Essere comprensivi con se stessi è un'arte

Essere comprensivi con se stessi, guidare la propria crescita con gentilezza, desiderare ciò che è meglio per sé sono atteggiamenti molto più costruttivi dell'autocritica.
Essere comprensivi con se stessi è un'arte

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Spesso è difficile essere comprensivi con se stessi, si tende piuttosto a essere critici e duri nella valutazione di sé, soprattutto quando si ritiene di avere un difetto o una mancanza. Ci si tratta male e in modo spietato quando si commette un errore, pensando che ciò possa servire a migliorare. Ma la verità è che alla fine si ottiene il contrario.

Per crescere, esiste un’alternativa a questa eccessiva autocritica: l’auto-compassione. Significa trattare se stessi con più gentilezza, riconoscere gli aspetti in comune con gli altri, ma anche accettare i propri limiti.

Secondo la psicologa statunitense Cristin Neff, una delle ricercatrici più importanti in questo campo, l’auto-compassione, e quindi essere comprensivi con se stessicoinvolge tre aspetti fondamentali: bontà verso se stessi, riconoscimento dell’umanità in comune e consapevolezza. Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste ciascuno di questi aspetti.

Cuore in mano

Essere comprensivi con se stessi: la gentilezza

Provare sentimenti di affetto per se stessi non solo produce cambiamenti nella mente, ma anche nel corpo. Quando plachiamo il nostro dolore, mettiamo in moto il sistema di attaccamento tipico dei mammiferi.

Una delle funzioni più importanti di questo sistema è quella di rilasciare ossitocina, un ormone che aumenta il senso di fiducia e i sentimenti di pace, sicurezza, generosità e legame, oltre a stimolare la capacità di provare affetto e compassione per se stessi.

La bontà verso se stessi permette di trattarsi come esseri umani di valore, meritevoli di affetto.

Marshall Rosenberg, autore di La comunicazione non violenta, sottolinea l’importanza di usare un linguaggio empatico e non critico nel parlare a se stessi. In un certo senso, corrisponde a trattarsi bene, in quanto suggerisce di non ricorrere alle critiche e di adottare un atteggiamento comprensivo.

Riconoscere l’umanità in comune

Il sentimento di compassione nasce dal riconoscere che l’esperienza umana è imperfetta. Essere comprensivi con se stessi vuol dire capire che tutti possiamo sbagliare.

Quando siamo in contatto con la nostra umanità, ci ricordiamo anche che la sofferenza è condivisa. Tutti soffriamo o proviamo dolore in un determinato momento della nostra vita.

Essere comprensivi con se stessi non significa provare pietà. L’auto-compassione porta a comprendere meglio la situazione, in modo più amichevole, e spinge a trovare soluzioni migliori per la propria crescita personale.

Tara Brach spiega: “La sensazione di non avere meriti va di pari passo con il sentirsi separati dagli altri, isolati dalla vita. Se ci riteniamo imperfetti, come possiamo sentirci completi? È un circolo vizioso: più ci sentiamo inutili, più ci sentiamo isolati e vulnerabili”.

I sentimenti che ci legano agli altri, come la bontà, attivano il sistema di attaccamento. Le persone che si sentono in sintonia con gli altri in genere non temono troppo le circostanze avverse e rispondono in modo più flessibile alle sfide della vita.

Donna che medita

Coltivare la piena consapevolezza

Il terzo elemento chiave per essere più comprensivi con se stessi è la consapevolezza o mindfulness. Vivere nel presente, con accettazione e senza giudizio, ci porta ad avere una visione più chiara della nostra sofferenza.

Praticare la mindfulness ci aiuta a capire come ci sentiamo e a riconoscere le emozioni e i pensieri per quello che sono, senza lasciarci definire da essi.

Si tratta di osservare ciò che accade nel nostro campo di coscienza nel qui e ora. Permettendoci di comprendere che i pensieri sul passato e sul futuro sono esattamente questo: pensieri.

La mindfulness, inoltre, ci fornisce gli strumenti per rispondere alle diverse situazioni della vita a partire da uno stato di calma e rilassamento. Grazie a questo, eviteremo di reagire in modo eccessivo, senza causare conseguenze delle quali potremmo pentirci in futuro.

Come si può vedere, essere comprensivi con se stessi equivale a un costante esercizio di gentilezza e bontà nei propri riguardi, che non dovrebbe limitarsi a un momento specifico, ma piuttosto diventare un atteggiamento da coltivare per tutta la vita.


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  • Neff, K. (2012). Sé amable contigo mismo. Paidós: Barcelona.

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