile sconfiggerli tutti.
Da soli, siamo morti
Essere soli non è la stessa cosa che sentirsi soli, e non è neanche voler stare da soli. La solitudine desiderata è sempre positiva in certi momenti, anzi è persino necessaria. Sentirsi soli significa essere attorniati di gente e trovare solo vuoto. Essere soli significa voler guadare un fiume e non riuscirci perché non c’è nessuno che ci aiuti a creare un ponte con un tronco d’albero.
Non ci sarà nessuno a semplificarci il percorso e sarà ancora più difficile se vogliamo compierlo tutto da soli: se volete attraversare il fiume da soli, può darsi che ci riusciate, ma attorniarvi delle persone giuste che vi diano spontaneamente una mano raddoppierà la vostra forza e il vostro ingegno, cosicché potrete affrontare meglio gli ostacoli.
Per questo motivo, il Masai della storia condivise quella lezione con Alberto Chicote non perché la solitudine sia negativa di per sé, bensì perché, talvolta, viaggiare accompagnati è indispensabile. Facciamo un esempio pratico: immaginatevi di voler avviare un’attività commerciale. È piuttosto improbabile che abbiate gli strumenti necessari per farlo da soli; dunque, sarà molto più semplice se una squadra con diverse capacità vi aiuta, e così potrete anche condividere la felicità per il vostro successo con gli altri.
“Caro Daniel, prima ti rendi conto di questo, meglio è: niente in questa maledettissima vita ha valore se non hai qualcuno con cui condividerlo”.
(Carlos Ruíz Zafón)
Non è importante arrivare alla fine, l’importante è arrivarci accompagnati
Quando sarete riusciti a stendere il tronco e a raggiungere l’altra sponda del fiume, comprenderete il valore della compagnia e godrete della virtù di sapere quando è meglio stare da soli. Saprete anche che il bello della vita è avere la fortuna di avere qualcuno lì accanto, che non permette che cadiate o che affoghiate, che vi mantiene in piedi e che vi lascia riposare per qualche istante.
Spesso ripetiamo la frase “meglio soli che mal accompagnati” e ci dimentichiamo che la scelta dei nostri accompagnatori sta dentro di noi: ci sono momenti e situazioni per entrambe le cose, per la solitudine voluta e per condividere le gioie con chi ci sta sinceramente accanto.
Forse vi interesserà sapere che, un giorno, Albert Einstein disse che si sentiva solo: aveva raggiunto le sue mete ed era diventato lo scienziato più famoso del XX secolo, ma emotivamente era invaso dalla solitudine. Ciò dimostra che, spesso, coltivare le relazioni affettive è un ingrediente necessario per sentirci completi.
La spinta è più efficace se ce la dà qualcuno
Quando un neonato comincia a fare i suoi primi passi, i genitori sono consapevoli che deve farli da solo, anche se è sempre bene allungargli una mano e farlo sentire accompagnato. Quando diventiamo adulti, accade la stessa cosa: siamo autosufficienti per camminare con un’autostima sana, ma non è mai una brutta cosa se c’è qualcuno disposto a darci una spinta in avanti.
La presenza di certe persone nella vita può essere l’impulso che ci mancava per andare oltre i limiti che credevamo esistessero. Queste persone possono convincerci che dobbiamo credere nei nostri meriti, possono farci lottare per i nostri sogni e le nostre speranze e non ci fanno fermare di fronte ai dubbi e le paure.
Camminare accompagnati è senza dubbio la rappresentazione della fortuna di aver trovato persone speciali, che tengono a noi e che condividono le loro sfide con noi. Se sono davvero persone di valore, ci seguiranno fino alla fine e ci spingeranno a raggiungere i nostri propositi.
“Camminare insieme significa iniziare,
Stare insieme significa progredire,
Lavorare insieme significa trionfare”
(Anonimo)