Tipi di intelligenza: quanti ne esistono?

Einstein era più intelligente di Tesla? Alcune persone sono davvero più intelligenti degli altri? Ne parliamo in questo articolo.
Tipi di intelligenza: quanti ne esistono?

Ultimo aggiornamento: 09 dicembre, 2020

Sapete quanti tipi di intelligenza esistono? Fino a non molto tempo fa, l’intelligenza era considerata una qualità innata e immutabile. Si riteneva che l’individuo nascesse più o meno intelligente e che fosse impossibile (se non estremamente difficile) modificarla attraverso l’apprendimento. Si pensava, inoltre, che la persona intelligente eccellesse in tutti gli ambiti della sua vita.

È stato Howard Gardner a mettere in dubbio tali convinzioni attraverso la sua famosa teoria delle intelligenze multiple (1983). Secondo quest’ultima, esistono diversi tipi di intelligenza, molti dei quali possono essere sviluppati attraverso l’intelligenza emotiva.

Essere intelligenti non equivale a esserlo in tutti gli ambiti

Gardner definisce l’intelligenza come la capacità di risolvere problemi o di elaborare prodotti ritenuti validi per una o più culture. Non propone una singola intelligenza con caratteristiche diverse, bensì un insieme di intelligenze multiple tra esse diverse e indipendenti.

In tal senso, ne amplia il concetto comune e afferma che la genialità di uno scienziato non lo rende necessariamente altrettanto intelligente in ogni ambito della sua vita. Per avere successo nella finanza, negli affari, nello sport, negli studi è necessario essere intelligenti; ma ogni area utilizza un tipo di intelligenza specifico.

È probabile che per una determinata disciplina se ne debba possedere una in particolare, ma nessuna di esse è migliore o meno importante delle altre. Per cavarsela nella vita, dunque, il curriculum accademico è relativamente importante.

Stephen Hawking non era né più né meno intelligente di Don Giovanni o del fruttivendolo del quartiere, il quale è una persona amorevole con i vicini e i clienti e ha una bellissima famiglia. Tantomeno Einstein era più intelligente di Lionel Messi o Bill Gates lo è di Picasso. Si tratta semplicemente di intelligenze diverse.

Quando l’intelligenza è concepita come un’abilità, si traduce nella capacità di costruire il mondo, di tracciare nuovi confini e di guardare alla vita in modo diverso. Concentrarsi su alcuni aspetti del fenomeno osservato in funzione del tipo di intelligenza predominante nell’individuo.

Non esiste una forma unica di intelligenza. Ogni essere umano ne possiede una combinazione unica.

-Howard Gardner-

Mente con lampadina.

Gli otto tipi di intelligenza

Gli esseri umani possono conoscere il mondo attraverso otto diversi punti di vista, dato che otto sono i tipi di intelligenza descritti da Gardner.

Le persone imparano e mettono in atto il sapere in modi diversi. Gardner ritiene che tutti gli esseri umani siano in grado di sviluppare ampiamente la loro intelligenza.

Tali differenze mostrano una predilezione per un campo specifico della conoscenza e costituiscono una sfida per il sistema educativo, il quale struttura il suo piano di studi in modo universale basandosi sulla convinzione che tutti gli individui possano imparare le stesse materie allo stesso modo.

Intelligenza linguistica

L’intelligenza linguistica appartiene ai leader politici, agli scrittori, ai poeti e agli autori. Essa impiega entrambi gli emisferi cerebrali che contribuiscono all’elaborazione e alla comprensione del linguaggio:

  • L’emisfero sinistro elabora il significato linguistico della prosodia, ovvero la cadenza del parlato, del ritmo, del tono e dell’enfasi.
  • L’emisfero destro elabora le emozioni comunicate dalla prosodia. Implica, pertanto, la capacità di comprendere l’ordine e il significato delle parole durante la lettura, la scrittura, oltre che della parola e dell’ascolto.

All’interno del cervello, l’area di Broca è deputata all’elaborazione della grammatica, ovvero alla produzione di frasi con una struttura grammaticale complessa; l’area di Wernicke invece consente la comprensione del linguaggio.

