Aleksandr Lurija, pioniere della neuropsicologia

Aleksandr Lurija è uno degli psicologici più importanti della storia. Fu lui a individuare diversi punti di incontro tra la neurologia e la psicologia. Il suo lavoro è una pietra miliare e per anni è stato il modello di riferimento principale della maggior parte delle facoltà universitarie del mondo.
Aleksandr Lurija, pioniere della neuropsicologia
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Aleksandr Lurija è stato il primo neuropsicologo nel senso stretto del termine. Questa disciplina nasconde in sé le fondamenta della neurologia e della psicologia, cosa che oggigiorno diamo per scontata, ma fino a meno di un secolo fa non lo era affatto.

Fu Lev Vygotsky la principale fonte di ispirazione di Aleksandr Lurija. I due si conobbero a Mosca all’inizio della carriera di Lurija. L’influenza di Vygotsky fu tale da spingerci ad affermare che le opere di questi due uomini sono inseparabili e che sarebbe stata impossibile l’esistenza dell’una senza l’altra.

Quel che è certo è che Aleksandr Lurija è considerato da molti il primo ricercatore ad aver dato credibilità assoluta alle scoperte sul sistema nervoso e sul legame di quest’ultimo con il comportamento. I suoi contributi sono stati determinanti per la profondità acquisita da una disciplina che nel XX secolo era appena nata.

Parlare è un miracolo.

-Aleksandr Lurija-

Sistema nervoso centrale.

La formazione di Aleksandr Lurija

Aleksandr Lurija nacque il 16 luglio 1902 a Kazan, in Russia. Sua madre si chiamava Eugenia Victorovna Haskin ed era una dentista. Il padre si chiamava Roman Albertovich Lurija ed era un medico. I due erano ebrei e si occuparono della formazione del figlio. Aleksandr parlava diverse lingue e da suo padre ereditò l’amore per la scienza.

Lurija iniziò a frequentare la scuola a 7 anni, ma dovette interromperla a causa della Rivoluzione Russa. Diversi anni dopo iniziò a studiare all’Università di Kazan per diventare medico, dove era stato ammesso all’età di 16 anni. In seguito, nel 1921, ottenne un dottorato in psicologia presso la Scuola di Medicina di Mosca.

Nel 1922 Aleksandr Lurija contribuì alla fondazione della Società Psicanalitica di Kazan. All’epoca i suoi studi ruotavano intorno alle opere di Freud e di Jung. In un secondo momento ebbe inizio la sua carriera di professore presso l’Accademia delle Scienze Psicologiche dell’allora Unione Sovietica.

Conobbe Vygotsky nel 1924 in occasione di un congresso di psiconeurologia. Successivamente i due collaborarono alla Scuola di Psicologia di Mosca, presso la quale Lurija lavorava come segretario. Vygotsky divenne il suo mentore e presto i due iniziarono a raccogliere i frutti di quel fortunato incontro.

La neuropsicologia

Aleksandr Lurija mosse alcune critiche alle teorie di Pavlov del 1925. Questa opposizione lo portò a essere escluso dall’élite di scienziati dell’Unione Sovietica, almeno fino a dopo la morte di Stalin.

Lurija capì che le sue posizioni nei confronti della società e della cultura non potevano farsi spazio nel regime dittatoriale e per questo iniziò a dedicarsi allo studio del cervello.

All’epoca a dominare era il cosiddetto “localizzazionismo”, posizione il cui interesse principale era scoprire quale area del cervello si occupa di cosa. Lurija aveva un punto di vista diverso.

Egli sosteneva che non fossero le singole aree del cervello a svolgere ogni funzione, bensì che queste fossero frutto di complessi sistemi funzionali.

Lurija dedicò buona parte dei suoi sforzi allo studio del linguaggio. Nello specifico si dedicò a indagare sui casi di afasia, disturbo del linguaggio caratterizzato dalla difficoltà (o dall’impossibilità) di comunicare. Insomma, voleva a tutti i costi individuare il rapporto tra questo disturbo e il pensiero.

Afasia e pensiero.

Studi all’avanguardia

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale venne spedito al fronte presso un ospedale militare di Kisegach. Proprio lì Lurija ebbe l’opportunità di osservare da vicino gli effetti delle lesioni cerebrali sulle abilità e sul comportamento.

Molti soldati si presentavano con ferite alla testa e, nel bel mezzo di quelle circostanze drammatiche, ebbe l’opportunità di elaborare le proprie ipotesi. A quel punto messe a punto un test per individuare gli effetti dei traumi sulla cognizione.

Partendo da queste basi, era in grado riconoscere i disturbi cognitivi e di localizzare il punto esatto da cui nascevano, in modo da permettere l’intervento dei neurochirurghi. Inoltre riuscì ad approfondire gli effetti delle lesioni sul linguaggio.

A guerra terminata, Aleksander Lurija continuò a studiare il rapporto tra linguaggio e pensiero, ma in questa fase si concentrò sui bambini con disabilità intellettive.

Nel 1968 il suo nome iniziò a entrare a far parte dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Visse a Mosca fino alla sua morte, sopraggiunta con un infarto nel 1977, quando aveva 75 anni.

Le scoperte di Aleksandr Lurija sono giunte ai giorni nostri attraverso le sue opere, come Linguaggio e comportamento (1959), Storia sociale dei processi cognitivi (1976), Cervello e storia (1977), Problemi fondamentali di neurolinguistica (1978).

Infine, i suoi studi sono stati fondamentali per la nostra comprensione del cervello e per la definizione di tecniche di riabilitazione.


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  • Maia, L. A. C. R., Silva, C. F. D., Correia, C. R., & Perea-Bartolomé, M. V. (2006). El modelo de Alexander Romanovich Luria (revisitado) y su aplicación a la evaluación neuropsicológica.


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