Disturbi esternalizzanti nell'infanzia
I disturbi esternalizzanti sono frequenti nella popolazione infantile e adolescenziale. Parliamo di realtà, come comportamenti impulsivi, provocatori e antisociali, disobbedienza e persino bassa tolleranza alla frustrazione. Si tratta, senza dubbio, di situazioni molto complicate da gestire e di forte impatto sia in classe sia in molte famiglie.
Le condizioni con base emotiva e strettamente legate all’ambiente del bambino o del giovane sono generalmente classificate come disturbi internalizzanti o esternalizzanti (Achenbach et al., 1983; Quay et al., 1987).
Mentre i primi si devono a un attaccamento eccessivo, paure, somatizzazione, depressione infantile, timidezza, vergogna o sentimenti di inferiorità, i secondi sono la conseguenza diretta dell’esatto opposto.
Condotte disadattivi che se non trattate in tenera età, causano seri problemi in età adulta. In alcuni casi, per esempio, i disturbi esternalizzanti possono indurre all’uso di droghe o ad atti criminali.
Tipi di disturbi esternalizzanti
A oggi le cause dei disturbi esternalizzanti non sono ancora chiare. Ciò nonostante, uno studio condotto presso l’Università La Sapienza indica una correlazione tra l’alcolismo dei genitori e la comparsa di disturbi esternalizzanti nel bambino. Ma potremmo parlare di un insieme di fattori.
Anche lo stile educativo dei genitori, l’istruzione, l’ambiente sociale di appartenenza del bambino e persino i fattori neurologici sono aspetti da considerare.
Al di là della causa scatenante, vi è il problema di come affrontarli. Perché c’è un fatto innegabile: molti comportamenti impulsivi, provocatori e aggressivi sono legati a scarso rendimento scolastico ed esclusione sociale. Sono, quindi, realtà di cui dovremmo essere più consapevoli.
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
I bambini e gli adolescenti con ADHD possono avere difficoltà di attenzione e talvolta anche a controllare gli impulsi. A seguito di ciò, agiscono senza riflettere oppure si mostrano eccessivamente attivi.
Oggi sono noti diversi approcci per trattare questa condizione e spesso è possibile ottenere ottimi risultati. In assenza di assistenza adeguata e completa, tuttavia, il rendimento scolastico è spesso insufficiente.
Disturbo oppositivo provocatorio (DOP)
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali include il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) nella sezione sui disturbi da comportamento dirompente. In genere definisce il bambino che non è collaborativo, che protesta e provoca sempre.
La sua negatività e la sua chiara ostilità causano seri problemi a livello familiare e scolastico. In particolare, si oppone a qualsiasi figura autoritaria.
Questa condizione è la più esemplare tra i disturbi esternalizzanti perché di solito provoca condotte antisociali.
Disturbi del comportamento
I disturbi del comportamento nel bambino e nell’adolescente comprendono un vasto numero di condotte. Sono tutte problematiche, complesse e presentano un grande impatto sulle relazioni interpersonali.
In genere compaiono tra i 3 ei 4 anni e aumentano di intensità con la crescita nel caso in cui non siano stati stabiliti meccanismi di gestione e contenimento. Le principali manifestazioni dei disturbi del comportamento sono:
- Rabbia frequente. Il bambino è sempre irascibile.
- Mancanza di rispetto.
- Riluttanza a obbedire e possibili calci e urla.
- Litigi frequenti a scuola.
- Tendenza a mentire e incolpare gli altri.
- Il bambino non è responsabile dei suoi compiti.
- Bassa tolleranza alla frustrazione.
- Condotte violente verso gli animali.
- Piccoli furti.
- Scappare da casa.
Una volta raggiunta l’adolescenza, le suddette condotte possono aggravarsi.
Disturbi esternalizzanti: disturbo esplosivo intermittente (IED)
Anche il disturbo esplosivo intermittente nel bambino e nell’adolescente fa parte dei disturbi da comportamento dirompente e dei disturbi del comportamento.
Presentano manifestazioni simili alle condizioni sopra descritte (sfida all’autorità, capricci, irascibilità, scarsa tolleranza alla frustrazione, etc). Tuttavia, sono riscontrabili alcune caratteristiche specifiche:
- Brevi e improvvise esplosioni di rabbia e aggressività. Sorgono senza alcuna spiegazione ed è impossibili controllarli.
- Durante questi scatti di rabbia il bambino può colpire oggetti, persone, animali o persino se stesso.
Trattamento dei disturbi esternalizzanti nell’infanzia e adolescenza
È comune che queste condizioni sfocino in condotte estremamente complicate, come delinquenza, tossicodipendenza, esclusione sociale, etc.
In tutti i casi si rivela necessaria una diagnosi precoce e adottare un approccio multidisciplinare che coinvolga (per quanto possibile) anche la famiglia.
L’approccio che si è dimostrato più efficace è la terapia cognitivo-comportamentale. Lo dimostra uno studio svolto presso l’Università di Bologna ne dimostrano.
È essenziale aiutare i bambini a identificare i fattori scatenanti della loro rabbia e frustrazione. Allo stesso modo, insegnare loro tecniche di controllo degli impulsi, la corretta gestione emotiva e adeguate abilità sociali.
Infine, ma non meno importante, è necessario valutare la situazione personale di ogni bambino e adolescente. Sebbene i disturbi esternalizzanti possano assomigliarsi, ognuno differisce in quanto a fattori scatenanti e condizionanti. È importante considerare ogni aspetto per definire il corretto intervento e un programma di follow-up.
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