Brevi racconti sull'invidia

L'invidia è un sentimento decisamente negativo, ma anche molto umano. I racconti sull'invidia ci aiutano a capire come questa emozione deplorevole riesca a impossessarsi di alcune persone, inducendole a fare del male, soprattutto a se stesse.
Brevi racconti sull'invidia
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

Questi tre brevi racconti sull’invidia ci aiutano a capire gli effetti e la portata di questo sentimento insano. Si dice che l’invidia sia stata la causa del primo omicidio della storia sacra: Caino uccise Abele perché non tollerava che Dio lo preferisse a lui. Più di un conflitto, più di una guerra sono sorti dall’invidia di un individuo o di un popolo.

L’invidia è il dolore che proviamo per la felicità altrui. È un sentimento che quasi tutti proviamo in certe situazioni. Si presenta quando la nostra identità non è abbastanza forte e guardiamo quello che ci manca attraverso gli altri, e non in funzione di noi stessi.

L’invidia è naturale all’uomo: tuttavia è un vizio e una disgrazia a un tempo.

-Arthur Schopenhauer-

Questo sentimento può essere curato e ciò è possibile procedendo in due direzioni. La prima è la compassione: anche gli altri hanno le proprie carenze, soffrono o hanno faticato per ottenere ciò che possiedono.

La seconda è riconoscere che anche quello che ci appartiene ha valore e che occorre lottare per avverare i nostri desideri. I racconti sull’invidia ci ricordano questi concetti.

Tre brevi racconti sull’invidia

1. Il pavone

Il pavone era ammirato da tutti gli animali. Non appena sorgeva il sole, cominciava a passeggiare tra i campi, orgoglioso delle sue piume. E tutti attendevano il momento in cui il pavone apriva la sua coda e mostrava la sua bellezza.

Si dice che un giorno passarono da quelle parti dei gufi forestieri; vennero accolti con grande gentilezza. Il gruppo di gufi si intrattenne a parlare fino a tarda notte. Uno di loro disse che lì vicino viveva uno stupendo fagiano dorato e che non aveva mai visto un uccello così bello. Gli altri erano d’accordo.

Il pavone, che stava ascoltando la conversazione, non poteva credere a quelle parole. Certamente quel fagiano aveva più di un difetto che nessuno aveva notato. La mattina seguente partì alla ricerca del fagiano dorato, perché voleva vederlo con i propri occhi. Si perse nel bosco e nessuno seppe mai più niente di lui.

La morale di questo racconto sull’invidia? Chi è invidioso, pensa che le doti altrui diminuiscano le proprie. 

Il pavone protagonista di uno dei brevi racconti sulla invidia.

2. Brevi racconti sull’invidia: Cos’è peggio?

La seconda storiella sull’invidia ci dice che il re di un regno lontano voleva sapere quale difetto fosse peggiore: l’invidia o l’avarizia. Per trovare una risposta a questa domanda, convocò l’uomo più invidioso e l’uomo più avido del reame. Quando li ebbe di fronte, disse loro: “Puoi chiedermi quello che vuoi. Ma  all’altro darò il doppio”. 

L’avaro si sentì molto a disagio. Chiedendo qualcosa, avrebbe aumentato anche ciò che possedeva l’altro. Un pensiero simile attraversò la mente dell’invidioso.

L’avaro rispose pertanto che non voleva nulla. Se non avessero dato niente a lui, non avrebbero dato niente neanche all’altro. Giunto il turno dell’invidioso, questi disse: “Voglio che mi cavino un occhio”.

Morale del secondo racconto sull’invidia: una persona invidiosa è disposta a soffrire se gli altri soffriranno di più.

3. I tre granchi

Un pescatore vendeva granchi vicino alla spiaggia. Teneva gli animali dentro due secchi, uno era coperto, l’altro no. Nessuno aveva fatto caso a questo dettaglio, fino a quando una donna che si era avvicinata per vedere la mercanzia ne restò incuriosita. “Forse, i granchi sono di due qualità diverse”, pensò. Chiese quindi al pescatore il motivo di questa distinzione.

Granchi che camminano sulla sabbia.

Il mercante indicò il secchio coperto e disse: “Questi sono granchi giapponesi“. Indicando l’altro secchio aggiunse: “E questi sono granchi nazionali”. La donna non capiva. Cosa c’entrava l’origine dei granchi con il fatto che un secchio fosse coperto e l’altro no?

Il pescatore, che aveva notato la confusione della donna, decise di spiegarsi. “Vede, i granchi giapponesi scappano facilmente. Quando uno di loro cerca di uscire, gli altri formano una catena e lo aiutano, finché non riesce a uscire. Ecco perché devo mettere un coperchio sul secchio. I granchi nazionali, invece, appena vedono che uno di loro tenta la fuga, lo afferrano e lo trattengano per non farlo scappare”.

Morale del terzo racconto sull’invidia: chi è invidioso preferisce non ottenere nulla, purché anche gli altri non ottengano nulla.

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  • Klein, M. (1977). Envidia y gratitud: emociones básicas del hombre.

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