Diabete emotivo: esiste davvero?

Genetica, stile di vita... Sono tanti i fattori che determinano lo sviluppo del diabete di tipo 2. Ebbene, le emozioni giocano un ruolo nella comparsa di questa malattia? Esiste il diabete emotivo? Ne parliamo in questo articolo.
Diabete emotivo: esiste davvero?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Per quanto possa sembrare insolito, capita spesso che le persone affette da diabete di tipo 2 chiedano al proprio medico se la malattia è legata allo stress e alle preoccupazioni della vita quotidiana o, in generale, a tutte le emozioni che interferiscono con la qualità della vita e persino con la salute. Ma è davvero così? Il diabete emotivo esiste?

Il diabete di tipo 2 è una patologia per cui l’organismo non produce correttamente l’insulina, ormone essenziale prodotto dal pancreas. Grazie a esso, il glucosio presente nel cibo viene trasformato in energia. La resistenza a questo ormone (o la sua bassa produzione) fa sì che i livelli degli zuccheri nel sangue aumentino gradualmente producendo gravi alterazioni fisiologiche.

Tale meccanismo rende la persona diabetica. Se parliamo invece dei fattori emotivi, possiamo affermare che lo stress, per esempio, compromette diversi processi metabolici. Le emozioni più intense, di fatto, aumentano i livelli di cortisolo nel sangue, dunque anche il rilascio di glucosio. Ma allora esiste davvero il diabete emotivo?

Se il diabete dipendesse “esclusivamente” dal fattore emotivo, buon parte della popolazione ne soffrirebbe. Ciò nonostante, non si può negare che lo stress favorisce uno stile di vita che espone la persona al rischio di diabete.

Il diabete emotivo non esiste: perché?

Sebbene accompagnino l’uomo dalla notte dei tempi, alcune patologie rappresentano tuttora una sfida per la scienza. Il diabete è ancora un problema di salute pubblica di grande impatto e i casi aumentano ogni giorno che passa.

Lo studio condotto dall’Università di Manchester dalla Dottoressa Juliana Maina indica che diventa sempre più importante per la popolazione conoscere le cause del diabete di tipo 2.

Il crescente numero di diagnosi e il modo in cui influisce sull’aspettativa di vita ci obbliga a prendere coscienza di tale realtà. Il decorso di questa malattia può essere silenzioso e graduale nelle fasi iniziali, fino a mostrare del tutto i sintomi intorno ai 55 – 60 anni.

Ma questa patologia cronica è frequente anche nella popolazione infantile. Quali sono le sue cause? Ne parliamo nelle righe che seguono.

Quali sono le cause del diabete?

Lo sviluppo del diabete è legato a una precisa condizione: l’organismo non produce sufficiente insulina o non la elabora come dovrebbe. Diversi fattori sono all’origine di ciò:

  • Non seguire abitudini alimentari sane. Una dieta poco varia, ricca di zuccheri e cibi processati è un importante fattore di rischio.
  • Indice di massa corporea elevato e sovrappeso.
  • Ipertensione.
  • Stile di vita sedentario.
  • Fattori genetici.

Perché il diabete emotivo non esiste?

Il diabete emotivo non esiste come malattia né come categoria diagnostica. Si può parlare solo di diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.

È pur vero che esiste una relazione tra lo stress cronico e gli sbalzi di glicemia, poiché quando nel corpo vi è un alto rilascio di adrenalina e cortisolo, il cervello lo interpreta come un maggiore bisogno di energia. In seguito a ciò, rilascia più glucosio nel sangue. Tutto ciò, però, non rende diabetici.

Le persone che non soffrono di diabete recuperano i normali valori di glucosio, dunque lo metabolizzano senza problemi. Al contrario, il pancreas di alcune persone non produce sufficiente insulina o l’organismo è resistente a essa, nel qual caso non è in grado di gestire elevati picchi di glucosio nel sangue.

Cosa dice la scienza sulla relazione tra il diabete e le emozioni

Lo ribadiamo: le situazioni stressanti da sole non rappresentano un fattore scatenante di diabete. Ciò nonostante, alcuni studi rivelano dati interessanti che vale la pena citare.

L’Università di Tel Aviv ha condotto nel 2006 una ricerca sulla relazione tra il burnout e il diabete mostrando una significativa relazione, che vi spiegheremo a breve.

Lo stesso risultato è stato presentato da un vasto studio sulla popolazione condotto dall’Università norvegese di scienza e tecnologia. Non possiamo parlare dell’esistenza del diabete emotivo, ovviamente, ma esistono alcune sfumature interessanti. Le emozioni a volte agiscono insieme ad altri fattori decisivi nello sviluppo di questa malattia.

La depressione e il burnout cronico possono alterare il nostro stile di vita e provocare il diabete

Immaginiamo una persona che ha sofferto per anni di burnout. Con il tempo la situazione sfocia in una depressione e con essa cambia completamente il suo stile di vita: le sue abitudini alimentari vengono stravolte, adotta uno stile di vita più sedentario, comincia a soffrire di insonnia… Tutti questi fattori insieme aumentano in modo significativo il rischio di soffrire di diabete.

In altre parole, non si può parlare di diabete emotivo in quanto tale o affermare che le emozioni negative possono farci ammalare di diabete. Ciononostante, alcuni disturbi dello stato d’animo, come la depressione, possono alterare il comportamento e le abitudini alimentari portando (in alcuni casi) a soffrire di questa malattia cronica. Non dimentichiamolo.


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