Bulbo olfattivo: funzioni e caratteristiche

Il bulbo olfattivo ci aiuta a captare gli aromi, ed è fondamentale per il funzionamento del nostro olfatto. Pensiamo solo a come gli odori ci avvisano di un pericolo o ci permettono di viaggiare a un luogo lontano del nostro passato.
Bulbo olfattivo: funzioni e caratteristiche
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Gli odori ci trasportano verso mondi lontani, in particolar modo verso luoghi legati alla memoria. Attraverso questo senso meraviglioso non solo riusciamo a evocare ricordi, ma prendiamo anche decisioni importanti nella nostra quotidianità. Oggi vogliamo parlarvi della parte essenziale del senso dell’olfatto: il bulbo olfattivo.

Per capire come funziona questa struttura, partiremo dalla sua definizione, analizzeremo le sue funzioni e le parti che lo compongono. Infine, vi sveleremo qualche dato curioso sul senso dell’olfatto. Accompagnateci in questo viaggio alla scoperta del bulbo olfattivo.

Il senso dell’olfatto

L’olfatto è un senso che viene spesso trascurato. Tuttavia, proprio grazie a questo senso, in diverse occasioni possiamo identificare tutto ciò che è tossico. Pensate ad esempio a un luogo pieno di fumo, attraverso l’olfatto possiamo renderci conto che sta succedendo qualcosa e verificare la causa.

Oltre ad avvisarci di un pericolo imminente, l’olfatto interviene anche nelle decisioni che prendiamo quotidianamente. Ad esempio, quando scegliamo i vestiti che possiamo indossare una seconda volta, i luoghi o le persone che ci risultano piacevoli, gli alimenti che ci piacciono, ecc…

Gli aromi possono anche influire sulle nostre emozioni. Esistono odori che ci risultano così piacevoli che generano una sensazione di benessere. E questi odori, che si usano per aumentare la nostra sensazione di piacere, sono così importanti da essere studiati nel marketing per attirare i potenziali consumatori.

Ragazza che annusa dei fiori grazie al bulbo olfattivo

Cos’è il bulbo olfattivo?

Secondo Bear, Connors & Paradiso, autori del libro Neuroscienze. Esplorando il cervello, il bulfo olfattivo è una struttura encefalica. Il nome stesso deriva dalla sua forma bulbosa. È una struttura che si dirama dal telencefalo e si incarica di ricevere le informazioni dei recettori olfattivi.

In realtà, anche se in generale si parla di bulbo olfattivo, dovremmo dire bulbi, perché ne possediamo due? Ma dove si trovano queste strutture? Ogni bulbo olfattivo si trova in uno dei due emisferi del nostro cervello e si connettono con la parte interna delle fosse nasali.

Prima di passare in rassegna le funzioni del bulbo olfattivo, bisogna chiarire che, sebbene abbia il compito di captare gli odori, questa funzione non vine svolta dallo stesso. Gli aromi entrano nelle fosse nasali, la mucosa nasale li assorbe e lì diversi neuroni trasducono l’informazione che viene trasmessa, attraverso il nervo olfattivo, fino al bulbo.

Quali sono le funzioni del bulbo olfattivo?

Nei bulbi olfattivi i neuroni costruiscono sinapsi con le cellule mitrali dei glomeruli, un gruppo di neuroni del bulbo olfattivo che possiedono diversi schemi di attivazione e ci aiutano a distinguere le molecole degli aromi.

Quest’attivazione dipende dalla velocità di trasporto della sostanza e dalla sua composizione.

Dopo essere stata processata dai glomeruli del bulbo, verrà trasmessa alle diverse regioni cerebrali. Ad esempio, alla corteccia olfattiva primaria e secondaria, alla corteccia orbitofrontale, all’ippocampo e all’amigdala.

La struttura del bulbo olfattivo

Il bulbo è costituito da strati che possono essere identificati a seconda del tipo di cellule che contengono. Se ne riconoscono 5 principali, anche se si possono trovare bulbi olfattivi con 7 strati. Vediamo quali sono:

  • Strato glomerulare. In questo strato si trovano i glomeruli. Inoltre, si producono le sinapsi a seguito dello stimolo percepito. I glomeruli si raggrupperanno in modo tale che gli odori simili vengano riconosciuti da gruppi neuronali predefiniti.
  • Strato plessiforme esterno. In questo strato si trovano gli interneuroni, che connettono i neuroni fra di loro, rendendo possibile il processo di inibizione laterale. Qui troviamo anche gli assoni delle cellule a pennacchio.
  • Strato delle cellule mitrali. Qui le cellule mitrali trasmettono le informazioni olfattive alle altre strutture che si connettono al bulbo. È qui che le cellule ricevono l’informazione dei recettori.
  • Strato plessiforme interno. Qui troviamo gli assoni delle cellule a pennacchio e delle cellule mitrali. In questo strato viene ritrasmessa l’informazione captata.
  • Strato delle cellule granulari. Consiste nello strato più profondo. È formato da cellule granulari, che aiutano le cellule mitrali a connettere i loro dendriti.
Illustrazione del bulbo olfattivo

Il bulbo olfattivo è il centro principale di elaborazione dell’informazione olfattiva. Ci permette di:

  • Percepire l’informazione degli aromi.
  • Distinguere gli odori.
  • Elaborare  l’informazione degli aromi e metterla in relazione con le nostre emozioni e ricordi.
  • Inibire determinati stimoli, per poterci concentrare su uno stimolo in concreto.
  • Captare il sapore attraverso la connessione con il senso del gusto.
  • Regolare il comportamento sessuale, attraverso la captazione dei feromoni.

Lo sapevate che i bulbi olfattivi si occupano di tutte queste funzioni? Impressionante, vero? Sono così essenziali per la nostra vita che quando ne viene rimosso uno, si produce una completa anosmia (mancata percezione olfattiva).

Ora che conoscete le funzioni di questo recettore, avrete tutta un’altra prospettiva sul senso dell’olfatto. Un senso altrettanto importante per la nostra sopravvivenza, le nostre decisioni, le nostre emozioni, i nostri comportamenti e ricordi.


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  • Bear, M. F. Connors, B. W., PAradiso, M.A. Nuin, X.U., Guillén, X.V & Sol Jaquotor, M.J. (2008). Neurociencias la exploración del cerebro. Wolters Kluwer/Lippicott Williams & Wikins.
  • Kandel, E. R., Schwartz, J. H., & Jessel, T.M. (2001). Principios de neurociencia. Madrid: McGrawHill Interamericana.

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