La dipendenza da videogiochi è un argomento sempre attuale. La disponibilità di nuove tecnologie e l’influenza di internet hanno reso più facile l’accesso ai giochi, soprattutto online.
In effetti, questo tipo di intrattenimento è tra quelli che più destano preoccupazione, per il potere e la facilità di creare dipendenza. Ci si può chiedere, però, quale sia il limite che individua in un comportamento la dipendenza. Chi gioca molto, troppo, è un videogioco-dipendente? Approfondiamo.
Che cos’è la dipendenza da videogiochi?
Eccessiva attività e dipendenza non sono sinonimi. La differenza che ci permette di diagnosticare una dipendenza è il grado di interferenza che questa attività produce nella vita quotidiana del giocatore. Vale a dire, una persona dipendente dai videogiochi “perde” parte della sua vita giocando.
Per identificare la dipendenza da videogiochi e, quindi, per prevenirla e trattarla, è necessario conoscerne gli indicatori comportamentali. I sintomi legati a questo tipo di dipendenza sono i seguenti:
Focus: i videogiochi diventano il nucleo centrale nella vita della persona dipendente. Gran parte dei suoi pensieri, emozioni e azioni sono rivolti al gioco in atto o alle partite successive.
Alterazione dell’umore: un videogioco-dipendente è caratterizzato da un’esperienza soggettiva di euforia ed eccitazione durante il gioco. Questo è un aspetto importante da considerare nel trattamento della dipendenza.
Tolleranza: Come nella dipendenza da sostanze, si produce una necessità crescente di giocare per poter raggiungere lo stesso effetto della prima volta. Ciò significa che il giocatore è costretto a passare più tempo davanti al videogioco, entrando in un circolo vizioso.
Sintomi di astinenza: quando non è possibile giocare o il tempo di gioco viene ridotto, si manifestano alcuni sintomi tipici della sindrome da astinenza. Tra questi, ad esempio: cattivo umore, irritabilità, etc.
Conflitto: questo sintomo può essere rivolto verso altre persone, altre attività o se stessi. La dipendenza da videogiochi colpisce le relazioni interpersonali, causa conflitti sul lavoro o a scuola; il giocatore, inoltre, comincia a manifestare sentimenti soggettivi di perdita del controllo.
Recidiva: dopo periodi di astinenza o di controllo, si innescano nuovamente i modelli comportamentali della voglia di gioco.
Trattamento della dipendenza da videogiochi
La recente presa di coscienza del problema e la carenza di studi in questo campo, fanno sì che il trattamento della dipendenza da videogiochi sia al momento insufficiente. Senza contare i fattori che ostacolano la ricerca stessa come l’espansione dell’industria dei videogiochi, il basso costo che questa dipendenza presuppone per il giocatore e l’atteggiamento permissivo della società nei confronti di questo tipo di attività ludica.
È possibile, ciò nonostante, adottare misure per la prevenzione e il trattamento. Un settore della popolazione particolarmente vulnerabile è quella dei bambini e degli adolescenti. Per questo motivo alcune misure sono direttamente rivolte ai genitori e agli educatori; di fronte al sospetto di dipendenza da videogioco è bene adottare provvedimenti quali:
Controllare il contenuto dei giochi preferiti e, se necessario, sostituire i giochi violenti con altri più educativi.
Incoraggiare il bambino a giocare in gruppo, per evitare l’isolamento e favorire l’interazione.
Negoziare orari e condizioni di gioco. Ad esempio, accordare al bambino due ore di gioco al giorno, nel pomeriggio, una volta terminati tutti i compiti.
Mantenere un ascolto attivo con il bambino. Occorre capire che alla base di questo comportamento esiste una spiegazione. Forse è il suo modo per comunicare o esprimere disagio in altri ambiti.
Nel caso in cui queste strategie falliscano, si può pensare di ritirare la console di gioco per un periodo di tempo ritenuto adeguato.
Naturalmente quando la dipendenza da videogiochi riguarda un adulto, l’approccio cambia. Esistono centri specializzati nel trattamento specifico di questo disturbo. La loro filosofia è dimostrare che è possibile raggiungere lo stesso livello di soddisfazione anche nel mondo reale. Questo tipo di dipendenza è, senza dubbio, più rara nell’età adulta.
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