Emozioni: monete con due facce molto preziose

Emozioni: monete con due facce molto preziose
Sergio De Dios González

Scritto e verificato lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2023

Le emozioni sono uno dei contenuti più importanti della nostra vita psichica. Lo sono per quello che rappresentano, per la loro dimensione universale e per la loro capacità di condizionare pensieri e processi fisiologici. Cambiano il ritmo cardiaco, la respirazione o la conduttività della nostra pelle.

Allo stesso modo, lo sono per ciò che ispirano e perché ci permettono di riconoscerci negli altri. Somiglianti nell’allegria, nel dolore o nel modo di reagire alle sorprese. Somiglianti a grandi linee perché, in realtà, nelle sfaccettature più piccole siamo molto diversi. Non vi sono due facce che si incastrano e sovrappongono esattamente nelle loro rughe o nelle loro espressioni; vale lo stesso per l’eco emotiva.

La prima faccia delle nostre emozioni: il messaggio

Nel titolo abbiamo detto che le emozioni sono delle monete con due facce. Le due facce sono preziose in egual misura, sebbene, allo stesso tempo, esse si possano distorcere o ritorcercisi contro. Qual è la prima? No, non è il volto di un re o un altro volto conosciuto. La prima faccia delle emozioni è il messaggio: quello che gli altri ci dicono o che cercano di dirci.

Mani con chiave

L’allegria ci dice, “eh, se non te ne sei reso conto, è successa una cosa molto bella!”. Carichiamo le batterie per godercelo al massimo e probabilmente sarà divertente. Il sorriso compare e il nostro volto si illumina. Diventiamo una specie di fiore che si apre perché abbiamo voglia di condividere con gli altri quello che ci succede, mentre abbracciamo l’emozione con tutte le nostre energie.

L’allegria ci dice anche che abbiamo fatto centro prendendo quella decisione. Convalida il procedimento scelto e lo rafforza, in modo che, in un simile dilemma successivo, sarà più probabile che si scelga la stessa alternativa. L’allegria ci rende più generosi, meno diffidenti e, dalla comprensione del suo messaggio, possiamo persino arrivare a pensare di essere stati un po’ “sciocchi” per esserci preoccupati così tanto.

Forse l’emozione che ha uno dei messaggi più potenti è il dispiacere. È un invito diretto e chiaro ad allontanarci da quello che ce lo ha fatto provare. In fondo, come la paura, ci avvisa di un pericolo, anche se con quest’emozione il repertorio delle risposte risulta più ridotto: la più comune è evitarla.

Queste tre emozioni fungono da esempio della prima faccia della moneta: quella del messaggio. La funzione dell’intelligenza emotiva è qui chiara: si tratta di saper ascoltare, di saper identificare cosa vuole dirci l’emozione. Ma, se è così semplice, perché nei fatti ci risulta molto difficile?

Be’, perché è molto strano che si sperimenti una sola emozione alla volta. Quante volte abbiamo provato nello stesso momento sia l’allegria che la paura, come quando intraprendiamo un nuovo progetto e d’improvviso ci sorgono dei dubbi e ci chiediamo se ne saremo all’altezza. Quante volte abbiamo provato allegria e tristezza insieme, come quando possiamo cogliere un’opportunità ma questo significa rinunciare a molte altre che ci piacerebbero o quando ci trasferiamo e ci avviciniamo a una persona, ma ci allontaniamo allo stesso tempo da un’altra.

La seconda faccia delle emozioni: l’energia

Arriviamo a casa esausti, andiamo in cucina a mangiare qualcosa e, all’improvviso, vediamo che esce un denso fumo nero dall’appartamento di sotto. In quel preciso momento la stanchezza scompare e ci mettiamo in marcia. Accade esattamente lo stesso a uno studente quando ha un esame il giorno dopo ed è capace di far susseguire ore e ore di studio. Molte delle emozioni che proviamo ci danno molta più energia rispetto a tutte quelle bevande piene di zucchero e caffeina che possiamo trovare sugli scaffali del supermercato.

Viso di persona nell'universo

Quanto più intense sono le emozioni, tanta più sarà l’energia che ci apportano. Questo può essere molto positivo se ci troviamo nella savana faccia a faccia con un leone ma, nel mondo contemporaneo in cui ci muoviamo questa energia ha bisogno di essere regolata e gestita in modo molto più intelligente. Ad esempio, con l’energia che ci dà la rabbia o l’ira, possiamo arrivare a fare molto male, tanto agli altri quanto a noi stessi.

Agli altri dicendo o facendo qualcosa di cui poi ci pentiamo, ferendo o lasciando cicatrici indesiderate e difficili da cancellare. A noi stessi quando tratteniamo quest’energia sotto sette chiavi e rendiamo impraticabile una qualsiasi via d’uscita per quella porzione di cui non abbiamo bisogno. Per questo motivo lo sport è così positivo per la regolazione emotiva: ci permette di dare una via di uscita a questa energia senza ferire gli altri o noi stessi.

Testa o croce? Più che altro, come abbiamo visto, le emozioni sono sia testa che croce. Informazione ed energia. Elementi molto potenti che possono darci molte gioie se sappiamo canalizzarli in modo intelligente.


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