Child grooming: adescare minori via internet

Nell'era del cyberspazio, la realtà del child grooming è stata individuata e analizzata efficacemente. La successione di crimini richiede una regolamentazione penale che proponga soluzioni rapide, idonee e definitive.
Child grooming: adescare minori via internet
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Quando si lavora a una regolamentazione giuridica specifica, essa deve essere proporzionata alla realtà sociale vissuta in quella determinata epoca. In tal senso, per child grooming si intendono quelle aggressioni sessuali perpetrate ai danni di minori via internet. Oggigiorno esiste una regolamentazione esaustiva al riguardo, a seguito della diffusione di questo genere di crimini.

Come sappiamo, Internet ha cambiato la società. Il progresso digitale e tecnologico è sempre più veloce e in buona misura sta ponendo sfide importanti alla Giurisdizione. Si è iniziato a parlare, in effetti, dell’esistenza dei diritti di quarta generazione in riferimento all’era del digitale. Ad esempio, si fa riferimento alla protezione dei dati personali associati al diritto alla privacy.

Nell’era del cyberspazio, la realtà del child grooming – la cui definizione potrebbe essere cyberbullismo sessuale infantile- è stata definita e posta in rilievo in modo efficace. La successione di crimini e l’importanza delle conseguenze che questi casi stavano scatenando ha richiesto una regolamentazione penale che desse l’input a soluzioni rapide e dal carattere definitivo.

Bambina con il cellulare che si copre gli occhi perché vittima di child grooming

Ma cos’è il child grooming?

Il cyberbullismo infantile definisce una nuova tattica con cui molti pedofili cercano di mettersi in contatto con le loro potenziali vittime, soprattutto grazie all’abuso di cellulari e computer. Questi dispositivi incorporano fotocamere ad alta definizione grazie alle quali la possibilità di inviare immagini personali è sempre più accessibile ai giovani. Tale situazione è intensificata da social quali Instagram, Facebook, YouTube o Twitter. 

In questo contesto, i pedofili – adulti con interesse sessuale verso bambini, preadolescenti e adolescenti – possono scegliere la loro prossima vittima scrutando tra migliaia di profili. Si concentrano in particolar modo sulla fascia d’età più vulnerabile, ovvero i minori tra i dieci e i quindici anni.

Attraverso Internet, il criminale può dare vita a gravi situazioni di molestia sessuale. Alcune possono arrivare a concretizzarsi nella vita reale. Tutti questi presupposti innescano gravi conseguenze sulle vittime; minori che non hanno ancora una personalità definita, che sono ancora fragili dal punto di vista emotivo.

Questi aggressori di solito rientrano in una specifica fascia di età: tra i trenta e i cinquant’anni. Sebbene siano all’apparenza normali, si tratta di individui insicuri, immaturi e con serie difficoltà a stabilire relazioni sociali, oltre a presentare gravi squilibri di personalità.

Caratteristiche ed evoluzione del crimine

In uno studio condotto nel novembre del 2002 sulla “Sicurezza infantile e abitudini dei minori su Internet”, era stato lanciato l’allarme sul child grooming.

Nel suddetto studio si faceva riferimento al fatto che un 44% di minori che navigano regolarmente si era sentito molestato sessualmente via internet almeno una volta. Tra di loro, un 11% riconosceva anche di essere stato vittima di questa situazione in diverse occasioni. Sulla base di ciò, venivano richieste misure penali contro la pedopornografia su internet.

Mano che sorregge una maschera bianca

In tal modo si è arrivato a riconoscere il nuove crimine, come previsto dall’articolo 609 undecies del Codice penale. A seguito della ratifica della Convenzione di Lanzarote del 23 ottobre 2012 sul cosiddetto child grooming, il reato di adescamento è stato così inserito nel Codice Penale.

Questo nuovo crimine fa riferimento anche agli altri atti di pedofilia e a quelli contro la libertà sessuale, visto che si punisce la condotta di chi se ne serve allo scopo di commettere un crimine. Pensiamo che questi delitti sessuali abbiano un’aggravante: non feriscono solo l’indennità sessuale del minore, bensì anche la corretta definizione della personalità e la sua sessualità.

Molestie sui minori e nuove tecnologie

L’oltraggio alla sfera sessuale fa riferimento al diritto di non vedersi coinvolti in un contesto sessuale senza consenso previo. In questo caso, si parla di indennità sessuale e non di libertà sessuale perché i minori di anni tredici non possono prestare valido consenso alle relazioni sessuali, secondo la nostra normativa penale, proprio perché innocenti e immaturi.

Le nuove tecnologie hanno determinato un cambiamento nelle forme di comunicazione. Sono stati stabiliti spazi virtuali di incontro, il che ha portato con sé effetti molto positivi, ma per alcuni versi sono sorte nuove situazioni di pericolo.

Per poter lottare in modo efficiente contro la pedofilia infantile e, in particolare, contro l’adescamento di minori su internet bisogna essere coscienti di questa realtà. È indispensabile mantenersi informati e informare i minori del pericolo che determinate azioni e un utilizzo scorretto di Internet possono comportare.


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