Cos'è la codipendenza emotiva
La codipendenza emotiva presuppone una dipendenza dalla dipendenza dell’altra persona, la quale può verificarsi in relazioni di coppia e familiari, ad esempio tra madre e figlia.
Indipendentemente dal contesto, dunque, nelle relazioni di codipendenza, le persone dipendenti sentono che per vivere hanno bisogno dell’altra persona allo stesso modo di cui hanno bisogno di un cuore. Si tratta di una dipendenza psicologica nella quale la parte emotiva risente di forti implicazioni.
In questo senso la codipendenza va ben oltre il semplice desiderio di stare al fianco di qualcuno. Ha a che fare con il pensiero che l’altro sia fondamentale o insostituibile per stare bene. La sua presenza è una condizione necessaria. Si tratta di una necessità che deve essere appagata in qualsiasi cammino verso la felicità, per quanto particolare e specifico possa essere.
La dipendenza emotiva molto spesso va di pari passo con atteggiamenti di gelosia, di manipolazione o di possesso della persona amata, cosa che porta al logoramento di quest’ultima, la quale finisce con il chiudere la relazione avverando le convinzioni irrazionali della persona dipendente. Equivale al pensare “senza di te non sono nulla”.
In altri casi non è un solo membro della coppia si trova legato all’altro, entrambi sono dipendenti, ma in modi diversi. Si arriva così alla cosiddetta codipendenza emotiva. In una relazione codipendente c’è un membro dipendente, la cui felicità dipende dalla presenza del partner. L’altro membro, anche lui dipendente, ma dalla dipendenza del partner.
Codipendenza emotiva o altruismo?
Per spiegarci meglio, la persona dipendente ha bisogno del suo partner e la codipendente ha bisogno di proteggere, accudire e preoccuparsi del benessere del suo partner. È vero che compiere gesti di attenzione nei confronti del partner è necessario per mantenere sana la relazione, ma solo in modo altruista, per amore di questa persona e non per alimentare una dipendenza.
I comportamenti che derivano dalla codipendenza emotiva hanno esclusivamente l’effetto di rafforzare la dipendenza tra le due persone e di colmare vuoti interiori che non sono stati adeguatamente soddisfatti durante l’infanzia.
È come se vegliare sulla sicurezza del partner, proteggerlo in modo eccessivo o accudirlo come se non avesse i mezzi per farlo da sé, in qualche modo rafforzasse la coppia codipendente e l’autostima della persona. Questo comportamento, inoltre, rappresenta l’acqua che disseta il dipendente, in quanto le tessere del puzzle si incastrano perfettamente e rafforzano con frequenza la dipendenza.
Si crea così un circolo vizioso tossico all’interno della relazione: la felicità di uno dipende dall’altro e la felicità di questi dipende dalla necessità del legame con l’altro. Può sembrare strano, ma gli studi ci dicono che è in questo modo che alcune coppie si formano o sopravvivono.
Qual è il risultato finale di questa dinamica? Il partner codipendente non vive mai una relazione sana e soddisfacente, perché la sofferenza e la sensazione di vuoto diventano i protagonisti della relazione. Nel caso meno frequente che la relazione prosegua nel tempo, entrambe le parti si trovano a sopportare un malessere molto intenso, in quanto arrivano a perdere la loro stessa identità.
Sintomi e caratteristiche della codipendenza emotiva
Anche se la persona che dà protezione all’altra può sembrare forte, in realtà non lo è. Nel prendersi cura del partner trova l’unico modo di prendersi cura della sua stessa autostima. Se volete conoscere più nello specifico i sintomi della codipendenza emotiva, continuate a leggere.
L’autostima brilla per la sua stessa assenza
Come già detto, le persone codipendenti di solito godono di scarsa autostima, lacuna che cercano di colmare con la sensazione di essere utili, poiché importanti per gli altri, in questo caso il proprio partner.
In molti casi questa carenza nasce da un modello di attaccamento ansioso con le principali figure di riferimento dell’infanzia. Probabilmente queste persone venivano premiate solo quando facevano qualcosa per queste figure. Ed è così che hanno imparato che il loro valore dipendeva solo da ciò che erano in grado di fare per gli altri.
