Fare autoironia rende più felici

Fare autoironia rende più felici
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

Fare autoironia è molto difficile per coloro che hanno un ego molto grande. Ovviamente non commettere errori o non mostrare debolezze può essere utile in determinati momenti critici. Tuttavia, se questo non accadesse, non sarebbe poi la fine del mondo.

Sentirsi ridicoli promuove un sentimento che è più che semplice vergogna. Generalmente un errore, uno sbaglio o un equivoco vengono associati alla disapprovazione. Le risate, invece, sono associate all’essere ridicoli. Questa presa in giro alimenta l’effetto della vergogna, dunque può generare fastidio o tensione.

In fondo ciò che rende qualcosa ridicolo è la sua sproporzione o inadeguatezza. Così le situazioni formali sono un campo fertile affinché questo succeda. Queste normalmente prevedono un protocollo più o meno rigido e quindi uscire dai canoni diventa relativamente facile. Oltre a ciò, essere messi in ridicolo è tanto democratico che può succedere ovunque. Nessuno scappa da questa situazione, l’abbiamo provato tutti. Perché non provare quindi a fare autoironia?

“Se esistono uomini che non si sono mai coperti di ridicolo, è perché non lo si è cercato bene”

-François de la Rochefoucauld-

Il clown e fare autoironia

Il clown è un personaggio che fa dell’autoironia la sua roccaforte. I clown rappresentano tutto quello che può essere considerato ironico. Il modo in cui si vestono è esagerato e bizzarro. Le scarpe enormi, il naso rosso e il trucco in viso conferiscono un aspetto assurdo. Utilizzano vestiti che simulano un taglio elegante, come quello di  un completo, pieno di colori e di elementi molto appariscenti.

I clown fanno dell'autoironia la loro roccaforte.

Gran parte dei numeri del clown comprendono inciampare e cadere. A rendere il clown ironico è il fatto che è vittima della sua propria distrazione. È impegnato a fare una cosa quando qualcos’altro lo ostacola e lo fa cadere. Cade sempre in maniera molto vistosa, mai in modo discreto.

Lo spettacolo di un bravo clown è pieno di malintesi. Mangia con un pezzo di cartone pensando che sia una torta. Bacia qualcosa di orribile pensando di dare un bacio a una donna bellissima. Interpreta male le istruzioni e fa tutto male. Il mondo dei clown è il mondo dell’autoironia e delle risate innocenti.

Ridere di sé stessi

In realtà si diventa ridicoli solo quando chi commette l’errore o lo sbaglio si prende troppo sul serio. Se qualcuno, per esempio, non sa ballare però vuole far credere il contrario, può apparire molto ridicolo e causare ilarità. Se invece accetta che non sa ballare  e si diverte con i suoi propri limiti, risulta simpatico.

Qual è la differenza tra una situazione e l’altra? Si riduce tutto a una parola: autostima. Una persona con un’autostima forte è sempre in grado di ridere di sé, perché si accetta. Questo include anche tollerare i suoi sbagli o errori. D’altra parte, quando ci sono l’insicurezza e la mancanza di fiducia in sé stessi, cadere nel ridicolo può generare una profonda ferita emotiva.

Il vero errore è credere che qualcuno sia degno di apprezzamento solo se ha ragione, quando non commette errori, solo se non dice nulla di inappropriato. In questo caso non c’è vero apprezzamento di sé stessi, bensì una falsa autostima.

Fare pratica di autoironia davanti allo specchio.

Fare autoironia

Tutti abbiamo aspetti o comportamenti goffi, maldestri o poco adatti. È nella nostra natura. Ma è sufficiente una distrazione o un piccolo malinteso per cadere in questo errore o equivoco in termini sociali. C’è solo un antidoto: essere genuini e, quindi, umili.

Non possiamo pretendere di fare la cosa giusta in ogni circostanza. Possiamo però fare uno sforzo per sentirci orgogliosi di noi stessi. In questo modo, si potrà apprezzare una persona genuina, una personalità fatta di difetti, pregi, errori e successi. Questo ci permetterà di eliminare il desiderio di nasconderci, di fingere di essere diversi o di mostrare solo quello che crediamo piaccia agli altri.

Possiamo allenarci a sviluppare l’autoironia. Ad esempio, possiamo adottare gesti o posture assurde davanti allo specchio; uscire di casa senza curare troppo il nostro aspetto; indossare qualcosa di originale o che attiri l’attenzione e generi sorpresa. Facendolo, ci accorgeremo che saremo sempre gli stessi e più disposti di ridere insieme agli altri.

Fare autoironia ogni tanto, senza che incida negativamente sul nostro umore, ci permetterà di scoprire una cosa davvero importante: possiamo vivere più rilassati e feliciNulla trasmetterà meglio la sensazione di pienezza che l’essere spontanei. Nulla ci farà sentire tanto sicuri come liberarci dell’ossessione di preoccuparci sempre dell’opinione altrui.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.