Amore platonico: di cosa si tratta?

Amore platonico: di cosa si tratta?
Daniela Alós

Scritto e verificato la psicologa Daniela Alós.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Amore platonico è un’espressione usata molto di frequente nell’argot popolare per riferirsi a un amore impossibile o irraggiungibile. Nonostante l’aggettivo “platonico”, che relaziona questo sentimento alla visione filosofica di Platone, vedremo che quanto postulato dal filosofo greco riguardo all’amore ha ben poco a vedere con tale definizione.

L’amore, si sa, è sempre stato un argomento che ha dato molto da parlare. È da tempi immemori fonte di ispirazione per molti poeti, scrittori, pensatori e filosofi, e non fece eccezione il noto filosofo dell’Antica Grecia Platone. Cerchiamo di definire il concetto di amore platonico nei seguenti paragrafi.

Precisazioni su Platone

Platone è stato un filosofo greco discepolo di Socrate e maestro di Aristotele. A lui si devono numerosi scritti, tra i quali il Simposio e il Mito della caverna. Nel primo Platone sviluppa il suo concetto di amore, che costituirà la base su cui poi definirà l’amore platonico.

Frasi di Platone

Per Platone, l’amore è la motivazione che ci porta a conoscere e contemplare la bellezza in sé. Ma la bellezza contemplata dal dualismo, che è uno dei fili conduttori della sua filosofia. Questa corrente filosofica -il dualismo- si basa sul postulato che la realtà è costituita da due sostanze indipendenti e che mai si mescolano: lo spirito (forma) e la materia. Queste due sostanze possono unirsi, ma mai mescolarsi.

Platone riteneva che l’essere umano fosse composto da anima e corpo, dove l’anima apparteneva al piano delle idee e il corpo a quello materiale. L’anima coesiste dunque con il corpo, nel quale, per l’esattezza, si trova intrappolata. Le due realtà, però, sono indipendenti.

A partire da questa concezione filosofica, Platone sviluppa il suo concetto di amore, mal interpretato da molti, che definiscono l’amore platonico come un amore casto o spirituale, pur non essendo affatto così. L’amore proposto dal filosofo greco percorre un cammino intermedio: evita la promiscuità, ma anche l’astinenza, poiché per Platone la morale equivaleva al contenimento.

L’amore

La vasta quantità di usi, significati e sentimenti che abbracciano questo concetto rende ardua l’impresa di definirlo. Così, una delle caratteristiche strutturanti dell’amore è che si tratta di un concetto universale che allude all’affinità tra esseri umani.

In italiano il termine “amore” designa un ventaglio di sentimenti diversi tra loro, dal desiderio passionale e intimo dell’amore romantico alla vicinanza emotiva asessuale dell’amore familiare. Include anche la profonda devozione o unità tipica dell’amore religioso.

Di qualsiasi tipo di amore parliamo, le emozioni coinvolte sono estremamente potenti, persino catalogabili come irresistibili, poiché è impossibile fuggirvi. Si tratta di un importante incentivo alle relazioni interpersonali, pertanto è fonte di ispirazione delle arti e oggetto di studio per la psicologia.

“Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male.”

-Friedrich Nietzsche-

Cosa racchiude il concetto di amore platonico?

L’aggettivo “platonico” associato al concetto di amore allude alla dottrina del filosofo greco. Platone, nel Discorso di Socrate, definisce l’amore come la motivazione o l’impulso che ci porta a tentare di conoscere e contemplare la bellezza in sé. Amare le forme o le idee eterne, intellegibili, perfette e che vanno oltre la bellezza fisica che si può apprezzare; tuttavia, non la esclude.

In altre parole, per Platone l’amore sorge dal desiderio di scoprire e ammirare la bellezza. Il processo ha inizio quando qualcuno apprezza la bellezza fisica e poi progredisce verso quella spirituale per arrivare allo stadio massimo di ammirazione pura, passionale ed emanata dall’essenza della bellezza.

L’amore platonico, dunque, non ha nulla a che vedere con un amore irraggiungibile o impossibile. Riguarda invece un amore che supera i confini della bellezza fisica, livello forse difficile da raggiungere. Non sono contemplati elementi sessuali semplicemente perché il vero amore per Platone non è quello che si rivolge a una persona, ma alla trascendente essenza della bellezza.

