Acquisto compulsivo di carta igienica ai tempi del Coronavirus

Uno dei comportamenti più strani a cui stiamo assistendo durante l'attuale crisi legata al Coronavirus, è l'acquisto compulsivo di carta igienica. A cosa è dovuto? Continuate a leggere per scoprire le spiegazioni psicologiche alla base di questo atteggiamento.
Acquisto compulsivo di carta igienica ai tempi del Coronavirus
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Un aspetto che ci ha colpiti riguardo all’attuale crisi causata dal COVID-19 è l’alto numero di comportamenti particolari dal punto di vista psicologico. Uno fra tutti è senza dubbio la necessità di fare scorte industriali, la foga nel comprare e nello svuotare i reparti dei supermercati. L’acquisto compulsivo di carta igienica è uno degli atteggiamenti che in molti non sanno spiegarsi.

All’inizio della pandemia, la maggior parte della popolazione ha sentito il bisogno di acquistare mascherine e gel idroalcolico. La ragione era logica e comprensibile, ovvero quella di proteggersi. Siamo stati assaliti dall’ansia di alzare una barriera contro questo sconosciuto virus, e come ben sappiamo il problema non è ancora passato.

Ma che spiegazione possiamo dare alle persone che si recano nei supermercati per acquistare disperatamente la carta igienica? Perché comprarne in quantità industriali in una volta sola sebbene i supermercati continuino a essere riforniti? Accumulare questo prodotto sembra offrire tranquillità mentale ed emotiva a chi lo acquista.

Per quanto ironico ci possa sembrare, al di là di tutti i meme e le battute che spopolano al riguardo, vi sono diverse motivazioni alla base. Questo comportamento dal grande impatto psicologico agisce come barometro dello stato mentale generale della popolazione. Continuate a leggere per sapere cosa si cela dietro all’acquisto compulsivo di carta igienica.

Uomo con il carrello pieno di carta igienica

A cosa si deve l’acquisto compulsivo di carta igienica?

Dobbiamo sottolineare un fatto innegabile, ossia che la carta igienica non è un bene di prima necessità. Non si tratta di acqua o cibo, fondamentali per garantire la nostra sopravvivenza; eppure la nostra mente moderna la considera indispensabile. Le diamo più importanza che ad altri prodotti per la pulizia o per l’igiene personale, per esempio il sapone.

Di per sé questo è già un fattore interessante che è strettamente legato al fattore culturale, nello specifico del mondo occidentale. Curiosamente, infatti, la popolazione cinese non ha presentato questo comportamento. Non hanno assalito i supermercati per acquistare carta igienica, forse consapevoli di come questa potesse essere facilmente sostituita da fazzoletti di carta o persino dalla carta da cucina.

In periodi di emergenza, tuttavia, il cervello occidentale si comporta diversamente. Vediamo quali spiegazioni si celano alla base di questo particolare atteggiamento.

Un minimo comfort a cui non vogliamo rinunciare

Sapendo di dover passare diverse settimane in casa, vogliamo assicurarci di mantenere i nostri comfort minimi . E ci sono diversi prodotti a cui non potremmo rinunciare se, per qualsivoglia motivo, ci fosse impossibile andare a fare la spesa. La carta igienica rientra fra questi. L’abbiamo inserita nella piramide dei bisogni di Maslow.

Non serve a sfamarci, questo è certo, ma averne in abbondanza ci garantisce un certo livello di comfort a cui non siamo disposti a rinunciare.

I comportamenti irrazionali sono contagiosi

Come ben sappiamo, nell’era del consumismo la necessità di comprare è spesso indotta, impulsiva e irrazionale.

Ci basta vedere altri acquistare un determinato prodotto per provare interesse ad acquistarlo. Magari non li copiamo nello stesso momento in cui li vediamo, ma prima o poi li imiteremo.

  • La gente acquista carta igienica non soltanto perché ne sente il bisogno, ma anche perché vede la massa farlo.
  • I social network e la televisione ci mostrano continuamente persone con carrelli pieni di carta igienica. Il contagio è inarrestabile.
  • Un altro fattore è rappresentato dagli scaffali di carta igienica nei supermercati: talmente grandi, che quando rimangono vuoti generano un forte impatto. Questo determina la sensazione di mancanza e la necessità di acquistare un bene considerato prezioso.
Rotolo di carta igienica

Acquisto compulsivo di carta igienica: se la gente la compra in massa, non ce ne sarà più per me

Il fatto che i volumi di acquisto di questo prodotto siano tanto elevati, risveglia in noi una paura: la possibilità di rimanere senza. È un cane che si morde la coda dando adito a un’altra paura, quella della mancanza.

Anche se non abbiamo particolare bisogno di accumulare in casa questo prodotto, il semplice fatto di vederlo sparire dagli scaffali ci spinge a pensare che se non ci sbrighiamo a comprarlo, rimarremo senza.

In tempi incerti, acquistare ci offre un senso di sicurezza

Ecco un altro fattore non meno interessante dal punto di vista psicologico. Quando attraversiamo tempi bui, quando siamo circondati dall’incertezza, dall’ansia o dall’inquietudine, il semplice atto di comprare può offrirci una sensazione di controllo.

Avere in casa scorte di cibo e prodotti di base ci dona sollievo. Con essi potremo soddisfare i nostri bisogni essenziali e il cervello percepisce tranquillità.

L’acquisto compulsivo di carta igienica può essere spiegato dal fatto che questo prodotto è associato ai minimi livelli di dignità, che non si vogliono perdere.

Per concludere, tralasciando l’aspetto ironico di questo comportamento, ricordiamo che l’acquisto compulsivo di carta igienica è una condotta comprensibile in risposta al panico. Non importa che questo prodotto sia essenziale o meno per la nostra sopravvivenza, in tempi di crisi, averlo in casa ci dona una sensazione di normalità e controllo.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.