Si cerca di controllare l’altra persona
Visto che l’autostima dipende dal fatto che l’altro abbia bisogno di noi, si tende ad usare la manipolazione e il controllo come strumenti affinché “la vittima” non fugga. In altre parole, per sentirsi importanti e utili bisogna mantenere i comportamenti di dipendenza del partner, cosa che ci si può assicurare solo controllandolo.
Un’altra strategia comune per riuscire a mantenere la dipendenza del partner punta a minarne l’autostima. Ebbene sì, farlo sentire incapace o inutile, in modo che abbia bisogno di qualcuno che corra a salvarlo. Ed è a questo punto che compare l’altra persona, apparentemente in modo disinteressato e sacrificandosi.
Si teme l’indipendenza del partner
Quando un codipendente si accorge che l’altra persona ha preso un’iniziativa più indipendente del solito, ad esempio prendere una decisione da sola, viene assalito dal panico e cerca di risolvere la situazione. Non è raro che abbandoni ciò che stava facendo per “aiutare” l’altra persona e mantenere il suo ruolo di protettore.
Il codipendente ha paura che il partner ce la faccia da solo e si renda conto che in realtà non ha bisogno dell’aiuto di nessuno oppure che altre persone possano essergli di aiuto.
Ossessione per il partner
Nella testa di una persona codipendente il partner è oggetto di costante supervisione. Per questo motivo, diventa ossessiva, finisce per perdere se stessa e pensa che agevolare la vita del partner sia l’unica missione tramite cui ottenere il benessere. Se commette uno sbaglio in questo senso, difficilmente se lo perdona e viene sopraffatto dalla frustrazione.
Eccessiva necessità di approvazione
L’approvazione altrui è un desiderio universale e in molti casi una valida fonte di informazione per valutare le nostre azioni. Tuttavia, quando la nostra autostima dipende totalmente dai giudizi che gli altri possono formulare su di noi, allora abbiamo un problema. Le persone codipendenti hanno un grande bisogno di approvazione che cercano di nascondere. E chi meglio della persona dipendente può fornire un’approvazione immediata?
Sentirsi responsabili per le emozioni del partner
Anche se sappiamo che le emozioni altrui non ci appartengono, molto spesso ci capita di sentirci responsabili di come si sentono gli altri. Non è strano, siamo stati educati in questo modo. “Non far arrabbiare papà”, “Se lo fai, mamma sarà triste”.
Tuttavia, nelle persone codipendenti questo pensiero è molto più marcato: credono che l’altra persona stia bene o male in base a come si sono comportati. Così, in molti casi finiscono per assumersi responsabilità che non gli spettano oppure per assumersi la colpa per qualcosa che non è mai stato in loro potere.
Rimproverare il partner
Hanno bisogno di sentirsi utili aiutando il loro partner o un’altra persona che è dipendente da loro. Tuttavia, quando questa persona fa qualcosa che li contraddice, tendono a rinfacciarglielo o a rimproverarla, così che provi sensazioni negative e cambi il suo comportamento. In questo senso sono comuni espressioni del tipo: “Con tutto quello che faccio per te, tu mi ripaghi in questo modo”, “Non sai quanto mi sacrifico per te”, “Ho lasciato tutto per renderti felice”, ecc.
Vi siete identificati con uno di questi atteggiamenti? Per quanto ci possa sorprendere, la codipendenza emotiva in una coppia è molto più comune di quanto si possa pensare. Se vi siete identificati, analizzate la situazione, date un’opportunità alla vostra autostima e abbiate il coraggio di vivere una relazione sana.
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- Mellody, P., Wells, A., Miller, K., La codependencia: qué es, de dónde procede, cómo sabotea nuestras vidas. Aprende a hacerle frente. Paidós Ibérica. 2005.
- Mazzarello, R., Estudio sobre la codependencia y su influencia en las conductas de riesgo psicosocial. Universidad de Barcelona.