Cambiare atteggiamento con utili tecniche

Per cambiare atteggiamento, bisogna ricorrere a diverse tecniche che pongono l'accento sul consolidamento di certe condotte. In questo articolo vi parliamo delle tecniche più importanti.
Cambiare atteggiamento con utili tecniche
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Le tecniche psicologiche utili a cambiare atteggiamento si basano su un orientamento teorico e metodologico di intervento. Fondandosi sulla psicologia sperimentale, si basano sull’idea che le condotte normali e anomale siano rette dagli stessi principi.

Cambiare atteggiamento prevede procedure e tecniche soggette a valutazione obiettiva e a verifica empirica, allo scopo di ridurre o di eliminare comportamenti disadattivi e di avviare o incoraggiare comportamenti che non lo sono. Non ci si concentra solo sui comportamenti osservabili, ma anche su aspetti cognitivi e su meccanismi di base coinvolti nella loro origine, sviluppo, mantenimento e modifica.

Le tecniche per cambiare atteggiamento sono classificabili in tre gruppi: introdurre una condotta, migliorare una condotta e ridurre la frequenza di una condotta. In questo articolo ci concentreremo sulle tecniche psicologiche che hanno lo scopo di migliorare la condotta.

Tra le tecniche psicologiche per migliorare la condotta possiamo utilizzare tecniche di rinforzo, la contrattazione della contingenza e la Token Economy (o Economia a gettoni).

Psicologia del paziente

Tecniche di rinforzo positivo e negativo per cambiare atteggiamento

Rinforzo positivo

Un rinforzo positivo è uno stimolo la cui presenza contingente a un comportamento dà luogo al miglioramento o al mantenimento dello stesso. Il termine “contingenza” fa riferimento al rapporto di dipendenza tra un comportamento e gli stimoli che lo precedono e/o lo seguono.

Rinforzo negativo

Il rinforzo negativo consiste nel revocare o nel ridurre un ipotetico stimolo avverso o nel prevenire la perdita di un rinforzo positivo in modo contingente a un comportamento. L’obiettivo sarà quello di intensificarlo o mantenerlo. Possiamo distinguere due tipologie di rinforzo negativo: fuga o elusione.

  • Fuga. Consiste nel revocare o ridurre la presenza di un presunto stimolo avverso o nel porre fine a un rinforzo positivo in modo contingente a un comportamento.
  • Elusione. Consiste nel presentare un presunto stimolo avverso o nel revocare un presunto rinforzo positivo, in modo contingente alla non espressione di un comportamento. Esso si intensifica o si mantiene perché previene o posticipa in modo contingente una condotta. In tal modo, si intensifica o si mantiene proprio perché previene o posticipa in modo contingente l’insorgenza di stimoli avversi o la perdita di un rinforzo positivo.

Cambiare atteggiamento e contrattazioni di contingenza

La contrattazione di contingenza è un contratto o un accordo tra due o più parti che stabiliscono le singole responsabilità in base a un determinato oggetto o un’attività. Caratteristiche della contrattazione di contingenza sono:

  • Concedere ricompense per esserci avvicinati al comportamento atteso.
  • Le ricompense devono essere frequenti, ma in piccole quantità.
  • La contrattazione deve esigere ma anche ricompensare i successi.
  • La contrattazione deve essere approvata da entrambe le parti.
  • I termini entro cui viene stabilita devono essere chiari.
  • La contrattazione va negoziata e le parti devono accordarsi liberamente.
  • Deve specificare chiaramente la condotta ideale e quale la ricompensa attesa.
  • Il rinforzo deve essere proporzionale a seconda dei termini della contrattazione.

Tipi di contrattazione di contingenza

Ci sono casi in cui la presenza di comportamenti inadeguati proviene principalmente da una delle parti, ma ce ne sono anche molti in cui i comportamenti problematici provengono da entrambe le parti.
In questi casi si ricorre a due tipi di contrattazione: quella quid pro quo e quella parallela o in buona fede. 
  • Contrattazioni quid pro quo o di scambio. Una delle parti concorda nel fare qualcosa in cambio di un determinato cambiamento comportamentale dall’altra parte. Per esempio, un marito può voler preparare la cena con la moglie a patto che lei gli dedichi 20 minuti al giorno per parlare del suo lavoro.
  • Contratti paralleli o in buona fede. Cambiare atteggiamento ha delle conseguenze, dunque questo tipo di contratto elimina il problema di chi debba iniziare per primo a modificare la propria condotta. Facilita il rinforzo per la parte che lo mette in atto, anche se l’altra non fa lo stesso. Mancano prove per determinare quale dei due tipi di contratto sia più efficace.

Cambiare atteggiamento mediante la Token Economy

Un’altra tecnica psicologica per modificare la propria condotta è l’economia a gettoni (o Token Economy). Essa consiste principalmente nel consegnare dei gettoni (punti, buoni, segnali, stelline, ecc) in modo contingente rispetto all’esecuzione o meno di determinati comportamenti. Questi gettoni possono essere scambiati con una vastità di beni, attività e privilegi (rinforzi di sostegno).

  • Vantaggi. I gettoni possono essere impiegati subito e questo in genere non interferisce con l’espressione del comportamento atteso. Fissano il ponte tra i comportamenti attesi e la fruizione di rinforzi di supporto. Questi ultimi sono poco vulnerabili a effetti di sazietà e il loro numero offre una dimostrazione tangibile del miglioramento ottenuto (feedback).
  • Limiti. La procedura può diventare piuttosto complessa. I gettoni fisici possono essere rubati, falsificati o prestati. I compagni di gruppo di una persona possono rifiutarsi di lavorare se non vengono inclusi nel programma, ecc.
Bambino che adotta tecniche per cambiare atteggiamento

Proprietà dei gettoni

È possibile assegnare il valore di gettoni a punti, buoni, stelline, fiches in plastica, etc. Un gettone di valore dovrebbe avere le seguenti proprietà:

  • Il suo valore deve essere facilmente intuibile.
  • Deve essere facilmente fruibile.
  • Essere facile da trasportare.
  • Poter essere identificato come proprietà da parte di chi lo riceve (per evitare il “mercato nero” di gettoni in gruppo).

E inoltre…

  • Richiedere una minima contabilizzazione da parte di chi si occupa della loro consegna.
  • Deve rappresentare una fonte di distrazione minima. I punti o la punteggiatura sono gli elementi che meglio soddisfano questi criteri. Per questo motivo, con persone che ne capiscono il significato, è meglio usare i punti dei gettoni, a meno che questi ultimi non siano per loro particolarmente stimolanti.

La persona acquisisce il valore dei gettoni mediante le spiegazioni verbali. L’obiettivo è che i comportamenti si mantengono mediante i rinforzi naturali del contesto e/o attraverso rinforzi intrinsechi. Per riuscirci, l’economia a gettoni può essere abbinati ad altre tecniche, come l’intrattenimento di abilità sociali o la risoluzione di problemi.


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