3 attività fisiche per prendersi cura del cervello

3 attività fisiche per prendersi cura del cervello

Ultimo aggiornamento: 19 giugno, 2017

Tutti sappiamo che l’attività fisica fa bene al cervello. Lo sport ossigena, stimola la circolazione e tutto questo è di grande aiuto per il cervello. Aumenta e acuisce le funzioni intellettive e la percezione, ma non finisce qui: inibisce anche la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, regolando le emozioni.

Un altro beneficio dell’attività fisica per il cervello è il fatto di garantire uno stato di benessere e felicità. Ad un certo punto, infatti, lo sport stimola la produzione di serotonina. Questo cambiamento chimico consente di provare un grande benessere emotivo.

Ballare è come sognare con i piedi.

Constanze

Negli Stati Uniti alcuni ricercatori hanno condotto interessanti studi in merito. L’obiettivo era quello di verificare quali fossero i benefici di camminare, ballare e fare stretching. Gli studiosi si chiedevano quale di queste tre attività avesse più effetti positivi. A tale scopo, hanno coinvolto un gruppo di volontari per svolgere un esperimento. Continuate a leggere per sapere le modalità e i risultati dello studio.

L’esperimento sulla relazione tra attività fisica e cervello

Per prima cosa, gli studiosi hanno formato un gruppo di 174 volontari. Avevano superato tutti i 60 anni e alcuni i 70. A quest’età, si registra una degenerazione per quanto riguarda la materia bianca del cervello. Gli effetti di questa condizione sono diversi, come difficoltà di memoria e deterioramento delle funzioni cognitive in generale.

I volontari avevano in generale uno stile di vita sedentario. La maggior parte di loro non faceva nessun tipo di attività fisica. Quelli che, invece, si dedicavano allo sport, lo facevano in maniera sporadica e per breve tempo. Costituivano, dunque, un gruppo ideale per verificare i cambiamenti dell’attività fisica sul cervello.

All’inizio i volontari sono stati sottoposti a una prova aerobica. Poi hanno svolto alcuni test per determinare le loro capacità cognitive e la velocità di elaborazione dei dati ricevuti in laboratorio. I test hanno stabilito il punto di partenza prima di cominciare l’esperimento.

Attività fisiche a confronto

Il gruppo di volontari è stati diviso in tre sottogruppi. Non è stato seguito alcun modello, la suddivisione è stata casuale. Il primo di questi gruppi ha cominciato con un programma di camminate. I partecipanti dovevano fare passeggiate, a passo veloce, per un’ora tre volte alla settimana.

Il secondo gruppo doveva fare stretching. Si trattava di fare esercizi di allungamento muscolare, tre volte alla settimana. Inoltre, dovevano svolgere esercizi supervisionati di equilibrio e di altre abilità minori.

Il terzo gruppo andava a lezione di ballo tre volte la settimana. Non dovevano semplicemente ballare, ma anche imparare una coreografia che diventava sempre più complessa con il passare del tempo. Lo stile di ballo scelto non era per niente semplice: il country.

I risultati dell’esperimento

L’esperimento è durato sei mesi consecutivi per tutti e tre i gruppi. Trascorsi i sei mesi, sono state fatte diverse tomografie e risonanze magnetiche per verificare quali cambiamenti avevano interessato il cervello. Alcuni risultati hanno rispettato le previsioni, ma altri si sono rivelati davvero sorprendenti.

All’inizio del programma, la materia bianca del cervello risultava più deteriorata nelle persone che conducevano una vita più sedentaria. Poi, in tutti i partecipanti si è registrato un miglioramento. Tutti sono migliorati nei risultati delle prove cognitive e di memoria a cui sono stati sottoposti dopo l’esperimento.

Il dato più sorprendente riguardava i risultati del terzo gruppo, quello, cioè, che si era impegnato nell’apprendimento di una complessa coreografia di danza. Tutti gli indici erano superiori a quelli degli altri partecipanti. Gli esperti ritengono che il ballo sia sì un’attività fisica, ma anche mentale, sociale e ludica. Di conseguenza è più completa. Di fatto, in molti partecipanti si è osservato un aumento nella densità della materia bianca del cervello.

Agnieszka Burzynska, una delle responsabili della ricerca, ha rivelato che nel 2014 era stato condotto uno studio simile. In quell’occasione si era potuto verificare che più una persona rimaneva seduta, più il suo cervello si deteriorava, anche se alla fine della giornata si dedicava all’attività fisica. La conclusione più importante a cui sono giunti questi studiosi, dunque, è che uno stile di vita sedentario compromette la salute e le funzionalità del cervello. L’attività fisica lo riattiva e la danza o il ballo sono attività molto più efficaci rispetto ad altri tipi di esercizio.


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