Arteterapia per la cura della psicosi

Gli studi sul ruolo della creatività nella psicosi si basano su una diversa prospettiva sulla malattia mentale.
Arteterapia per la cura della psicosi
Paula Villasante

Scritto e verificato la psicologa Paula Villasante.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

La scienza ha dimostrato i benefici dell’arteterapia per la cura della psicosi. Questo percorso contribuisce al rafforzamento di varie funzioni, migliora il senso di competenza e l’autostima. Ma non solo: permette anche di contenere l’ansia psicotica ed è un veicolo verso la formazione di relazioni interpersonali. Non ci sono dubbi: l’arteterapia è un intervento psicoterapeutico efficace nel trattamento della psicosi.

Ma cos’è la psicosi? Viene definita come “un grave disturbo mentale, con o senza danno organico, caratterizzato dalla perdita di contatto con la realtà che impedisce il normale funzionamento sociale”. Poiché si tratta di un disturbo molto complicato, sono state avanzate moltissime proposte di trattamenti e terapie. Nello specifico, l’arteterapia è orientata verso l’uso dell’arte per l’espressione del sé e la riflessione, in presenza di un arteterapeuta qualificato.

La psicoterapeuta Katherine Killick sostiene che l’arte aiuta il paziente psicotico a proiettare il proprio Io verso l’esterno fino a quando non è in grado di relazionarsi con la mente del terapeuta. La terapia cerca in qualche modo di offrire al paziente le nozioni di tempo e relazioni sociali, altrimenti assenti nella sua mente.

La Killick spiega che uno dei compiti dell’arteterapeuta è quello di sviluppare percorsi di mediazione tra pensiero concreto e pensiero simbolico. Oltre a ciò, si ricorre all’arteterapia per la cura della psicosi per affrontare i limiti dell’Io e la formazione dei simboli.

I rapporti interpersonali nell’arteterapia per la cura della psicosi

La dottoressa Killick ha individuate tre aree di comunicazione all’interno della relazione instaurata attraverso l’arteterapia. Queste sono utili anche quando si lavora con le persone affette da schizofrenia.

Ci riferiamo alla comunicazione interpersonale, intermedia e intrapersonale. Queste tre dimensioni sono correlate tra loro ed esercitano un’influenza continua l’una sull’altra.

L’area intrapersonale

Secondo Reyes, è l’area in cui si sviluppa il potenziale per la creazione delle immagini. Il terapeuta mantiene questa relazione con il paziente, che sviluppa un’interazione unica con i materiali artistici; ciò interviene sulla formazione dei simboli.

L’area intermedia

In quest’area viene creato uno spazio di gioco in cui la persona può sperimentare con gli oggetti in un’attività simbolica.

L’area interpersonale

Quest’area comprende la parte della relazione tra il paziente e il terapeuta che include le immagini.

L’espressione della creatività nella psicosi

Creare qualcosa di nuovo significa fare, fare significa produrre e produrre ha – non da una prospettiva utilitaristica bensì psicosociale – un grande valore sociale, affettivo e cognitivo per il soggetto coinvolto.

La parola “creare” deriva dal latino creare, il che significa che comincia a esistere una cosa dove prima non c’era. Questa parola è associata etimologicamente anche alla crescita.

L’importanza della creatività nel trattamento della psicosi è correlata dipende da una diversa prospettiva nei confronti della malattia mentale. Pur trattandosi di una grave malattia che provoca un notevole declino cognitivo, affettivo, emotivo e sociale, si deve anche riconoscere che tutte le persone psicotiche hanno un potenziale.

Questo può essere promosso e sviluppato dando un altro posto, un altro ruolo sociale all’individuo all’interno della comunità.

I benefici dell’arteterapia per la cura della psicosi

La psicosi viene trattata principalmente attraverso la psicoterapia individuale e farmacologica. Tuttavia, molte volte questo approccio non garantisce i risultati sperati se non viene accompagnato da un trattamento interdisciplinare. Ecco perché l’arteterapia può essere molto utile nella cura di pazienti con gravi disturbi come la psicosi.

L’arteterapia si colloca all’interno del gruppo delle psicoterapie di supporto. Una terapia di supporto è una “terapia rivolta a lungo termine, finalizzata a massimizzare i punti di forza del paziente e a ripristinare il suo equilibrio psicologico cercando di ridurre al minimo la dipendenza dal terapeuta”.

Terapista con un paziente con psicosi.

L’espressione di sé e la riflessione

L’arte è un linguaggio plastico e flessibile, un mezzo di comunicazione tra il paziente e il suo mondo interiore. Nella psicosi, il rapporto con il mondo esterno risulta alterato. Ecco perché l’arte può servire al soggetto per comunicare sentimenti, fantasie e paure. D’altra parte, serve anche al terapeuta per entrare in sintonia con alcune esperienze vissute dal paziente.

Effetti dell’arteterapia per la cura della psicosi

Secondo María Aranguren e Tania Elizabeth León, gli effetti dell’arte a livello psicoterapeutico sono:

  • Collega l’esperienza soggettiva con la realtà esterna.
  • Promuove l’ordine, l’armonia, il ritmo e la proporzione.
  • Genera catarsi e favorisce la chiarificazione emotiva, permettendo di plasmare e integrare sentimenti contraddittori tra loro.
  • Guida e dà significato alla realtà personale e al mondo attraverso l’uso di simboli e metafore.
  • Stimola le immagini e il potenziale creativo.

L’arteterapia promuove lo sviluppo di capacità e di stati psicologici che possono indurre un cambiamento psichico nei pazienti affetti da psicosi. Gli interventi interdisciplinari di questo tipo migliorano la vita di chi è affetto da questa malattia, per cui vale la pena di tenerne conto, quantomeno come trattamenti complementari.


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