Citazioni sull'inconscio per descriverlo

Citazioni sull'inconscio per descriverlo
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 08 marzo, 2023

L’inconscio è un concetto che tiriamo in ballo spesso, ma di cui non sempre conosciamo il vero significato né le profonde implicazioni. Per questo motivo, vi presentiamo alcune citazioni sull’inconscio per fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

In termini colloquiali, chiamiamo inconscio tutto quello che facciamo senza rendercene conto o in modo irresponsabile. Tuttavia, nella psicoanalisi, questo concetto va ben oltre.

In questo ambito, è definito come una struttura psichica che ospita i contenuti repressi  della coscienza e che determina alcuni comportamenti. L’inconscio è quel “sottomondo” alieno e a noi estraneo che si manifesta attraverso i sogni, i lapsus o gli atti che non vanno a buon fine.

“L’inconscio non ha senso del tempo. Non ci sono problemi legati al tempo. Parte della nostra psiche non è né nel tempo né nello spazio. Queste sono solo un’illusione, tempo e spazio, e così, in una parte della nostra psiche, il tempo non conta nulla.”

-Carl Gustav Jung-

Tale concetto si è dunque allontanato dal razionalismo di Cartesio. Nonostante le definizioni continuino a essere controverse, non si può certo negarne l’importanza nella vita psichica. A seguire vogliamo proporvi alcune citazioni sull’inconscio.

Citazioni sull’inconscio

1. Una delle citazioni sull’inconscio più emblematiche

Si deve necessariamente parlare di Sigmund Freud. Il padre della psicoanalisi accettò l’inconscio come oggetto di studio. Varie frasi fanno capo proprio alla sua opera e una delle più emblematiche è: “L’interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita psichica”.

Immagine di barche e mare apparse in sogno

Fino alla teoria di  Freud, molti dei fenomeni dell’inconscio non erano considerati degni di studio. Fra questi, i sogni. Freud, al contrario, diede essi la massima importanza. Scoprì che si trattava di messaggi in codice che davano accesso diretto all’inconscio quando venivano interpretati.

2. L’inconscio e il destino

Nonostante Freud e Jung si distanziarono dalla psicoanalisi classica, Jung mantenne nella sua teoria diversi concetti centrali di tale corrente. Ciò si osserva, ad esempio, nella seguente affermazione: “Nessuno si illumina immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’oscurità. Ciò che non viene fatto consciamente si manifesta nelle nostre vite come destino“.

Freud diceva che “l’inconscio è il destino”. In sostanza, che l’attività inconscia determina la maggior parte delle nostre azioni. Organizziamo la nostra vita in modo tale da farla obbedire a ciò che detta l’inconscio.

3. La ripetizione

Uno degli aspetti in cui si manifesta l’inconscio è la ripetizione delle esperienzeciò che di norma chiamiamo “inciampare più volte sulla stessa pietra”. Quando questo accade, vi è la presenza di una determinazione inconscia.

Tutto ciò che accade nella nostra vita è legato all’inconscio, perché è, soprattutto, la matrice delle nostre ripetizioni, siano esse salutari o meno”. Tale frase è di Gabriel Rolón e descrive la natura di questo processo.

Profilo di donna con luci a simboleggiare inconscio

4. L’amore nell’inconscio

Erich Fromm uno dei meccanismi che operano nella paura di amare: Se si ha il timore cosciente di non essere amati, il vero timore, sebbene inconscio, è quello di amare”.

In questa frase e merge la paradossale dinamica fra conscio e inconscio. Mentre la persona crede che la sua paura sia dovuta alla possibilità di non ottenere l’amore altrui, in realtà ciò che teme è amare, incubare un sentimento che riveli la sua fragilità.

5. Il linguaggio dell’inconscio

“Quasi tutta la nostra mente è inconscio. Dobbiamo imparare a comunicare con questa parte misteriosa della nostra mente usando il suo linguaggio, e i simboli ci aiutano a farlo”.

Quest’affermazione appartiene a Elsa Punset e fa riferimento al linguaggio in codice dell’inconscio, il quale si manifesta mediante simboli. Pone anche l’accento sull’importanza di stabilire una connessione con questa realtà del nostro essere che ha molto da rivelarci.

6. Le bugie culturali

John Grinder dice che “Viviamo in una cultura che crede che la maggior parte delle nostre azioni siano consapevoli. Tuttavia, la maggior parte di quello che facciamo, e quello che facciamo meglio , lo facciamo in modo inconscio”.

Sono molti i messaggi che implicano sia nostro dovere tenere sotto controllo le circostanze e razionalizzare tutto. Tuttavia, non siamo capaci di spiegare le ragioni di buona parte dei nostri atti, semplicemente perché sono determinati dall’inconscio.

7. Un po’ di senso dell’umorismo

Facundo Cabral ha pronunciato una delle citazioni sull’inconscio che meglio descrivono questa dimensione e i suoi effetti in un modo molto particolare. “Non dire non ce la faccio nemmeno per scherzo, perché l’inconscio non ha umorismo! Lo prenderà sul serio e te lo dirà ogni volta che ci provi !”.

Nonostante il tono esilarante, fa riferimento agli ordini inconsci, quelli che ci portano ad agire in un modo che ci permetta di ottenere un risultato concorde con essi.

Giullare che muove marionette

Ci muoviamo tutti fra la ragione, frutto del conscio, e l’assurdo, frutto dell’inconscio. Avere accesso a questa zona del nostro essere è senza dubbio un’avventura affascinante che ci aiuta a comprendere meglio chi siamo davvero.


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