Nel Simposio Platone espone questo postulato nel seguente modo:

Ragazza con rami che escono dal cuore amore platonico

La bellezza e l’amore in Platone

Secondo Platone, al cospetto della bellezza sorge in noi l’amore, che può essere definito come l’impulso o la determinazione che ci spinge a conoscerla e a contemplarla. Si tratta di una serie di fasi che si susseguono gradualmente, e in ognuna di essere è possibile apprezzare una diversa forma di bellezza:

  • Bellezza corporea: è la prima fase. Inizia con il sentimento di amore verso un corpo bello in particolare, che evolve ad apprezzare la bellezza in generale.
  • Bellezza delle anime: dopo aver superato la barriera dell’apprezzamento e dell’innamoramento dell’aspetto fisico di una persona, iniziamo a concentrarci sul suo mondo interiore; esso si riferisce al piano morale e culturale della persona. In questa fase dell’amore, si supera l’aspetto corporeo, si passa dal fisico all’anima.
  • Bellezza della saggezza: apprezzare la bellezza dello spirito, dell’anima conduce inequivocabilmente all’amore per la conoscenza, per le idee, andando oltre la persona amata.
  • Bellezza in se stessa: quando si è stati capaci di superare le tre fasi anteriori, si apre una nuova e ultima porta, che è la possibilità di sperimentare l’amore per la bellezza in sé, emessa da qualsiasi oggetto o soggetto. Si tratta del livello di amore supremo, il più grande.

Quest’ultimo passo è caratterizzato dal conoscimento spassionato, disinteressato e puro della bellezza. Contempla un sentimento che non si corrompe né si altera con il passare del tempo. Non si tratta, dunque, di un amore impossibile in sé, bensì di uno che si basa sull’apprezzamento delle idee e delle forme perfette, intellegibili ed eterne 

Perché l’amore platonico viene relazionato a un amore irraggiungibile?

L’espressione “amore platonico” è stata usata per la prima volta da Marsilio Ficino nel XV secolo. L’amore platonico era un amore concentrato sulla bellezza del carattere e sull’intelligenza di una persona, e non sul suo aspetto fisico. Tuttavia, è un amore unicamente presente nel mondo delle idee, dove è considerato perfetto e incorruttibile.

Secondo Platone, in realtà non è possibile raggiunge la purezza di questo sentimento perché non si basa su interessi, ma sulla virtù. In altre parole, sarebbe un amore perfetto e poiché la perfezione è solo un’illusione del mondo reale -nulla è perfetto-, sarebbe possibile solo nel mondo delle idee.

Per semplificare, possiamo dire che per amore platonico si intende l’amore idealizzato e che non prevede il desiderio sessuale. Per estensione, nel linguaggio colloquiale si parla di esso come del sentimento romantico che si prova per una persona che, per qualche motivo, risulta irraggiungibile. Di conseguenza, tale amore non può includere un vincolo sessuale.

In questo senso l’espressione è congruente con il postulato del filosofo greco; tuttavia, viene preso in considerazione solo uno spazio infimo rispetto a quello a cui fa riferimento il concetto di amore platonico. L’espressione risulta dunque un errore di uso colloquiale e frequente.

Coppia su pianeti diversi cuore

Cosa contempla l’amore platonico?

Secondo Platone, la bellezza è uguale alla giustizia, alla bontà, alla verità. L’amore cerca così, perché ne ha bisogno, la giustizia, la bontà, la verità, lanciandosi dietro di essi. In sintesi, l’amore platonico allude all’attività di cercare e trovare la parte di anima che ci manca in un’altra persona, sì, ma in una che rappresenta per noi tutto il buono, il bello, il vero, il giusto.

Per questo motivo, l’amore platonico non è davvero un amore impossibile o irraggiungibile; è un cammino intermedio che evidentemente può includere l’elemento sessuale, pur non costituendone il punto centrale. È possibile generare e fecondare più che il corpo, è possibile innamorarsi delle idee, dell’animo di un altro essere e ciò non implica necessariamente l’esclusione dell’elemento corporeo, sessuale. Implica inclusione, ma al contempo la supera.


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  • Bergmann, M. S. (1982). Platonic love, transference love, and love in real life. Journal of the American Psychoanalytic Association30(1), 87-111.
  • Nussbaum, M. C. (2018). Love and the individual: Romantic rightness and platonic aspiration. In Love analyzed (pp. 1-22). Routledge.

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