Intelligenza logico-matematica

L’intelligenza logico-matematica è stata storicamente considerata “l’unica intelligenza”. Si fonda sull’abilità di risolvere problemi di logica e matematica.

È caratterizzata da una netta predominanza dell’emisfero sinistro ed è l’intelligenza attribuita a scienziati, ingegneri, economisti, ecc., in quanto permette la deduzione, la sistematizzazione nella costruzione delle ipotesi e la loro valutazione, l’elaborazione delle informazioni e la contemplazione simultanea di molteplici variabili.

I test che calcolano il quoziente intellettivo (QI), valutano l’intelligenza logico-matematica associata alla linguistica, dato che la prima non è verbale e si sviluppa maggiormente sull’idea.

Tipi di intelligenza: spaziale

L’intelligenza spaziale si fonda sulla capacità di pensare in tre dimensioni. È l’intelligenza tipica degli artisti, principalmente scultori, ma anche di architetti, marinai, ingegneri, chirurghi, decoratori, fotografi, designer e pubblicisti, tra gli altri.

L’area cerebrale responsabile del calcolo spaziale è l’emisfero destro. E in presenza di una lesione a suo carico, il soggetto tende ad avere difficoltà nell’orientamento, nel riconoscere i volti o i luoghi.

La risoluzione dei problemi spaziali è un’abilità utilizzata nella navigazione, nella guida di un’auto per raggiungere un luogo sconosciuto, nell’uso delle mappe, ma anche nel gioco degli scacchi e, naturalmente, nelle arti grafiche e visive e nell’impiego delle tre dimensioni.

Permette di creare immagini mentali, di rappresentare idee, di conseguenza di disegnarne la rappresentazione ideazionale. L’attenzione si concentra sui dettagli visivi.

Intelligenza musicale

L’intelligenza musicale permette a musicisti, cantanti e ballerini, compositori, critici musicali, ecc., di esprimersi in modo corretto. Attraverso essa si può scrivere, creare e analizzare la musica; oltre che cantare, ballare, ascoltare e suonare gli strumenti.

Nell’emisfero destro si trovano alcune aree legate alla percezione e alla produzione musicale. Nello sviluppo del bambino è presente fin dalla prima infanzia e in forma innata l’abilità alla percezione uditiva (orecchio e cervello). Tale abilità è legata all’apprendimento dei suoni, dei toni, e degli strumenti.

Tipi di intelligenza: cinestesico-corporea

L’intelligenza cinestesica è l’abilità di esprimersi attraverso il corpo e di compiere azioni che richiedono forza, coordinazione ed equilibrio, velocità, flessibilità, così come di effettuare riparazioni o di creare per mezzo delle mani. È l’intelligenza degli artigiani, atleti, chirurghi, scultori, attori, modelli, ballerini, ecc.

Il controllo del movimento e del corpo in generale è localizzato nel cervello, per l’esattezza nella corteccia motoria: ogni emisfero domina o controlla i movimenti del corpo corrispondenti al lato opposto.

Al di là delle abilità motorie grossolane, l’evoluzione dei movimenti specifici del corpo (abilità motorie fini) riveste una grande importanza nello sviluppo della specie umana, a partire dalla capacità di coordinamento motorio generale fino alla risoluzione di problemi che coinvolgono una certa abilità nel maneggiare strumenti.

È evidente che si impiega diversamente il corpo per risolvere un problema piuttosto che nello sport, per esprimere le emozioni attraverso la danza o per creare una scultura; mentre nel primo caso si abbina all’intelligenza logico-matematica, in tutti gli altri coinvolge l’universo dell’intuito.

Ballerine sullle punte.

Intelligenza intrapersonale

L’intelligenza intrapersonale ci permette di conoscere e capire meglio noi stessi. Rende possibile l’introspezione, aumenta la consapevolezza della propria identità e l’accesso all’universo delle emozioni, permette di interpretare i propri comportamenti, di sintonizzarsi con il proprio sistema di credenze; in sintesi è collegata a tutto ciò che implica il contatto con il proprio mondo interiore.

I lobi frontali ci forniscono la quota analitica e critica su noi stessi, mentre quelli prefrontali ci forniscono i valori morali che ci orientano rispetto a ciò che è giusto o sbagliato.

