Avere fiducia in se stessi, utili strategie

Avere fiducia in se stessi, utili strategie
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 agosto, 2023

Quando nessuno crede in noi, è il miglior momento per farlo da sé. Così, quando qualcuno ci dice che non valiamo niente, che il nostro momento è passato o che i nostri desideri sono irraggiungibili, alziamo la testa e sorridiamo. Per stabilire dei limiti ci siamo già noi o la realtà. Farlo aiuterà ad avere fiducia in se stessi per creare una bussola più stabile sulla quale avere più controllo.

Bisogna addestrare la paura e limitarne l’influenza. Solo in questo modo sarà possibile avere fiducia in se stessi. L’insicurezza è una cattiva compagna e chi sceglie di rimanere nel proprio rifugio, non godrà mai della vista dalla cima della torre, dove tutte le possibilità dell’infinito si accendono davanti agli occhi.

“Abbi il coraggio di osare oggi e sii fiducioso del fatto che, quando aprirai le ali, volerai”.

-Mary Demuth-

Abraham Maslow disse che l’essere umano viene al mondo con un potenziale quasi illimitato per auto-svilupparsi, per raggiungere la cima di bisogni che includono gli obiettivi più elevati di felicità e benessere. Per quanto possa sembrare curioso, non tutti riescono a raggiungere questa cima nonostante le loro capacità glielo permettano.

Per quale motivo? In un momento o nell’altro tutti incontriamo un agente agile disposto a reprimere la nostra crescita personale. Lo possiamo incontrare in molti scenari diversi, e spesso agisce senza avvertire. Può trattarsi di familiari, amici, professori, colleghi o superiori… ci tarpano le ali e ci convincono che non valiamo abbastanza.

Quando nessuno crede in voi fate come quest'uomo che cammina verso l'universo

Complesso di Giona o quando si smette di avere fiducia in se stessi

Da piccoli avevate l’asma e in giovane età vi hanno convinti che lo sport non faceva per voi.  Calcio, karate, tennis? Meglio qualcosa di più tranquillo. Meglio gli scacchi o il disegno. In seguito, parlando con i vostri docenti, avete espresso il desiderio di diventare astronauti e loro, con un sorriso ironico, hanno detto: “Ma se tu e la scienza siete due poli opposti! Piuttosto studia lettere.”

All’università decidete di diventare scrittori. Impiegate un anno per scrivere un romanzo di fantascienza, con sfumature distopiche e un buon senso dell’umorismo. Quando lo presentate alla casa editrice, non ricevete risposta o al massimo un messaggio automatico.

Il vostro manoscritto è uno fra mille. La famiglia e gli amici suggeriscono di abbandonare la carriera letteraria e di concentrarvi su un lavoro e magari diventare docenti di scuola media. Docenti che un giorno sognavano di diventare calciatori di serie A, poi astronauti e infine scrittori.

Cosa fare quando nessuno crede in noi? Lo stesso Maslow scrisse un libro molto interessante al riguardo, The Farther Reaches of Human Nature. In esso spiega che la maggioranza di noi ha un notevole potenziale per l’autorealizzazione che non sempre sfruttiamo appieno. Ci limitiamo a fantasticare su quello che potremmo fare o su quello che potremmo ottenere.

Tuttavia, non usiamo né i mezzi né la condizione psicologica. Ci lasciamo condizionare dalle opinioni altrui e decidiamo di rimanere nella nostra zona di comfort. Questa realtà venne definita da Maslow come il complesso di Giona. Questo complesso descrive tutte le persone che pur essendo coscienti delle proprie competenze, non hanno il coraggio di svilupparle a causa della paura e dell’insicurezza.

Cosa fare per avere fiducia in se stessi?

Ci sarà sempre qualcuno che ci dirà che non valiamo abbastanza o che non sappiamo e ancor peggio che non possiamo avverare i nostri sogni, i nostri desideri o progetti. Quando nessuno crede in noi, ci resta solo un’opzione. La cosa più logica e plausibile da fare è credere in noi stessi e dimostrare che gli altri avevano torto.

Non stiamo dicendo che sia facile né che sia veloce. Farlo esige un adeguato processo interiore che si basa su tre dimensioni.

Ragazzo in bicicletta con fogli che escono dallo zaino

1. Non dobbiamo essere noi stessi, ma chi desideriamo essere

Ci siamo abituati a sentire la frase “impara a essere te stesso”. È arrivato il momento di fare un passo in più e definire un po’ meglio questa idea. Se ci limitiamo a “essere noi stessi”, potremmo rendere croniche alcune dimensioni che non ci sono di alcun beneficio. Se nel nostro Io attuale risiedono paura, insicurezza e bisogno di approvazione, difficilmente raggiungeremo le nostre mete.

L’ideale è chiarire cosa vogliamo e chi desideriamo essere. Dobbiamo promuovere una trasformazione interiore che ci permetta di avere nuove forze e più coraggio con il quale avere fiducia in noi stessi.

2. Un salto di fede fra la vita che abbiamo e quella che desideriamo

Ogni salto richiede un impulso e ogni impulso deve disporre di sufficiente forza, volontà, motivazione e ottimismo. Così, quando nessuno crede in noi e nelle nostre possibilità, l’ultima cosa che dobbiamo permettere che accada è che ci contagi con il suo disfattismo e la sua negatività. Tracciamo un itinerario, disegniamo nella nostra mente un piano e riempiamolo di positività e determinazione. Solo così salteremo più in alto.

“Quando nessuno crede in noi, esiste un’unica strada: essere più forti e ottimisti che mai”.

3. Se certe persone non credono in noi, lo farà qualcun altro

Raggiungere una meta richiede la capacità di avere fiducia in se stessi. È vero che viviamo uno scenario sociale, pertanto non sempre possiamo conquistare un obiettivo e raggiungere il successo da soli. Un trionfo, infatti, ha bisogno di riconoscimento, una promozione o un premio, il che indica che altre persone riconoscano il nostro valore.

Non lasciamoci calpestare da certe esperienze negative, non abbassiamo la testa davanti a chi, in certi momenti dubita di noi o fa ironia sulle nostre idee. Alla fine dei conti, i grandi successi non hanno mai avuto degli inizi semplici. Da un momento all’altro appariranno le persone adatte, quelle che sanno vedere davvero, quelle che sanno apprezzare e intuire il nostro valore.

Ricordiamo che il contrario del coraggio non è la paura o la codardia, bensì la rassegnazione. Questo è esattamente il nostro problema: ci rassegniamo e accontentiamo di quello che abbiamo già o dei commenti altrui.

Iniziamo quindi a dubitare di chi spegne i nostri sogni, di chi ci suggerisce di scendere dalla luna o di smettere di insistere su un ridicolo desiderio. Nessuna meta è ridicola se ci ruota in testa o nel cuore già da parecchio tempo. Sfidiamo la paura e vinciamo la rassegnazione per raggiungere le nostre vette personali.

Uomo porta sulla cariola parte della luna

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