Depressione e rendimento accademico

Depressione e rendimento accademico possono essere strettamente collegati, perché le emozioni influenzano il contesto in cui si muove l'individuo.
Depressione e rendimento accademico
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Sconforto e tristezza possono avere conseguenze non indifferenti in qualsiasi ambito della vita. Nello specifico, oggi parliamo della relazione tra depressione e rendimento accademico.

Capita a tutti ogni tanto di sentirsi del tutto privi di forze. Questa sensazione così comune è in genere accompagnata da una certa apatia sociale, e dalla progressiva perdita di interessi.

Il rendimento accademico

Il rendimento accademico è una misura delle proprie prestazioni che si può esprimere in modo assoluto o relativo. Una delle variabili in questo caso è l’intelligenza, ma quando parliamo di intelligenza non ci riferiamo solamente alle capacità cognitive.

Lo psicologo Howard Gardner, di fatto, sosteneva l’esistenza di diverse intelligenze: naturalistica, musicale, spazione, interpersonale ed emotiva, fra le altre.

Oltre a ciò, il rendimento accademico è una misura delle prestazioni personali in un preciso ambito. In alcuni casi si valuta sulla base di un esame finale, in altri nel tempo a cadenze specifiche, in altri ancora viene valutato anche la condotta, ecc.

In ogni sede verranno stabiliti i criteri per determinare il rendimento dell’alunno. Ma si può valutare anche il lavoro del professore, delle figure di coordinamento e orientamento, ecc.

Ragazza che prende appunti mentre studia.

La depressione

La depressione è definita dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Si parla di depressione maggiore quando sono presenti cinque o più dei sintomi che elenchiamo a seguire per almeno due settimane.

Oltre a ciò, almeno uno dei sintomi deve essere uno stato d’animo depressivo o perdita di interesse o piacere. La sintomatologia della depressione è la seguente:

  • Stato d’animo depressivo per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.
  • Significativa diminuzione dell’interesse o del piacere nello svolgimento della maggior parte delle attività, quasi tutti i giorni.
  • Dimagrimento o aumento di peso senza motivo apparente, diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
  • Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
  • Sensazione di fatica.
  • Agitazione o ritardo psicomotorio.
  • Sentimento di inefficienza o senso di colpa infondato o eccessivo (che può essere delirante), quasi tutti i giorni.
  • Pensieri di morte ricorrenti (non solo paura della morte), idee suicide ricorrenti senza un piano specifico, un tentativo di suicidio o un progetto per portarlo a termine.
  • Difficoltà di concentrazione o di prendere decisioni, quasi tutti i giorni.

Un tale quadro può essere rilevato tramite descrizione soggettiva o tramite osservazione di terzi. I suddetti sintomi devono causare un malessere clinicamente significativo e interferire con funzioni importanti per la vita.

La situazione, inoltre, non è attribuibile all’ingestione di sostanze né deve sussistere disturbo schizoaffettivo, schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante, un altro quadro specifico o meno della schizofrenia, né disturbi psicotici di altra natura. Infine, non deve essersi mai presentato un episodio maniaco o ipomaniaco.

Esistono altri disturbi correlati alla depressione e che condividono alcuni dei sintomi menzionati. Ciò nonostante, in questo articolo ci concentreremo sul disturbo depressivo maggiore.

Qual è il legame tra depressione e rendimento accademico?

La depressione maggiore ha un forte impatto sulla persona che si riflette anche sul suo rendimento accademico. Può tuttavia avere un’influenza maggiore o minore in funzione di diverse circostanze.

  • Depressione e perdita di interesse. La depressione maggiore provoca un disinteresse generale nei confronti delle attività prima svolte quotidianamente. Ciò vale anche per l’ambito accademico.
  • Dalla pressione per i voti alla depressione. A volte preoccuparsi troppo del proprio rendimento accademico può essere un fattore di rischio per la depressione maggiore.
  • Influenza della depressione maggiore sul rendimento accademico. La depressione può influire negativamente sulla concentrazione, sulla capacità di prendere decisioni, sull’attenzione, può provocare disinteresse, frustrazione, sensazione di incapacità e di colpa, mancanza di motivazione, bassa tolleranza della frustrazione, ecc. Tutti questi sintomo possono compromettere le prestazioni accademiche, perché la persona non riesce a esprimere il suo pieno potenziale.

Va detto che il rendimento accademico può essere compromesso a seguito di diverse variabili, non solamente a causa della depressione. Quindi non è possibile attribuire un basso rendimento accademico solo alla depressione.

Per questo, quando parliamo del legame tra depressione e rendimento accademico ci riferiamo a un rapporto bidirezionale. La depressione può ostacolare il rendimento accademico e l’ansia per il rendimento accademico può portare, insieme ad altri fattori o senza, alla depressione maggiore.

Anche se non c’è sempre una reazione causa-effetto, tale possibilità esiste. Diverse ricerche, di fatto, confermano la relazione fra depressione e basso rendimento accademico.

Per esempio, Franco Mejía, Gutiérrez Agudelo e Perea nel loro articolo pubblicato sulla Revista Psicogente parlano di una relazione statisticamente significativa fra la depressione e il rendimento accademico mediocre o basso tra gli studenti di Amministrazione Aziendale di una Università Pubblica a Santa Marta, in Colombia.

ragazza triste con appunti.

Come affrontare la depressione nell’ambiente accademico?

Per affrontare la depressione in modo opportuno, devono intervenire diverse figure. Vediamole nel dettaglio:

  • Istituto. L’istituto deve proteggere il benessere degli alunni. In questo caso, molte scuole possono rappresentare un potente fattore di protezione contro la depressione.
  • Famiglia. I familiari in genere sono le persone più vicine ai giovani, nonché quelle che esercitano la maggiore influenza su di loro. In seguito a ciò, la famiglia può cronicizzare o intensificare la depressione o, al contrario, essere un aiuto inestimabile per la persona che ne è affetta.
  • Soggetto. Se la persona si conosce a sufficienza, noterà i cambiamenti che sta vivendo a livello cognitivo, comportamentale e affettivo. Per cui potrebbe cercare aiuto ai suoi cari oppure a un professionista, secondo il caso specifico.
  • Enti Sanitari. Gli enti sanitari devono essere preparati ad affrontare questo disturbo dello stato d’animo. Soprattutto promuovere la salute e prevenire la malattia.

Se presentate i sintomi descritti e notate un calo nel rendimento accademico, ma anche in altre arre della vostra vita, vi consigliamo di cercare aiuto (uno psicologo o uno psichiatra). D’altra parte, molte volte ci facciamo carico di troppi impegni e ciò ci sfinisce.

È bene ricordare, infine, che la depressione non è propria delle persone deboli di carattere o squilibrate, non parla della persona, ma di ciò che accade in un determinato tempo e determinate circostanze.


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  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of menta disordes (DSM-5). Estados Unidos: American Psychiatric Pub.
  • Mejía, C.F., Agudelo, S-G & Perea, E. (2011). ASociación entre depresión y bajo rendimiento académico en estudiantes universitarios. Psicogente, 14(25), 67-75.

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