L’intelligenza intrapersonale sovraintende la capacità di fissare gli obiettivi, di aumentare la consapevolezza delle proprie capacità per darle corso e di conoscere le proprie potenzialità in base agli obiettivi. Implica la capacità di riflettere su se stessi, aumentando la conoscenza di sé. In altre parole, ci consente di capire meglio noi stessi e di lavorare su di noi.

Fondamentalmente, questa analisi e riflessione su di sé è alla base dell’identità personale (chi sono), ed è ciò che ci permette di avere un posto nel mondo.

Tipi di intelligenza: interpersonale

L’intelligenza interpersonale è quella che ci consente di comprendere le altre persone, incluso di lavorarci assieme o di aiutarle a riconoscere e a superare i problemi. Per tale ragione, si riscontra spesso tra gli ottimi venditori, leader politici e religiosi, professori, terapisti e insegnanti.

È la capacità di rilevare negli altri gli stati d’animo, le caratteristiche di personalità, le aspettative e l’intenzionalità. È l’abilità di creare interazioni umane, di percepire le intenzioni, leggere il linguaggio implicito e i messaggi paraverbali. Di agire in maniera efficace ed essere empatici nelle relazioni.

Per quanto riguarda gli aspetti neurofisiologici, i lobi frontali e prefrontali svolgono un ruolo importante nella conoscenza interpersonale. Ben oltre la filogenetica, noi esseri umani integriamo sistemi che comportano interazione sociale, cooperazione, solidarietà, aiuto, leadership; tutti elementi che creano coesione e armonia di gruppo.

“L’intelligenza, ciò che consideriamo azioni intelligenti, viene modificata nel corso della storia. L’intelligenza non è una sostanza nella testa come l’olio in un serbatoio di petrolio. È una raccolta di potenzialità che sono state completate”.

-Howard Gardner-

Intelligenza naturalistica

L’intelligenza naturalistica riguarda la capacità di osservare e studiare la natura, con l’obiettivo di conoscerla, classificarla e ordinarla. È tipica dei biologi e dei botanici che raggruppano specie o gruppi di oggetti e persone stabilendo tra loro differenze e somiglianze.

Gardner affermò che tale intelligenza trovava origine nelle esigenze dell’uomo primitivo di adattarsi all’ambiente, in quanto gli era necessario riconoscere le specie adatte a nutrirsi da quelle dannose, costruire strumenti per la caccia, adattarsi al clima e ai suoi cambiamenti e trovare rifugio e protezione dai pericoli.

I naturalisti sono spesso abili nell’osservare, identificare e classificare i membri di un gruppo o di una specie, ma anche nel creare nuove tipologie. Hanno l’abilità di riconoscere flora e fauna, sebbene tale capacità possa anche essere applicata a qualsiasi altro campo della scienza e della cultura; giacché le caratteristiche di questa intelligenza sono tipiche delle persone che si dedicano alla ricerca e che applicano sistematicamente il metodo scientifico.

Chi più chi meno, tutti applichiamo questo tipo di intelligenza quando ci occupiamo di piante, animali, cambiamenti climatici, ecc., ma questa capacità unisce la classificazione scientifica. Tuttavia, l’intelligenza naturalistica, in una successiva revisione di Gardner (1986), è stata estromessa dalle intelligenze multiple, motivo per cui attualmente ne esistono 8 tipi.

Germoglio dalla terra.

Essere intelligenti significa essere consapevoli di chi siamo

È probabile che dopo aver letto la descrizione dei diversi tipi di intelligenza vi sarete identificati con una o più di esse. Ciò è del tutto normale e anche utile.

Essere consapevoli del tipo o dei tipi di intelligenza posseduti rende possibile riconoscere i propri limiti e abilità, nonché allenarli.

Affinare la propria intelligenza e migliorare i propri punti deboli è un modo per migliorare se stessi e i propri legami.

Essere intelligenti non significa solo essere bravi in matematica, classificare al meglio tutte le specie animali, creare una scultura monumentale ricca di dettagli o possedere un ottimo curriculum per la ricerca di un impiego. Nella vita reale, essere intelligenti è molto più.


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  • Gardner, H. (1993). Multiple intelligences: The theory in practice. New York: Basic Books.
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