Ansia da separazione dal partner

Alcune persone non riescono a stare lontano dal partner nemmeno un giorno. Il livello di attaccamento è così intenso e distorto che in caso di rottura gli effetti potrebbero essere emotivamente devastanti. Analizziamo la situazione.
Ansia da separazione dal partner
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Qualsiasi rottura amorosa fa male, in maggiore o minore misura. In alcuni casi, la fine di una relazione può essere vissuta persino in modo patologico. È quanto accade alle persone che hanno basato il loro rapporto su una dipendenza emotiva assoluta e che soffrono di un problema noto come ansia da separazione dal partner.

Fino a non molti anni fa, l’ansia da separazione era relegata al mondo infantile per descrivere quei bambini che provano una forte sofferenza quando sono lontani dai genitori. Andare a scuola, vedere i genitori andare al lavoro o persino dormire generano estremi livelli di ansia e di angoscia e ciò spesso è conseguenza diretta di un modello educativo basato sull’iperprotezione.

Nonostante ciò, questa paura, questa disperazione che deriva dal vedersi lontani dalle figure di riferimento può estendersi ben oltre l’infanzia e l’adolescenza. Sono molti, di fatto, gli adulti che vivono la stessa angoscia devastante quando vedono che la loro relazione d’amore è in procinto di finire.

Eccessiva ansia, paure, sintomi psicosomatici, insonnia, preoccupazione continua… Sono stati di grande vulnerabilità che richiedono un particolare approccio psicologico. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Donna triste per la fine della relazione.

Ansia da separazione dal partner: sintomi, origine, strategie

Quando si ama il proprio partner, persino allontanarsene per qualche giorno fa male. Tuttavia c’è chi vive questa sensazione in modo più intenso e persino traumatico.

Gli psicologi evoluzionisti affermano che il legame di coppia oggi ha assunto la stessa importanza di quello instaurato tra genitori e figli. Prevede, di fatto, l’attività delle medesime sostanze neurochimiche: ossitocina, vasopressina, dopamina.

Lisa Diamond, psicologa sociale dell’Università di Utah, ci spiega in uno studio di ricerca che esistono molte similitudini tra i rapporti genitori-figli e le relazioni di coppia. Abbiamo bisogno della vicinanza della persona che amiamo; la ascoltiamo, ce ne prendiamo cura, ci preoccupiamo per lei e per il suo benessere. A volte, però, questo attaccamento non è sano e diventa talmente ossessivo da creare dinamiche nocive.

Si tratta di scenari dominati dall’ansia da separazione dal partner, favorite soprattutto da un cervello che elabora questa esperienza come una minaccia, come traumatica. Il rilascio di cortisolo è immenso e con esso emerge un ventaglio molto ampio di sintomi fisici e psicologici.

Ansia da separazione dal partner, cos’è esattamente?

È comune provare ansia, ma quando questo stato perdura nel tempo ed è accompagnato da caratteristiche ben precise, si tratta di un disturbo di ansia da separazione.

Questa condizione rientra nel gruppo dei disturbi dell’ansia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali (DSM-V). Si manifesta con i seguenti sintomi:

  • Forte ansia e stress.
  • Ripetuti tentativi di recuperare il contatto e il rapporto.
  • Non si accetta la fine del rapporto.
  • Immensa sofferenza e incapacità di elaborare il lutto causato dalla fine del rapporto.
  • Disturbi del sonno.
  • Incapacità di condurre con normalità la vita quotidiana, fino al punto da non andare al lavoro.
  • Disturbi alimentari (ingestione eccessiva di cibo o inappetenza).
  • Malattie psicosomatiche: disturbi gastrici, mal di stomaco, cefalea, etc.

Qual è la causa?

Le reazioni alla fine di un rapporto possono essere disparate. C’è chi la affronta meglio e chi impiega un po’ più di tempo per superarla; infine, una piccola parte resta attaccata a una condizione patologica e logorante.

È il caso delle persone che soffrono di ansia da separazione dal partner, uomini e donne che tendono a presentare tratti ben precisi, ovvero:

  • Personalità dipendente. Queste persone basano il rapporto su un attaccamento eccessivo e smisurato verso il partner. Nei casi più estremi si parla di un disturbo della personalità dipendente, comportamento definito dall’eccessivo bisogno di protezione.
  • Disturbo borderline. In questi casi la persona teme di essere abbandonata e questa paura patologica è causa di problemi e dissapori. La rottura viene vissuta in modo particolarmente traumatico.
  • Persone che hanno sviluppato sin dall’infanzia un attaccamento morboso nei confronti dei genitori. Il legame genitori-figlio è definito da irrequietezza, insicurezza, bisogno di possesso e codipendenza, che si rifletteranno nella relazione sentimentale.
Uomo con ansia da separazione dal partner.

Come intervenire sull’ansia da separazione dal partner?

L’approccio terapeutico per gestire l’ansia da separazione dal partner varia a seconda del caso. La situazione cambia se la persona ha un problema di attaccamento o un disturbo borderline di personalità. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si rivela utile la terapia cognitivo-comportamentale per diversi motivi:

  • Aiuta l’individuo ad acquisire abilità di gestione per domare l’ansia.
  • Favorisce la gestione del lutto dovuto alla rottura.
  • La persona viene formata all’acquisizione di abilità emotive, relazionali e di autostima.
  • Si lavora su diversi aspetti per evitare di costruire un qualsiasi legame sulla dipendenza emotiva.

Anche se la fine di un rapporto di coppia non è mai facile, non conviene reagire in modo estremo. Assumere un atteggiamento passivo lasciando che la tristezza e lo specchietto retrovisore con vista sui ricordi ci divorino è la scelta peggiore. Non esitiamo a chiedere l’aiuto di un esperto.


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