Dipendenza dalla pornografia

La pornografia è aumentata con l'arrivo delle nuove tecnologie. La facile accessibilità, la convenienza e l'anonimato hanno favorito un incremento esponenziale dei suoi consumi, di conseguenza anche la dipendenza da essa.
Dipendenza dalla pornografia
Marián Carrero Puerto

Scritto e verificato la psicologa Marián Carrero Puerto.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

La maggior parte di noi usa ormai internet abitualmente come prima fonte di informazione oltre che come mezzo di comunicazione e socializzazione. Negli ultimi dieci anni, l’uso di materiale pornografico su internet è diventato un fenomeno popolare (Mayer, 2011), tanto da parlare in alcuni casi di dipendenza dalla pornografia.

La maggior parte delle persone fa uso della pornografia per divertimento, tuttavia per alcuni si trasforma in un’abitudine che genera dipendenza e comportamenti fuori controllo (Gola, 2016), il che può finire per generare una dipendenza dalla pornografia.

Parliamo di pornografia riferendoci al materiale audiovisivo che presenta in maniera esplicita attività sessuali e genitali con l’obiettivo di eccitare lo spettatore. L’arrivo delle nuove tecnologie ha portato con sé un aumento della visualizzazione di questo materiale e della, a volte, conseguente dipendenza da pornografia, poiché accedervi è molto più facile, veloce e apparentemente anonimo.

Secondo Joyce (2008), regolare l’accesso alla pornografia sul web si è dimostrato un compito particolarmente difficile per i legislatori delle comunità internazionali. Ciò è dovuto in gran parte alla sua natura volubile e al mezzo elettronico in cui risiede, che cambia di continuo.

“La leggenda narra che ogni nuova tecnologia sia stata utilizzata per la prima volta per motivi relazionati al sesso o alla pornografia. Sembra essere questo il cammino dell’umanità.”

-Tim Berners-Lee-

Uomo che guarda materiale al computer

Approfondiamo il tema della pornografia

Peter e Valkenbur (2010) definiscono la pornografia come materiale sessualmente esplicito prodotto professionalmente, il cui obiettivo è eccitare dal punto di vista sessuale lo spettatore.

Le persone affette da dipendenza dalla pornografia possono passare lunghi periodi visualizzando immagini, video e altro materiale pornografico, situazione che può generare uno stato di isolamento sociale, oltre che provocare una profonda depressione, nevrosi e sbalzi di umore imprevedibili.

Il consumo di pornografia online è talmente esteso nella società occidentale che molti ragazzi iniziano a farne uso intorno ai 10 anni. Sebbene non sembri essere un problema di troppa rilevanza, è stato dimostrato che un abuso può causare effetti nocivi al cervello.

Non esiste un profilo dell’usuario tipico; si tratta di un’usanza diffusa che può avere un aspetto positivo (per determinate comunità, per persone dalle ridotte abilità sociali, per completare la vita sessuale) e un aspetto negativo (dipendenza, perdita di controllo, problemi di coppia e familiari). Le complicazioni all’apparenza sono poche.

La pornografia su internet permette il voyeurismo, la visualizzazione di qualsiasi pratica, l’uso di modelli reali non professionali e lo spionaggio delle nostre abitudini attraverso i codici IP. Queste attività sessuali nella rete sembrano essere alimentate dall’elevata accessibilità e dall’anonimato.

“I vizi arrivano come passeggeri, ci fanno visita come ospiti e restano come padroni”

-Confucio-

Quando si può parlare di dipendenza dalla pornografia?

La persona dipendente dalla pornografia degenera gradualmente e tenta di praticare tutto quello che vede, come nel caso di Teb Bundy (Michaud e Aynesworth, 2020); le persone dipendenti che non hanno un partner possono fare fatica a relazionarsi con persone del sesso opposto; possono presentare depressione acuta, senso di colpa e isolamento sociale.

Di solito è molto difficile riconoscere la propria dipendenza, fino al punto da arrivare a giustificare e nascondere il proprio comportamento, rendendo più difficile l’intervento di un aiuto da parte di un professionista.

Quando si accorge che il partner non adotta gli stessi atteggiamenti degli attori in scena, la persona dipendente dalla pornografia può restare talmente delusa da non provare più soddisfazione nel rapporto intimo.

Secondo una ricerca realizzata da Velasco, A. e Gil, V (2017), si è giunti alla conclusione che la dipendenza dalla pornografia può causare problemi fisici e psicologici equiparabili a quelli derivati dal consumo di cocaina, marijuana e altre sostanze psicoattive.

Uomo a letto col computer

Esiste una strategia per combattere questa dipendenza?

Ecco alcune tecniche che potrebbero aiutare a prevenire e combattere la dipendenza da pornografia, soprattutto negli adolescenti:

  • Evitare di ascoltare e visualizzare contenuti sessualmente espliciti sui mezzi audiovisivi (internet, radio, televisione, telefono…).

In ogni caso, la prima misura consigliabile per risolvere il problema della dipendenza da pornografia è cercare l’aiuto di un professionista (psicologo o psicoterapeuta). Questo sarà il miglior metodo per una vera soluzione al problema.


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  • Feregrino, D. L. (2017). Así en el porno como en las drogas. Sobre la neurobiología de la adicción al porno.

  • Gola, M. (2016). Decreased LPP for sexual images in problematic pornography users may be consistent with
    addiction models. Everything depends on the model. (Commentary on Prause, Steele, Staley, Sabatinelli,
    & Hajcak, 2015). Biological Psychology, 117.

  • Joyce, R. A. (2008). Pornography and the Internet. IEEE Internet Computing, 12(4), 74-77.

  • Mayer, M. A. (2011). La utilización de Internet entre los adolescentes, riesgos y beneficios. Atención Primaria,
    43(6), 287–288.

  • Michaud, S. G., & Aynesworth, H. (2000). Ted Bundy: Conversations with a killer. Texas: Authorlink.

  • Sánchez Zaldívar, S., & Iruarrizaga Díez, I. (2009). Nuevas dimensiones, nuevas adicciones: la adicción al sexo en internet. Psychosocial Intervention18(3), 255-268.

  • Velasco, A., & Gil, V. (2017). La adicción a la pornografía: causas y consecuencias. Drugs and Addictive Behavior2(1), 122-130.


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